Abstract/Sommario: La consapevolezza degli operatori sociali circa l’importanza della documentazione si è evoluta nel corso degli anni. Ai primordi dell’attività professionale, le registrazioni nelle cartelle sociali erano orientate soprattutto alla ricerca e all’insegnamento. Si sono poi sviluppate articolate indicazioni per una documentazione finalizzata a migliorare gli interventi. Più di recente, la documentazione ha assunto molta importanza agli effetti della gestione del rischio, come strumento per ...; [Leggi tutto...]
La consapevolezza degli operatori sociali circa l’importanza della documentazione si è evoluta nel corso degli anni. Ai primordi dell’attività professionale, le registrazioni nelle cartelle sociali erano orientate soprattutto alla ricerca e all’insegnamento. Si sono poi sviluppate articolate indicazioni per una documentazione finalizzata a migliorare gli interventi. Più di recente, la documentazione ha assunto molta importanza agli effetti della gestione del rischio, come strumento per proteggere utenti e operatori nel caso in cui vengano sollevate accuse di violazione del codice etico o di prescrizioni legali. L’articolo presenta gli sviluppi sul tema in ambito statunitense, evidenziando le principali indicazioni deontologiche e legali attualmente in vigore. Ne emergono molte indicazioni operative, senz’altro utili anche agli operatori sociali italiani.
Abstract/Sommario: Che cosa fa sì che una iniziativa di welfare sia buona o migliore di altre? Questo saggio propone un modello, che l’autore chiama relazionale, per l’osservazione, la valutazione e l’implementazione delle buone pratiche. Si tratta di configurare una nuova sfera di socialità pubblica che deve essere in grado di generare beni sociali di varia natura, senza dare per scontato che un attore (statale o non statale) sia migliore dell’altro a priori. Non c’è un solo criterio o un insieme standa ...; [Leggi tutto...]
Che cosa fa sì che una iniziativa di welfare sia buona o migliore di altre? Questo saggio propone un modello, che l’autore chiama relazionale, per l’osservazione, la valutazione e l’implementazione delle buone pratiche. Si tratta di configurare una nuova sfera di socialità pubblica che deve essere in grado di generare beni sociali di varia natura, senza dare per scontato che un attore (statale o non statale) sia migliore dell’altro a priori. Non c’è un solo criterio o un insieme standard di criteri di qualità, perché la qualità deve essere definita in modo diverso a seconda del tipo di bene di cui si tratta. Ciò significa che, per perseguire una nuova qualità del benessere, per quanto riguarda l’Europa e in particolare l’Italia, occorre passare da un welfare di tipo hobbesiano a un welfare basato sul principio di sussidiarietà.
Abstract/Sommario: L’articolo riporta una ricerca in cui alcune famiglie che si sono trovate in difficoltà con i figli si sono incontrate con professionisti che hanno giocato un ruolo chiave. Attraverso la narrazione congiunta del rapporto che si era instaurato, si è cercato di capire come l’esperienza sia stata compresa e rielaborata da entrambe le parti. Ciò ha permesso di individuare, attraverso un approccio ermeneutico-fenomenologico, alcuni temi di fondo: l’emergere di una fiducia reciproca capace d ...; [Leggi tutto...]
L’articolo riporta una ricerca in cui alcune famiglie che si sono trovate in difficoltà con i figli si sono incontrate con professionisti che hanno giocato un ruolo chiave. Attraverso la narrazione congiunta del rapporto che si era instaurato, si è cercato di capire come l’esperienza sia stata compresa e rielaborata da entrambe le parti. Ciò ha permesso di individuare, attraverso un approccio ermeneutico-fenomenologico, alcuni temi di fondo: l’emergere di una fiducia reciproca capace di far superare gli eventuali ostacoli; l’orientamento positivo delle figure-chiave, che operano nell’essenziale mondo del quotidiano e possono creare «contesti che favoriscono lo sviluppo» dei figli e dei genitori; la creazione di nuove narrazioni che sostituiscono quelle precedenti.