Abstract/Sommario: Nelle persone con disabilità intellettiva l’epilessia si presenta con maggiore frequenza rispetto al resto della popolazione. Negli ultimi anni sappiamo molto di più sull'eziologia genetica e biochimica anche in relazione alle diverse sindromi che presentano anche un deficit intellettivo. Gli autori hanno preso in esame gli aspetti fisiopatologici di quattro sindromi che abbinano epilessia e deficit intellettivo (X fragile, Rett, Algelman e sclerosi tuberosa complessa), per individuar ...; [Leggi tutto...]
Nelle persone con disabilità intellettiva l’epilessia si presenta con maggiore frequenza rispetto al resto della popolazione. Negli ultimi anni sappiamo molto di più sull'eziologia genetica e biochimica anche in relazione alle diverse sindromi che presentano anche un deficit intellettivo. Gli autori hanno preso in esame gli aspetti fisiopatologici di quattro sindromi che abbinano epilessia e deficit intellettivo (X fragile, Rett, Algelman e sclerosi tuberosa complessa), per individuare le possibili relazioni. Sono stati considerati solo gli studi pubblicati con più di 50 soggetti, rilevando informazioni sull'epilessia per età d'insorgenza delle crisi, frequenza, semiologia, gravità e trattamento. La ricerca ha permesso di mettere in evidenza alcuni problemi presenti nei sistemi neurotrasmettitori eccitatori e inibitori, nei canali ionici neuronali e gliali, ai quali sarebbero da attribuire le possibili concause di crisi epilettiche nelle sindromi che presentano deficit intellettivo. Le informazioni si dimostrano utili per individuare possibili indicazioni per la ricerca di nuovi interventi terapeutici.
Abstract/Sommario: Chi presenta gravi o gravissime pluriminorazioni associate a deficit intellettivo possiede scarse abilità comunicative che causano spesso la necessità di assistenza per tutta la vita. La ricerca ha esaminato la relazione diadica tra quattro adolescenti e i loro insegnanti durante alcune ore di insegnamento dell'inglese a scuola. Le registrazioni video di alcuni minuti di ciascuna sessione sono state trascritte cercando di cogliere in modo uniforme tutti gli aspetti comunicativi verbali ...; [Leggi tutto...]
Chi presenta gravi o gravissime pluriminorazioni associate a deficit intellettivo possiede scarse abilità comunicative che causano spesso la necessità di assistenza per tutta la vita. La ricerca ha esaminato la relazione diadica tra quattro adolescenti e i loro insegnanti durante alcune ore di insegnamento dell'inglese a scuola. Le registrazioni video di alcuni minuti di ciascuna sessione sono state trascritte cercando di cogliere in modo uniforme tutti gli aspetti comunicativi verbali e non. Sono state rilevate differenze significative tra gli studenti e gli insegnanti in molti aspetti della valutazione. Gli insegnanti hanno gestito gran parte del tempo comunicativo, hanno agito cominciando spesso per primi la relazione e dando aiuti per facilitare le risposte. La modalità comunicativa pittografica, gestuale e oggettuale è stata utilizzata di più dagli insegnanti, mentre gli studenti hanno preferito vocalizzazioni e gesti. Malgrado queste considerazioni, la relazione tra i due è risultata costruttiva per l'interazione in classe e gli insegnanti sono risultati estremamente utili per gli alunni che acquisiscono solo le abilità comunicative dei primi stadi di sviluppo.
Abstract/Sommario: I flussi ventrali e dorsali sono ritenuti rispettivamente i substrati cerebrali per la percezione e per l'azione visiva. Utilizzando il Test di Sviluppo della Percezione Visiva (DTVP), gli autori hanno voluto verificare se i punti di forza e di debolezza della percezione visiva negli adulti con defict intellettivo sono riconducibili alla dicotomia dei flussi visivi. Il test è stato somministrato ad adulti con deficit lieve, medio e grave, confrontando i dati con altri adulti nella norm ...; [Leggi tutto...]
I flussi ventrali e dorsali sono ritenuti rispettivamente i substrati cerebrali per la percezione e per l'azione visiva. Utilizzando il Test di Sviluppo della Percezione Visiva (DTVP), gli autori hanno voluto verificare se i punti di forza e di debolezza della percezione visiva negli adulti con defict intellettivo sono riconducibili alla dicotomia dei flussi visivi. Il test è stato somministrato ad adulti con deficit lieve, medio e grave, confrontando i dati con altri adulti nella norma o Down. Il test è stato somministrato prendendo in considerazione l'anno di nascita secondo le norme stabilite nell'edizione originale. Sono emersi come punto di forza la coordinazione occhio-mano e la discriminazione figura/sfondo. Il punto di debolezza rigurdava l'identificazione di una categoria visiva. I partecipanti Down avevano anche forti carenze nel discriminare qualcosa tra immagini alternativamente riflesse o fatte ruotare. I punti di forza e di debolezza percettiva visiva in persone con deficit intellettivo sembrano difficili da spiegare sulla base di due flussi visivi. Sarebbe opportuno formalare una ipotesi diversa (ad esempio le disfunzioni del lobo frontale)per spiegare le carenze percettive visive in queste persone. Per le persone con la sindrome Down si potrebbe ipotizzare una grave disfunzione di lateralizzazione atipica del lobo frontale come causa di carenze nella percezione visiva.