Abstract/Sommario: Al tutor sono dedicati interi capitoli nei manuali di formazione a distanza e, sempre all’interno di questi manuali, sono molti i riferimenti a come dovrebbe "essere" e cosa dovrebbe “fare” un buon tutor. Parallelamente è però doveroso notare come il tutor sia molto raramente oggetto di indagine scientifica. In un certo senso, viene data per scontata la sua utilità all’interno del processo formativo. Non sono presenti contributi che indichino “quando” il tutor è utile e “quanto” sia gr ...; [Leggi tutto...]
Al tutor sono dedicati interi capitoli nei manuali di formazione a distanza e, sempre all’interno di questi manuali, sono molti i riferimenti a come dovrebbe "essere" e cosa dovrebbe “fare” un buon tutor. Parallelamente è però doveroso notare come il tutor sia molto raramente oggetto di indagine scientifica. In un certo senso, viene data per scontata la sua utilità all’interno del processo formativo. Non sono presenti contributi che indichino “quando” il tutor è utile e “quanto” sia grande questo contributo. Per rispondere a queste domande sono state allestite due distinte situazioni sperimentali. Metodi: Nel primo esperimento è stato misurato l’apprendimento di due gruppi di studenti partecipanti allo stesso percorso di formazione a distanza. I due gruppi (bilanciati per età e competenze informatiche) differivano per l’avere o meno un tutor. Anche per il secondo esperimento è stato misurato l’apprendimento in tre gruppi di studenti. In questo caso i gruppi differivano per avere uno oppure due tutor. Risultati: Il gruppo con tutor ha fatto registrare migliori prestazioni di apprendimento rispetto al gruppo senza tutor. Nel secondo esperimento non si sono evidenziate differenze tra i gruppi con un tutor e il gruppo con due tutor. Conclusioni: Il contributo del tutor al processo di apprendimento sembra essere del tipo tutto-o-nulla.
Abstract/Sommario: Nell’ambito delle nuove carriere riacquista notevole interesse il concetto di àncora di carriera, che offre diverse opportunità di ricerca. Per misurare le àncore si propone una prima validazione della versione italiana del Career Orientation Inventory (COI), come adattato in forma breve da Igbaria e Baroudi (1993). Metodi: 347 lavoratori hanno compilato il COI-it e, per la validità convergente, una parte di questi il questionario MOW (Meaning of Work) sui significati attribuiti al lav ...; [Leggi tutto...]
Nell’ambito delle nuove carriere riacquista notevole interesse il concetto di àncora di carriera, che offre diverse opportunità di ricerca. Per misurare le àncore si propone una prima validazione della versione italiana del Career Orientation Inventory (COI), come adattato in forma breve da Igbaria e Baroudi (1993). Metodi: 347 lavoratori hanno compilato il COI-it e, per la validità convergente, una parte di questi il questionario MOW (Meaning of Work) sui significati attribuiti al lavoro. Sono state valutate la consistenza interna delle scale, la struttura fattoriale del questionario, l’esistenza di una struttura di secondo ordine, le correlazioni delle àncore con gli aspetti importanti del lavoro. Risultati: Si evidenziano: a) buone consistenza interna, validità di costrutto e convergente; b) una peculiarità della sicurezza del lavoro nel contesto italiano; c) una struttura di secondo ordine che differenzia orientamenti di carriera lavorativo, organizzativo e di indipendenza. Conclusioni: I risultati riscontrati appaiono utili per specificare ulteriormente la struttura delle àncore e per approfondire il significato dei tre grandi orientamenti emersi in relazione alle carriere lavorative.
Abstract/Sommario: Il concetto del burnout rappresenta un tema centrale nella psicologia della salute e del lavoro. Il presente lavoro si propone di validare su un campione italiano la scala Maslach Burnout Inventory-General Survey (MBI-GS). Il campione della ricerca era formato da 710 operatori sanitari (medici e infermieri) afferenti ad ospedali, sia del capoluogo sia della provincia, della regione Piemonte che lavoravano presso i reparti di medicina generale e chirurgia. Risultati: L’Analisi delle Com ...; [Leggi tutto...]
Il concetto del burnout rappresenta un tema centrale nella psicologia della salute e del lavoro. Il presente lavoro si propone di validare su un campione italiano la scala Maslach Burnout Inventory-General Survey (MBI-GS). Il campione della ricerca era formato da 710 operatori sanitari (medici e infermieri) afferenti ad ospedali, sia del capoluogo sia della provincia, della regione Piemonte che lavoravano presso i reparti di medicina generale e chirurgia. Risultati: L’Analisi delle Componenti Principali, con rotazione Oblimin, ha portato all’identificazione di tre fattori che complessivamente spiegano il 58% della varianza totale: Energia, Coinvolgimento ed Efficacia professionale. Al fine di dimostrare la validità delle dimensioni emerse è stata condotta un’analisi fattoriale confermativa. Conclusioni: I risultati confermano l’esistenza delle stesse componenti indicate dagli Autori americani, suggerendo alcune modifiche volte al miglioramento di questa scala. Si evidenziano inoltre alcune specificità legate alle caratteristiche socioanagrafiche e lavorative degli operatori.
Abstract/Sommario: Il concetto di sensation seeking, le teorie collegate e le scale costruite per misurarlo hanno subito nel tempo numerosi mutamenti. Molte ricerche hanno indagato la struttura fattoriale della Sensation Seeking Scale, ma i risultati non sono univoci e la struttura fattoriale della scala non è tuttora chiara. L’obiettivo del presente studio è quello di indagare la struttura fattoriale della Sensation Seeking Scale Form V in un campione italiano. Metodi: La Sensation Seeking Scale Form V ...; [Leggi tutto...]
Il concetto di sensation seeking, le teorie collegate e le scale costruite per misurarlo hanno subito nel tempo numerosi mutamenti. Molte ricerche hanno indagato la struttura fattoriale della Sensation Seeking Scale, ma i risultati non sono univoci e la struttura fattoriale della scala non è tuttora chiara. L’obiettivo del presente studio è quello di indagare la struttura fattoriale della Sensation Seeking Scale Form V in un campione italiano. Metodi: La Sensation Seeking Scale Form V è composta da 40 coppie di affermazioni a scelta forzata e da quattro sottoscale: TAS, ES, Dis, BS. La versione originale della Sensation Seeking Scale Form V è stata tradotta in italiano e somministrata a 461 studenti universitari. Risultati: L’item analysis ha portato all’eliminazione di 11 item. I rimanenti sono stati sottoposti ad una serie di analisi fattoriali esplorative arrivando all’esclusione di 13 item e ad una soluzione ortogonale a due componenti. Le saturazioni degli item e gli indici di coerenza interna risultano soddisfacenti. Inoltre emerge una buona attendibilità ed una discreta coerenza di contenuti nei due fattori. Il modello è stato quindi sottoposto ad un’analisi fattoriale confermativa. Il ?2 risulta significativo a causa dell’ampiezza del campione. Il rapporto ?2/gl e gli indici di bontà dell’adattamento hanno valori soddisfacenti. Conclusioni: La modalità di costruzione della scala originale, i continui mutamenti dei presupposti teorici e la mancanza di riferimenti allo studio di comportamenti osservabili, inducono ad ipotizzare che la Sensation Seeking Scale possa avere un impianto teorico debole. Da questa ricerca emerge una struttura a due fattori molto simili alle sottoscale TAS e Dis dell’originale, ed è probabile che questi fattori siano più strettamente connessi a comportamenti associati alla ricerca di sensazioni ed esperienze nuove.
Abstract/Sommario: Considerando che in ambito evolutivo la valutazione del funzionamento intellettivo costituisce un criterio base di ogni assessment cognitivo, è sempre più sentita l’esigenza di strumenti che forniscano una valutazione accurata, completa e al contempo veloce dell’intelligenza. Il Kaufman Brief Intelligence Test (K-BIT; Kaufman e Kaufman, 1990) è un test breve di intelligenza che fornisce indici di QI Verbale, Non Verbale e Composito. Il presente contributo fornisce una valutazione preli ...; [Leggi tutto...]
Considerando che in ambito evolutivo la valutazione del funzionamento intellettivo costituisce un criterio base di ogni assessment cognitivo, è sempre più sentita l’esigenza di strumenti che forniscano una valutazione accurata, completa e al contempo veloce dell’intelligenza. Il Kaufman Brief Intelligence Test (K-BIT; Kaufman e Kaufman, 1990) è un test breve di intelligenza che fornisce indici di QI Verbale, Non Verbale e Composito. Il presente contributo fornisce una valutazione preliminare dell’adattamento del K-BIT su un campione italiano (820 partecipanti, 6-14 anni). Conclusioni: Il K-BIT si configura come un buono strumento per attività di screening e valutazioni rapide del funzionamento intellettivo. La standardizzazione italiana completa è in corso di realizzazione.
Abstract/Sommario: Se e quanto il denaro rende le persone più felici non è più solo argomento di conversazione ma, da qualche tempo, oggetto di discussione e ricerca scientifica. Tale discussione, nata in ambito economico da alcune osservazioni “eretiche” rispetto agli assunti della teoria economica contemporanea, ha fornito un’occasione per un confronto tra le spiegazioni economiche e psicologiche della felicità. Il confronto, tuttavia, è ancora ostacolato soprattutto da una diversa concezione della fel ...; [Leggi tutto...]
Se e quanto il denaro rende le persone più felici non è più solo argomento di conversazione ma, da qualche tempo, oggetto di discussione e ricerca scientifica. Tale discussione, nata in ambito economico da alcune osservazioni “eretiche” rispetto agli assunti della teoria economica contemporanea, ha fornito un’occasione per un confronto tra le spiegazioni economiche e psicologiche della felicità. Il confronto, tuttavia, è ancora ostacolato soprattutto da una diversa concezione della felicità: per molti psicologi, la felicità è un’esperienza puramente soggettiva, mentre gli economisti difendono il ruolo delle condizioni oggettive e del denaro nell’influenzare la felicità. Obiettivo di questa rassegna è di illustrare brevemente le metodologie e i risultati principali delle ricerche condotte nell’ambito psicologico ed in quello economico per evidenziare i punti di contatto tra i due approcci.