Abstract/Sommario: È possibile porre a bambini da 5-8 anni la domanda: «Cosa è secondo te l'attenzione»? Quale tipo di risposta forniscono? Sono consapevoli del fatto che la loro mente possiede questa abilità e che, opportunamente utilizzata, essa può rivelarsi una preziosa competenza in molte circostanze di studio? Sono qui presentate alcune attività, proposte a bambini di scuola dell'infanzia e primaria nel corso degli ultimi anni scolastici, unitamente a considerazioni preliminari che potranno costitu ...; [Leggi tutto...]
È possibile porre a bambini da 5-8 anni la domanda: «Cosa è secondo te l'attenzione»? Quale tipo di risposta forniscono? Sono consapevoli del fatto che la loro mente possiede questa abilità e che, opportunamente utilizzata, essa può rivelarsi una preziosa competenza in molte circostanze di studio? Sono qui presentate alcune attività, proposte a bambini di scuola dell'infanzia e primaria nel corso degli ultimi anni scolastici, unitamente a considerazioni preliminari che potranno costituire la base per una ricerca sistematica sulla consapevolezza dei processi attentivi nei bambini di scuola primaria e sulla loro capacità di riconoscere e gestire strategie adeguate di controllo dell'attenzione, nel corso del loro lavoro scolastico, attuando modalità di automotivazione efficace, necessarie a sostenere l'uso, talvolta faticoso, delle strategie stesse.
Abstract/Sommario: Recente è l'attenzione riservata all'insegnamento delle abilità di scrittura. Tradizionalmente ci si occupava solo degli aspetti grafo-motori, trascurando quelli compositivi e dando per scontato che l'alunno li avrebbe sviluppati spontaneamente. Fu solo negli anni Ottanta, con l'avvicinamento delle scienze cognitive all'educazione, che la ricerca ha iniziato ad analizzare gli aspetti metacognitivi della scrittura, rilevando negli alunni con difficoltà o deficit nelle abilità associate ...; [Leggi tutto...]
Recente è l'attenzione riservata all'insegnamento delle abilità di scrittura. Tradizionalmente ci si occupava solo degli aspetti grafo-motori, trascurando quelli compositivi e dando per scontato che l'alunno li avrebbe sviluppati spontaneamente. Fu solo negli anni Ottanta, con l'avvicinamento delle scienze cognitive all'educazione, che la ricerca ha iniziato ad analizzare gli aspetti metacognitivi della scrittura, rilevando negli alunni con difficoltà o deficit nelle abilità associate ai processi di produzione del testo, cioè la progettazione, la stesura e la revisione (Englert et al., 1988). Scrivere è di fatto un'attività molto complessa che coinvolge numerosi processi cognitivi e che richiede, oltre a tantissima pratica, la consapevolezza che è uno strumento per comunicare e non un compito fine a se stesso.
Abstract/Sommario: Con questo contributo si intende indagare la relazione fra i sintomi di DDAI e i prerequisiti dell'apprendimento nei bambini frequentanti l'ultimo anno di scuola dell'infanzia. Per questa ricerca gli strumenti utilizzati sono stati il questionario IPDA (Terreni et al., 2002), la scala IPDDAI (Marcotto, Paltenghi e Cornoldi, 2002) e il questionario Conners (Conners Teacher Rating Scale Revised CTRS-R; Conners, 1969). I risultati ottenuti mostrano relazioni buone fra le variabili e sono ...; [Leggi tutto...]
Con questo contributo si intende indagare la relazione fra i sintomi di DDAI e i prerequisiti dell'apprendimento nei bambini frequentanti l'ultimo anno di scuola dell'infanzia. Per questa ricerca gli strumenti utilizzati sono stati il questionario IPDA (Terreni et al., 2002), la scala IPDDAI (Marcotto, Paltenghi e Cornoldi, 2002) e il questionario Conners (Conners Teacher Rating Scale Revised CTRS-R; Conners, 1969). I risultati ottenuti mostrano relazioni buone fra le variabili e sono a favore di una possibile identificazione precoce del disturbo in età prescolare. Tali dati sostengono la possibilità di individuare tempestivamente quei bambini che vengono segnalati per alcune difficoltà di attenzione e di comportamento con ricadute sul piano degli apprendimenti e di favorire interventi sul recupero delle abilità carenti a rischio di difficoltà.
Abstract/Sommario: I bambini con deficit d'attenzione e iperattività (DDAI) spesso manifestano difficoltà nello svolgere i compiti a casa. I com portamenti problematici in tali situazioni generano malessere non solo nel bambino ma anche nel genitore che lo assiste. Homework Success Program (HSP), messo a punto da Power e colleghi nel 2001, è un programma di parent training che nasce nel tentativo di aiutare le famiglie di bambini DDAI con difficoltà nei compiti a casa. Si basa su un approccio comportamen ...; [Leggi tutto...]
I bambini con deficit d'attenzione e iperattività (DDAI) spesso manifestano difficoltà nello svolgere i compiti a casa. I com portamenti problematici in tali situazioni generano malessere non solo nel bambino ma anche nel genitore che lo assiste. Homework Success Program (HSP), messo a punto da Power e colleghi nel 2001, è un programma di parent training che nasce nel tentativo di aiutare le famiglie di bambini DDAI con difficoltà nei compiti a casa. Si basa su un approccio comportamentale che integra il lavoro con i genitori a quello con i bambini e gli insegnanti in modo che si costituisca una catena di aiuto mossa da obiettivi comuni. Scopo di questo articolo è presentare tale programma al fine di poterlo utilizzare nella pratica con le famiglie dei bambini DDAI.
Abstract/Sommario: Alunni vispi, intelligenti, che partecipano alle lezioni intervenendo attivamente: sembrerebbe una classe modello, ma gli alunni parlano senza chiedere la parola, intervengono senza aspettare il turno, chiacchierano tra loro creando una confusione che rende difficoltosa la gestione delle lezioni. Questi gli aspetti comportamentali che sono stati oggetto della nostra ricerca, inserita all'interno di un corso di formazione per insegnanti. Le strategie psicoeducative di matrice cognitivoc ...; [Leggi tutto...]
Alunni vispi, intelligenti, che partecipano alle lezioni intervenendo attivamente: sembrerebbe una classe modello, ma gli alunni parlano senza chiedere la parola, intervengono senza aspettare il turno, chiacchierano tra loro creando una confusione che rende difficoltosa la gestione delle lezioni. Questi gli aspetti comportamentali che sono stati oggetto della nostra ricerca, inserita all'interno di un corso di formazione per insegnanti. Le strategie psicoeducative di matrice cognitivocomportamentale utilizzate sono state pensate ed elaborate insieme alle insegnanti e adattate con rigore e fantasia alla loro classe. I risultati, monitorati durante tutte le fasi della ricerca, mostrano un incremento delle modalità corrette di intervento e parallelamente una significativa diminuzione delle modalità non corrette.