Abstract/Sommario: La Teacher Efficacy in Deafblindness Education Scale (TEDE) è stata realizzata per sviluppare il costrutto di autoefficacia negli insegnanti di bambini sordociechi. A tale scopo sono stati coinvolti 87 insegnanti specializzati statunitensi ai quali è stato chiesto di rispondere ad un questionario di 36 item a risposte aperte e multiple in relazione alla propria attività didattica con sordociechi. L'elaborazione statistica ha indicato la validità dello strumento per consistenza interna ...; [Leggi tutto...]
La Teacher Efficacy in Deafblindness Education Scale (TEDE) è stata realizzata per sviluppare il costrutto di autoefficacia negli insegnanti di bambini sordociechi. A tale scopo sono stati coinvolti 87 insegnanti specializzati statunitensi ai quali è stato chiesto di rispondere ad un questionario di 36 item a risposte aperte e multiple in relazione alla propria attività didattica con sordociechi. L'elaborazione statistica ha indicato la validità dello strumento per consistenza interna e coefficenti. L'autrice si augura di poter miglorare in futuro il TEDE grazie ad ulteriori ricerche sulla percezione della propria autoefficacia degli insegnanti. Lo strumento viene consigliato a quanti si occupano dei servizi educativi per le persone sordocieche.
Abstract/Sommario: L'articolo prende in considerazione l'impatto che cecità e ipovisione possono avere sullo sviluppo cognitivo della permanenza dell'oggetto e offre indicazioni per la valutazione e la programmazione didattica. La ricerca della letteratura disponibile sia su ERIC che su Psych Info è stata condotta mediante la combinazione di termini, quali permanenza dell'oggetto e disabilità visiva o ipovisione e cecità. Mentre i bambini con problemi visivi si servono comunque della vista per raggiunger ...; [Leggi tutto...]
L'articolo prende in considerazione l'impatto che cecità e ipovisione possono avere sullo sviluppo cognitivo della permanenza dell'oggetto e offre indicazioni per la valutazione e la programmazione didattica. La ricerca della letteratura disponibile sia su ERIC che su Psych Info è stata condotta mediante la combinazione di termini, quali permanenza dell'oggetto e disabilità visiva o ipovisione e cecità. Mentre i bambini con problemi visivi si servono comunque della vista per raggiungere il concetto di permanenza dell'oggetto, i bambini ciechi si basano principalmente sulle loro esperienze tattili degli oggetti. La pratica didattica consiglia sia il verbalizzare in modo costante e ripetutamente il nome dell'oggetto nascosto, sia il motivare la scomparsa dell'oggetto, sia il variare degli oggetti e l'uso del rinforzo. L'istruzione diretta preceduta da una attenta valutazione può accelerare la padronanza della permanenza dell'oggetto, grazie alle strategie specifiche applicate per l'educazione dei bambini non vedenti, come: l'occultamento coattivo degli oggetti. Gli educatori, per conoscere le reali competenze di un bambino sulla permanenza dell'oggetto, possono utilizzare la valutazione strutturata informale e gli altri elementi presenti negli strumenti di valutazione disponibili in commercio. Si può anche integrare la conoscenza offerta dalla ricerca e far conoscere quanto si fa nella pratica a vantaggio dell'istruzione.
Abstract/Sommario: La maculopatia si presenta oggi con maggior frequenza nei paesi occidentali e causa problemi visivi che vanno dalla perdita della sensibilità al contrasto, alla incapacità di adeguamento per la visione notturna, allo scotoma centrale o periferico. Gli autori riportano l'esito di una indagine condotta su casi con questa patologia per rilevarne i problemi. Sono stati esaminati 271 casi seguiti da un centro di San Francisco tra il 1997 e il 2007. La media dei pazienti è risultata di 80 an ...; [Leggi tutto...]
La maculopatia si presenta oggi con maggior frequenza nei paesi occidentali e causa problemi visivi che vanno dalla perdita della sensibilità al contrasto, alla incapacità di adeguamento per la visione notturna, allo scotoma centrale o periferico. Gli autori riportano l'esito di una indagine condotta su casi con questa patologia per rilevarne i problemi. Sono stati esaminati 271 casi seguiti da un centro di San Francisco tra il 1997 e il 2007. La media dei pazienti è risultata di 80 anni con un range tra i 6 e i 99. La maggiore differenza emersa tra la popolazione del 1997 e quella più recente è la possibilità di utilizzare in modo funzionale il residuo visivo da parte del gruppo del 2007, grazie ai programmi di riabilitazione non disponibili in precedenza.
Abstract/Sommario: Sappiamo ancora poco su come le persone sordocieche congenite utilizzano i movimenti della mano per esplorare oggetti diversi sia per materiale che per modalità di manipolazione richiesta. In uno studio precedente era emerso che una donna di nome Chris era più veloce dei vedenti e degi udenti di un gruppo di controllo nel percepire e memorizzare oggetti presentati in diverse condizioni. In questo studio la stessa Chris è stata coinvolta nell'esplorazione tattile di oggetti presentati c ...; [Leggi tutto...]
Sappiamo ancora poco su come le persone sordocieche congenite utilizzano i movimenti della mano per esplorare oggetti diversi sia per materiale che per modalità di manipolazione richiesta. In uno studio precedente era emerso che una donna di nome Chris era più veloce dei vedenti e degi udenti di un gruppo di controllo nel percepire e memorizzare oggetti presentati in diverse condizioni. In questo studio la stessa Chris è stata coinvolta nell'esplorazione tattile di oggetti presentati con materiali diversi. I dati ottenuti hanno permesso di rilevare che la donna differenziava le modalità di esplorazione in base alla familiarità degli oggetti, alla manipolabilità e alle abilità richieste. Ovviamente i dati sono limitati ad un solo caso ed ottenuti in ambiente non naturale. Gli autori mettono comunque in evidenza come la persona sordocieca congenita necessiti di più tempo e di competenze specifiche per l'esplorazione tattile.