Risultati ricerca

Abstract/Sommario: Viene presentato il curricolo programmato e realizzato con un alunno con diagnosi di autismo high functioning, nell’arco dei primi due anni di frequenza della scuola primaria. In un primo momento si è cercato di lavorare sul fronte dell’interazione sociale, con un approccio di tipo cognitivo-comportamentale, per cercare di modificare i comportamenti inappropriati e socialmente problematici così da consentire a lui e ai suoi compagni di vivere la scuola come un’effettiva «opportunità di ...; [Leggi tutto...] Viene presentato il curricolo programmato e realizzato con un alunno con diagnosi di autismo high functioning, nell’arco dei primi due anni di frequenza della scuola primaria. In un primo momento si è cercato di lavorare sul fronte dell’interazione sociale, con un approccio di tipo cognitivo-comportamentale, per cercare di modificare i comportamenti inappropriati e socialmente problematici così da consentire a lui e ai suoi compagni di vivere la scuola come un’effettiva «opportunità di formazione». Si è intervenuti in seguito sul fronte degli apprendimenti legati al curricolo delle discipline non solo per consentire l’acquisizione di contenuti e competenze specifiche, ma anche per sviluppare ulteriormente le abilità di interazione sociale, così deficitarie nell'alunno ma così necessarie e attuabili nel contesto scolastico.

Abstract/Sommario: Il percorso «Io mi racconto, tu ti racconti» nasce dalla necessità di potenziare la capacità di narrare e di narrarsi, con l’obiettivo di far emergere l’identità di ciascuno attraverso la narrazione dell’esperienza personale, collocata nella rete del vissuto familiare e degli ambiti sociali. Il narrare e il raccontare di sé viene utilizzato anche come strumento finalizzato al raggiungimento e miglioramento di competenze linguistiche.

Abstract/Sommario: « Vedere la diversità» non è solo il titolo di un concorso grafico promosso dalla scuola in cui insegno e rivolto alle scuole secondarie di secondo grado; è di più: rappresenta un intento pedagogico, rivolto prima di tutto agli studenti. Perché ho sentito la necessità di promuovere a scuola la «pedagogia della diversità»? Forse perché su questo tema ancora troppo viene nascosto ai nostri occhi e si cela dietro alle nostre paure. Inoltre, soprattutto in età adolescenziale, sono gli stes ...; [Leggi tutto...] « Vedere la diversità» non è solo il titolo di un concorso grafico promosso dalla scuola in cui insegno e rivolto alle scuole secondarie di secondo grado; è di più: rappresenta un intento pedagogico, rivolto prima di tutto agli studenti. Perché ho sentito la necessità di promuovere a scuola la «pedagogia della diversità»? Forse perché su questo tema ancora troppo viene nascosto ai nostri occhi e si cela dietro alle nostre paure. Inoltre, soprattutto in età adolescenziale, sono gli stessi studenti che chiedono di «vedere» modelli altri, di comprendere la realtà, di non sottrarsi ma di confrontarsi con essa. Lo studente con disabilità e l’incontro in genere con la diversità offrono questa opportunità di dialogo e di crescita interiore.