Abstract/Sommario: Nel caso del bambino ipovedente il consueto criterio di privilegio l'acutezza visiva ed il rilievo del campo visivo nello stabilire le capacità visive lascia il posto al giudizio, solo apparentemente più generico, sul suo modo di guardare. Esso si basa sulla valutazione del comportamento visivo spontaneo, del comportamento visivo "indotto" e non può essere disgiunto dal contributo di competenze interdisciplinari diverse riguardante gli aspetti neuropsicologici, mentali, e linguistici.