Abstract/Sommario: Valutare le potenzialità presenti nel bambino sordocieco vuol dire poter strutturare modalità interattive utili per favorire la comunicazione, superando il gap rappresentato dalle carenze sensoriali che impediscono il naturale sviluppo dei processi di apprendimento. L'autrice mette in risalto quanto la mancanza di vista e udito nei primi mesi di vita causino il disinteresse e la passività relazionale a causa della mancanza di conoscenza di quanto avviene attorno a sé. Conseguenze di qu ...; [Leggi tutto...]
Valutare le potenzialità presenti nel bambino sordocieco vuol dire poter strutturare modalità interattive utili per favorire la comunicazione, superando il gap rappresentato dalle carenze sensoriali che impediscono il naturale sviluppo dei processi di apprendimento. L'autrice mette in risalto quanto la mancanza di vista e udito nei primi mesi di vita causino il disinteresse e la passività relazionale a causa della mancanza di conoscenza di quanto avviene attorno a sé. Conseguenze di questa deprivazione possono essere l'incapacità di comprendere le espressioni emozionali degli altri e la carenza nello sviluppo del linguaggio. L'articolo propone un percorso educativo precoce in contesto familiare basato su quattro punti: apertura verso l'esterno, promozione della relazione, promozione della formazione dei modelli comunicativi, avviamento all'acquisizione del linguaggio. Per ogni punto vengono indicati strumenti e modalità per risolvere la discrepanza rilevata in molte persone sordocieche tra le abilità cognitive possedute e il livello di competenza linguistica.
Abstract/Sommario: La Fondazione olandese Kalorama ha promosso un gruppo di studio tra persone adulte sordocieche per riflettere sulle modalità di adattamento accettate nel corso della vita a causa dalla perdita dei due sensi primari. La riflessione ha preso spunto dal caso di due adulti gemelli sordociechi acquisiti del Belgio che a 45 anni hanno scelto l'eutanasia per paura di perdere le cure assicurate dai propri genitori divenuti ormai anziani. Parte dell'opinione pubblica ha condiviso l'agoscia di ...; [Leggi tutto...]
La Fondazione olandese Kalorama ha promosso un gruppo di studio tra persone adulte sordocieche per riflettere sulle modalità di adattamento accettate nel corso della vita a causa dalla perdita dei due sensi primari. La riflessione ha preso spunto dal caso di due adulti gemelli sordociechi acquisiti del Belgio che a 45 anni hanno scelto l'eutanasia per paura di perdere le cure assicurate dai propri genitori divenuti ormai anziani. Parte dell'opinione pubblica ha condiviso l'agoscia di chi è chiamato a condurre una vita grama, perchè deprivato dei sensi principali, mentre due associazioni statunitensi per le persone sordocieche hanno reagito all'opposto accusando il governo Belga di aver fallito non avendo fornito validi aiuti a chi già sordo perde la vista in età adulta. Dalle riflessioni di diverse persone sordocieche congenite e non è emerso che i programmi riabilitativi brevi condotti da professionisti competenti possono essere una valida forma di supporto da utilizzare in tutto l'arco della vita. Allo stesso tempo ritengono importante informare l'opinione pubblica sulla sordocecità, perchè, pur dimostrandosi rispettosa della scelta autonoma fatta dai gemelli, sembra non conoscere quali supporti possono arrivare dalla società a sostegno di una vita sicura e soddisfacente.
Abstract/Sommario: I bambini con la sindrome di Usher necessitano di specifiche forme educative per imparare a gestire il proprio corpo e l'ambiente circostante con i sensi residui fin dalla nascita. L'autrice opera da anni come consulente ed ha una vasta esperienza con i bambini Usher. Ha rilevato ad esempio che più della metà di questi bambini presenta sintomi di insoddisfazione psicologica prima dei 18 anni di età. L'articolo prospetta alcuni interventi specifici da realizzare nei diversi passaggi del ...; [Leggi tutto...]
I bambini con la sindrome di Usher necessitano di specifiche forme educative per imparare a gestire il proprio corpo e l'ambiente circostante con i sensi residui fin dalla nascita. L'autrice opera da anni come consulente ed ha una vasta esperienza con i bambini Usher. Ha rilevato ad esempio che più della metà di questi bambini presenta sintomi di insoddisfazione psicologica prima dei 18 anni di età. L'articolo prospetta alcuni interventi specifici da realizzare nei diversi passaggi della vita fino al termine dell'adolescenza, a partire dall'attività fisica e dall'uso della tecnologia. Essere Usher non impedisce di conseguire alti livelli di formazione, di formare una famiglia, di esprimere professionalità a livello internazionale o di conseguire primati sportivi. L'articolo è stato pubblicato in lingua danese nel gennaio 2013 a cura del The National Board of Social Services (www.socialstyrelsen.dk) ed è riproposto nella versione in inglese su concessione dell'editore.