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Abstract/Sommario: Il rapporto tra i bambini e la televisione è da lungo tempo argomento di molte discussioni in ambito generale e spesso è motivo di divergenze nella stessa pratica educativa. A tale proposito il ruolo del logopedista, in quanto figura sanitaria, si concretizza in azioni di counseling, con l’obiettivo di fornire indicazioni utili all’uso dei diversi mezzi di comunicazione per facilitare lo sviluppo del linguaggio, soprattutto alle varie figure preposte all’educazione. Alla luce di queste ...; [Leggi tutto...] Il rapporto tra i bambini e la televisione è da lungo tempo argomento di molte discussioni in ambito generale e spesso è motivo di divergenze nella stessa pratica educativa. A tale proposito il ruolo del logopedista, in quanto figura sanitaria, si concretizza in azioni di counseling, con l’obiettivo di fornire indicazioni utili all’uso dei diversi mezzi di comunicazione per facilitare lo sviluppo del linguaggio, soprattutto alle varie figure preposte all’educazione. Alla luce di queste affermazioni è stata svolta una ricerca su un campione di 17 bambini in età prescolare che va dai 4 anni e 5 mesi ai 6 anni e 4 mesi per analizzare la relazione esistente tra l’esposizione del bambino a stimoli narrativi diversi, televisivi e non, scelti fra quelli ai quali è esposto quotidianamente e la produzione linguistica delle loro narrazioni.
I risultati di tale ricerca possono non solo aiutare il logopedista nell’attività di counseling, ma anche valorizzare il ruolo della tv in tale ambito.

Abstract/Sommario: La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa, compresa nel gruppo delle malattie del motoneurone, caratterizzata da una progressiva compromissione dei neuroni di moto centrali e periferici. Colpisce prevalentemente la popolazione adulta, con un picco d’incidenza tra i 50 e i 70 anni. Clinicamente è caratterizzata da paresi, atrofia muscolare e presenza di fascicolazioni muscolari. La lesione dei motoneuroni dei nervi cranici produce disturbi trofici e paretic ...; [Leggi tutto...] La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa, compresa nel gruppo delle malattie del motoneurone, caratterizzata da una progressiva compromissione dei neuroni di moto centrali e periferici. Colpisce prevalentemente la popolazione adulta, con un picco d’incidenza tra i 50 e i 70 anni. Clinicamente è caratterizzata da paresi, atrofia muscolare e presenza di fascicolazioni muscolari. La lesione dei motoneuroni dei nervi cranici produce disturbi trofici e paretici dei muscoli della faccia, della lingua, della masticazione, della faringe e della laringe, con conseguenti disturbi di deglutizione, masticazione e articolazione verbale. Scopo del presente lavoro è la descrizione della presa in carico foniatrico-logopedica dei pazienti affetti da SLA da parte del gruppo interdisciplinare di ricerca e assistenza dell’Università degli Studi di Torino.

Abstract/Sommario: Il Protocollo Logopedico De Filippis si fonda sui presupposti teorici della Neuropsicologia Cognitiva che consentono di comprendere, partendo dal funzionamento normale e dagli errori commessi dal paziente in uno o più compiti, quali siano le componenti del sistema cognitivo la cui trasformazione è responsabile degli errori stessi. Nell’articolo viene dunque presentato in modo esaustivo il Protocollo, che vuole essere uno strumento terapeutico interattivo e flessibile utile a logopedist ...; [Leggi tutto...] Il Protocollo Logopedico De Filippis si fonda sui presupposti teorici della Neuropsicologia Cognitiva che consentono di comprendere, partendo dal funzionamento normale e dagli errori commessi dal paziente in uno o più compiti, quali siano le componenti del sistema cognitivo la cui trasformazione è responsabile degli errori stessi. Nell’articolo viene dunque presentato in modo esaustivo il Protocollo, che vuole essere uno strumento terapeutico interattivo e flessibile utile a logopedisti, insegnanti e psicopedagogisti che trattano disturbi del linguaggio di varia natura e che necessitano di materiale strutturato per il recupero di abilità linguistiche in input e/o in output.

Abstract/Sommario: Il Gruppo di Studio F.L.I. sulle Linee Guida per le Afasie presenta il primo questionario conoscitivo elaborato allo scopo di raccogliere dati approfonditi sul percorso riabilitativo e quindi sugli aspetti organizzativi, sulle modalità terapeutiche e sulle eventuali criticità inerenti la presa in carico dei soggetti afasici in Italia.

Abstract/Sommario: Il contributo analizza un’esperienza logopedica relativa al caso di quattro gemelli sordi profondi congeniti. Vengono presentate le performance sia uditive che linguistiche dei quattro bambini nel corso dei diversi follow-up a partire dai 2 anni fino ai 7 anni d’età. Tra i singoli soggetti sono emerse molte differenze durante l’iter terapeutico di riabilitazione della sordità, che hanno stimolato ancora di più ad approfondire l’analisi dei quattro casi. La diversità più evidente è il f ...; [Leggi tutto...] Il contributo analizza un’esperienza logopedica relativa al caso di quattro gemelli sordi profondi congeniti. Vengono presentate le performance sia uditive che linguistiche dei quattro bambini nel corso dei diversi follow-up a partire dai 2 anni fino ai 7 anni d’età. Tra i singoli soggetti sono emerse molte differenze durante l’iter terapeutico di riabilitazione della sordità, che hanno stimolato ancora di più ad approfondire l’analisi dei quattro casi. La diversità più evidente è il fatto che i bambini abbiano avuto differenti periodi di protesizzazione e differenti età all’impianto cocleare. Sono state fatte considerazioni molto importanti circa la candidatura all’impianto cocleare, anche di pazienti con buona resa protesica. Posto che, in un bambino sordo con scarso guadagno aided, l’impianto precoce favorisce non solo il recupero della funzione uditiva e linguistica ma anche l’incidental learning, grazie a un confronto tra due dei quattro fratelli, si è potuto vedere come questo dispositivo sia un’ottima opportunità anche per soggetti che hanno buone rese protesiche in ambiente silenzioso, ma che faticano a comprendere in contesti rumorosi o al telefono

Abstract/Sommario: L’obiettivo della ricerca è quello di analizzare l’ambiente linguistico del bambino ipoacusico in un contesto familiare spontaneo, al fine di valutare le capacità genitoriali nel sollecitare la comunicazione verbale in un soggetto portatore di impianto cocleare (I.C.). In seguito potrà essere progettato un piano di trattamento mirato al recupero delle capacità comunicative meno sviluppate. L’analisi del campione del linguaggio spontaneo si evince da una videoregistrazione effettuata in ...; [Leggi tutto...] L’obiettivo della ricerca è quello di analizzare l’ambiente linguistico del bambino ipoacusico in un contesto familiare spontaneo, al fine di valutare le capacità genitoriali nel sollecitare la comunicazione verbale in un soggetto portatore di impianto cocleare (I.C.). In seguito potrà essere progettato un piano di trattamento mirato al recupero delle capacità comunicative meno sviluppate. L’analisi del campione del linguaggio spontaneo si evince da una videoregistrazione effettuata in famiglia nell’ambito di un pasto quotidiano, che è stato raccolto, trascritto e codificato secondo il Sistema CHILDES. La rilevazione dello stile comunicativo delle figure genitoriali viene effettuata applicando il Manuale di codifica delle funzioni comunicative elaborato da Emiddia Longobardi.

Abstract/Sommario: Vengono calcolati i profili normativi dei range vocali (Voice Range Profiles, VRP) (fonetogrammi) per un gruppo di bambini e bambine non in trattamento tra i 6 e gli 11 anni, basati su 35 e 39 registrazioni rispettivamente. Tutti i soggetti avevano voce normale. Questi VRP normativi contengono intervalli di previsione del 95% sia per frequenza che per intensità. Sono basati su una serie di trasformazioni matematiche degli originari VRP individuali, allo scopo di mantenere la tipica for ...; [Leggi tutto...] Vengono calcolati i profili normativi dei range vocali (Voice Range Profiles, VRP) (fonetogrammi) per un gruppo di bambini e bambine non in trattamento tra i 6 e gli 11 anni, basati su 35 e 39 registrazioni rispettivamente. Tutti i soggetti avevano voce normale. Questi VRP normativi contengono intervalli di previsione del 95% sia per frequenza che per intensità. Sono basati su una serie di trasformazioni matematiche degli originari VRP individuali, allo scopo di mantenere la tipica forma ovale dei diagrammi VRP, compresa la flessione tra i registri modale e falsetto. I VRP normativi presentati sono direttamente applicabili nella pratica clinica degli otorinolaringoiatri e dei foniatri.