Abstract/Sommario: Gli autori hanno voluto mettere a confronto l'efficacia per la promozione della comunicazione dei sistemi che utilizzano i pittogrammi (PECS) con quelli che prevedono l'uso di comunicatori vocali (SGD) utilizzando uno studio con intervento alternato. L'efficacia di questi metodi è stata valutata in relazione all'aumento dei comportamenti comunicativi sociali e della produzione attiva del linguaggio in tre alunni della scuola primaria autistici con gravi carenze comunicative. Sono stat ...; [Leggi tutto...]
Gli autori hanno voluto mettere a confronto l'efficacia per la promozione della comunicazione dei sistemi che utilizzano i pittogrammi (PECS) con quelli che prevedono l'uso di comunicatori vocali (SGD) utilizzando uno studio con intervento alternato. L'efficacia di questi metodi è stata valutata in relazione all'aumento dei comportamenti comunicativi sociali e della produzione attiva del linguaggio in tre alunni della scuola primaria autistici con gravi carenze comunicative. Sono state osservate minime differenze nei risultati ottenuti con le due modalità comunicative, sebbene il primo metodo (PECS) sia sembrato maggiormente in grado di favorire il comportamento comunicativo. La valutazione delle emissioni vocali non ha indicato miglioramenti nei partecipanti, né ci sono state variazioni in relazione alle diverse condizioni dell'intervento.
Abstract/Sommario: Per le persone con particolari difficoltà comunicative una delle modalità più frequenti come strategia comunicativa è la co-costruzione di concetti utilizzando l'interazione con persone. Gli autori presentano uno studio preliminare a disegno singolo con il quale sono stati forniti indizi nel corso di un programma con questa strategia per confermare o negare significati proposti da modalità di relazione familiari. Sono state videoregistrate cinque diverse conversazioni tra un adulto con ...; [Leggi tutto...]
Per le persone con particolari difficoltà comunicative una delle modalità più frequenti come strategia comunicativa è la co-costruzione di concetti utilizzando l'interazione con persone. Gli autori presentano uno studio preliminare a disegno singolo con il quale sono stati forniti indizi nel corso di un programma con questa strategia per confermare o negare significati proposti da modalità di relazione familiari. Sono state videoregistrate cinque diverse conversazioni tra un adulto con paralisi cerebrale che necessita di particolare sostegno per la comunicazione e due familiari. Con l'analisi dell'interazione è stato possibile constatare come la negazione e il consenso non siano due facilitatori semplici, ma esistono diverse possibilità di esprimere diniego o assenso con conseguenze che risentono del contesto. La comunicazione attraverso l'interazione è un processo più complesso di quanto si potesse credere fino ad oggi.
Abstract/Sommario: La ricerca si è molto interessata in questo periodo ai benefici offerti dalla comunicazione aumentativa alternativa AAC per le persone autistiche, ma pochi hanno preso in considerazione come implementare quanto appreso nel contesto di vita quotidiana. Per questo gli autori hanno valutato le opportunità offerte da un programma di formazione per quanti si interessano di generalizzare nella vita di tutti i giorni il metodo PECS - Picture Exchange Communication System. In particolare si è ...; [Leggi tutto...]
La ricerca si è molto interessata in questo periodo ai benefici offerti dalla comunicazione aumentativa alternativa AAC per le persone autistiche, ma pochi hanno preso in considerazione come implementare quanto appreso nel contesto di vita quotidiana. Per questo gli autori hanno valutato le opportunità offerte da un programma di formazione per quanti si interessano di generalizzare nella vita di tutti i giorni il metodo PECS - Picture Exchange Communication System. In particolare si è valutata l'utilità delle tecniche di coaching per aumentare le opportunità create dalla metodologia comportamentale nei bambini prescolari che si avvalgono della PECS per fare richieste. I risultati indicano che è aumentato l'utilizzo della AAC nei terapisti e nei bambini nella fase di apprendimento, ma la generalizzazione al di fuori di questo contesto resta limitata.
Abstract/Sommario: Le persone che hanno gravi difficoltà di linguaggio frequentemente si avvalgono di modalità alternative per comunicare, come i comunicatori vocali. Nelle persone non disabili l'uso di modalità non verbali è stato utilizzato per immagazzinare vocaboli semplici. Gli autori presentano l'esito di una ricerca condotta con 23 persone adulte non disabili e altre quattro che si avvalevano dell'uso di comunicatori. I risultati hanno permesso di rilevare come le persone non disabili abbiamo imma ...; [Leggi tutto...]
Le persone che hanno gravi difficoltà di linguaggio frequentemente si avvalgono di modalità alternative per comunicare, come i comunicatori vocali. Nelle persone non disabili l'uso di modalità non verbali è stato utilizzato per immagazzinare vocaboli semplici. Gli autori presentano l'esito di una ricerca condotta con 23 persone adulte non disabili e altre quattro che si avvalevano dell'uso di comunicatori. I risultati hanno permesso di rilevare come le persone non disabili abbiamo immagazzinato termini avvalendosi dei comunicatori. I quattro che utilizzavano i comunicatori sono stati in grado di ricordare maggiormente le parole. Gli autori sollecitano ulteriori ricerche per conoscere meglio i processi di memorizzazione delle parole.
Abstract/Sommario: Gli autori hanno messo a confronto tre differenti modalità di comunicazione aumentativa (gesti, pittogrammi e comunicatori vocali) per considerare il loro impatto sui diversi livelli di apprendimento del fare richieste attraverso programmi specifici, valutando anche la preferenza indicata per ciascuno dei tre. Sono stati coinvolti nello studio due bambini autistici che in precedenza avevano appreso ad utilizzare tutti e tre i sistemi per richiedere cose preferite. Nell'indagine di base ...; [Leggi tutto...]
Gli autori hanno messo a confronto tre differenti modalità di comunicazione aumentativa (gesti, pittogrammi e comunicatori vocali) per considerare il loro impatto sui diversi livelli di apprendimento del fare richieste attraverso programmi specifici, valutando anche la preferenza indicata per ciascuno dei tre. Sono stati coinvolti nello studio due bambini autistici che in precedenza avevano appreso ad utilizzare tutti e tre i sistemi per richiedere cose preferite. Nell'indagine di base erano emersi bassi livelli di comunicazione, mentre dopo l'intervento ambedue hanno appreso a rispondere o formulare richieste con livelli diversi secondo la modalità utilizzata. Un bambino ha mostrato di preferire i comunicatori vocali e l'altro i pittogrammi. Si analizzano alcuni aspetti relativi al tener in considerazione la modalità di comunicazione aumentativa alternativa preferita.
Abstract/Sommario: Quando il linguaggio non si dimostra funzionale per esprimere alcune o tutte le necessità da parte di una persona, i sistemi utilizzati dalla comunicazione aumentativa alternativa possono essere di valido aiuto. Anche se i sistemi di CAA offrono alcuni vantaggi rispetto al linguaggio, richiedono comunque alcune abilità specifiche, soprattutto per la memoria di lavoro, comunemente definita come il sistema cognitivo attraverso il quale gli individui conservano e manipolano le informazio ...; [Leggi tutto...]
Quando il linguaggio non si dimostra funzionale per esprimere alcune o tutte le necessità da parte di una persona, i sistemi utilizzati dalla comunicazione aumentativa alternativa possono essere di valido aiuto. Anche se i sistemi di CAA offrono alcuni vantaggi rispetto al linguaggio, richiedono comunque alcune abilità specifiche, soprattutto per la memoria di lavoro, comunemente definita come il sistema cognitivo attraverso il quale gli individui conservano e manipolano le informazioni mentre compiono delle attività. Per esempio la presenza di un ausilio della AAC comporta: una serie di informazioni non tutte visibili contemporaneamente; molteplici richieste alla memoria di lavoro e il mantenere in mente i concetti da richiamare per tutto il tempo. Vale a dire: muoversi tra più segnali, ricordare il modo di muoversi più appropriato o efficiente, localizzare i simboli di riferimento del concetto una volta raggiunto il segnale e non tener conto dei distrattori potenzialmente interessanti durante tutto il processo. Ciascuna di queste parti del compito comporta una o più operazioni di memoria di lavoro identificate e ampiamente studiate dalle scienze cognitive. Non riconoscere o non capire come la memoria di lavoro interagisce con l'uso dell'AAC può causare ostacoli non voluti agli interventi di CAA efficaci. L'articolo propone informazioni aggiornate sulle operazioni di memoria di lavoro e mette in evidenza alcune delle problematiche più rilevanti che ancora necessitano di studi ulteriori.