Abstract/Sommario: Non basta chiudere gli istituti socio-assistenziali per affrontare in modo adeguato il tema della deistituzionalizzazione: il dibattito di questi anni, però, è stato monopolizzato da tale obiettivo, importante sì, ma riduttivo rispetto all’esigenza di diminuire gli allontanamenti di bambini e ragazzi dalla propria famiglia. L’intervento sociale volto a tutelare il benessere del minore non dovrebbe avere come proprio oggetto il bambino in quanto tale, ma il rapporto che lo lega alla sua ...; [Leggi tutto...]
Non basta chiudere gli istituti socio-assistenziali per affrontare in modo adeguato il tema della deistituzionalizzazione: il dibattito di questi anni, però, è stato monopolizzato da tale obiettivo, importante sì, ma riduttivo rispetto all’esigenza di diminuire gli allontanamenti di bambini e ragazzi dalla propria famiglia. L’intervento sociale volto a tutelare il benessere del minore non dovrebbe avere come proprio oggetto il bambino in quanto tale, ma il rapporto che lo lega alla sua famiglia e al suo ambiente sociale di vita. Il contributo esamina le dimensioni e i principali dilemmi che le politiche italiane di welfare si trovano attualmente di fronte in quest’ambito, considerando l’esigenza di tutelare la centralità delle relazioni affettive, emotive e sociali che si sviluppano in famiglia e nelle più strette cerchie sociali della vita quotidiana e che sono indispensabili per crescere.
Abstract/Sommario: L’utilizzo di griglie per la valutazione iniziale dei casi si sta diffondendo in molti servizi e per molte aree di utenza. Questo articolo mette a confronto le quattro griglie di assessment più conosciute nel Regno Unito, evidenziandone tratti comuni e specificità. Si tratta di strumenti diversi rispetto ai contenuti, ai riferimenti teorici ed empirici su cui si fondano, alle abilità di cui dovrebbero essere in possesso gli operatori che le utilizzano. Una griglia di assessment può cer ...; [Leggi tutto...]
L’utilizzo di griglie per la valutazione iniziale dei casi si sta diffondendo in molti servizi e per molte aree di utenza. Questo articolo mette a confronto le quattro griglie di assessment più conosciute nel Regno Unito, evidenziandone tratti comuni e specificità. Si tratta di strumenti diversi rispetto ai contenuti, ai riferimenti teorici ed empirici su cui si fondano, alle abilità di cui dovrebbero essere in possesso gli operatori che le utilizzano. Una griglia di assessment può certo essere utile ma, di per sé, non è una panacea in grado di assicurare una buona pratica professionale. Anzi, c’è il pericolo che venga usata in maniera acritica e meccanica, finendo per diventare controproducente. Anche disponendo di una griglia valida e completa, gli operatori sociali necessitano comunque di formazione all’attività di assessment e di supervisione professionale.
Abstract/Sommario: I sistemi di welfare attraversano profondi processi di cambiamento, che investono inevitabilmente anche le professioni sociali. La professione dell’assistente sociale è quella forse più incardinata nel welfare state: il servizio sociale è la difficile arte di far arrivare ai cittadini i servizi che la società decide di mettere in campo tramite le decisioni politiche. Ma il lavoro sociale ha anche altri campi aperti: quelli dell’aiutare la società ad aiutare, attraverso l’accompagnament ...; [Leggi tutto...]
I sistemi di welfare attraversano profondi processi di cambiamento, che investono inevitabilmente anche le professioni sociali. La professione dell’assistente sociale è quella forse più incardinata nel welfare state: il servizio sociale è la difficile arte di far arrivare ai cittadini i servizi che la società decide di mettere in campo tramite le decisioni politiche. Ma il lavoro sociale ha anche altri campi aperti: quelli dell’aiutare la società ad aiutare, attraverso l’accompagnamento riflessivo e l’animazione/educazione sociale. Molti assistenti sociali, tuttavia, si collocano soprattutto nella prima funzione, quella più istituzionale. Così, si restringe il raggio della loro professionalità, facendo torto alla più importante caratteristica della loro professione, quella di essere la più estesa tra tutte le altre affini presenti nel panorama del welfare attuale.
Abstract/Sommario: I dati che emergono dalle indagini relative agli operatori e agli studenti, nell’ambito del lavoro sociale, segnalano la necessità di prestare maggiore attenzione all’importanza dei credo religiosi e degli atteggiamenti spirituali nella vita di molti utenti dei servizi. Gli operatori sociali dovrebbero saper rispondere in maniera adeguata ai bisogni di tutti gli utenti, inclusi quelli per i quali il credo religioso e spirituale risulta fondamentale: per una pratica professionale cultur ...; [Leggi tutto...]
I dati che emergono dalle indagini relative agli operatori e agli studenti, nell’ambito del lavoro sociale, segnalano la necessità di prestare maggiore attenzione all’importanza dei credo religiosi e degli atteggiamenti spirituali nella vita di molti utenti dei servizi. Gli operatori sociali dovrebbero saper rispondere in maniera adeguata ai bisogni di tutti gli utenti, inclusi quelli per i quali il credo religioso e spirituale risulta fondamentale: per una pratica professionale culturalmente competente è necessario comprendere l’impatto della fede sulla vita delle persone e tenerne conto negli interventi di aiuto. La ricerca presentata in questo articolo esplora le percezioni di studenti e operatori in merito alla rilevanza di questi temi. Ne emergono spunti interessanti circa l’opportunità o meno di alcuni interventi professionali legati a pratiche religiose.