Abstract/Sommario: Il Body Checking Questionnaire (BCQ) è uno strumento recentemente validato nella versione italiana ideato per misurare il costrutto del check del corpo. La validazione italiana del questionario è stata effettuata in una popolazione di pazienti con disturbo dell’alimentazione, usando degli studenti di psicologia come controlli. 573 donne (422 controlli e 151 pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione) hanno compilato il BCQ, il Body Image Avoidance Questionnaire (BIAQ), il Body Une ...; [Leggi tutto...]
Il Body Checking Questionnaire (BCQ) è uno strumento recentemente validato nella versione italiana ideato per misurare il costrutto del check del corpo. La validazione italiana del questionario è stata effettuata in una popolazione di pazienti con disturbo dell’alimentazione, usando degli studenti di psicologia come controlli. 573 donne (422 controlli e 151 pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione) hanno compilato il BCQ, il Body Image Avoidance Questionnaire (BIAQ), il Body Uneasiness Test (BUT) e l’Eating Attitude Test–40 (EAT–40). L’analisi fattoriale confermatoria ha evidenziato che il BCQ misura il costrutto globale del check del corpo e tre sotto-fattori correlati. Il BCQ ha una validità concorrente, un’affidabilità test-retest e una consistenza interna buone. Il test discrimina i pazienti con disturbi dell’alimentazione dai controlli e i controlli a dieta da quelli non a dieta; esso può essere usato in ambito clinico, per la valutazione del check del corpo in pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione, e in ambito di ricerca per studiare l’immagine corporea in campioni clinici e non clinici.
Abstract/Sommario: Allo scopo di individuare eventuali pattern tipici di attivazione neurovegetativa, sono stati esaminati un totale di 54 soggetti rispettivamente con: disturbo d’ansia generalizzata, disturbo da attacchi di panico, disturbo dell’umore di tipo episodio depressivo maggiore di grado moderato e disturbo ossessivo - compulsivo, secondo i criteri del DSM-IV. A tutti i soggetti è stata effettuata la registrazione in continuo della conduttanza cutanea in tre momenti consecutivi: a riposo, per v ...; [Leggi tutto...]
Allo scopo di individuare eventuali pattern tipici di attivazione neurovegetativa, sono stati esaminati un totale di 54 soggetti rispettivamente con: disturbo d’ansia generalizzata, disturbo da attacchi di panico, disturbo dell’umore di tipo episodio depressivo maggiore di grado moderato e disturbo ossessivo - compulsivo, secondo i criteri del DSM-IV. A tutti i soggetti è stata effettuata la registrazione in continuo della conduttanza cutanea in tre momenti consecutivi: a riposo, per valutare il livello di base di attivazione neurovegetativa (fase riposo), durante lo svolgimento di un compito mentale (fase stress) e nuovamente a riposo per valutare la capacità di ripristinare le condizioni fisiologiche iniziali (fase recupero). In base ai risultati ottenuti i pazienti con disturbo d’ansia generalizzata e da attacchi di panico si distinguono dai pazienti con disturbo dell’umore con diagnosi di «episodio depressivo maggiore di grado moderato» e disturbo ossessivo - compulsivo per un livello di base più elevato e per una maggiore ampiezza della risposta di conduttanza cutanea. Quanto ottenuto in questo studio preliminare sottolinea l’importanza della conduttanza cutanea quale variabile psicofisiologica essenziale alla diagnosi differenziale in psicopatologia ed è stato discusso alla luce della teoria del behavioural inhibition system e del behavioural activation system, a suo tempo proposta da Gray e Fowles.
Abstract/Sommario: Questo studio intendeva valutare la relazione fra disposizione all’ottimismo, intelligenza emotiva, soddisfazione per l’immagine corporea, qualità della vita e benessere percepito in pazienti obesi, a seguito di chirurgia bariatrica. 30 pazienti obesi, sottoposti a chirurgia bariatrica, hanno compilato il Life Orientation Test, l’Emotional Intelligence Scale, il Body Uneasiness Test, lo Short Form-12 Health Survey e la Psychological Well-Being Scale. I risultati indicano che il peso pe ...; [Leggi tutto...]
Questo studio intendeva valutare la relazione fra disposizione all’ottimismo, intelligenza emotiva, soddisfazione per l’immagine corporea, qualità della vita e benessere percepito in pazienti obesi, a seguito di chirurgia bariatrica. 30 pazienti obesi, sottoposti a chirurgia bariatrica, hanno compilato il Life Orientation Test, l’Emotional Intelligence Scale, il Body Uneasiness Test, lo Short Form-12 Health Survey e la Psychological Well-Being Scale. I risultati indicano che il peso perso a seguito dell’intervento chirurgico spiega solo 10% della varianza della qualità di vita percepita; mentre il peso perso insieme all’ottimismo spiegano il 37% della varianza della soddisfazione corporea generale; genere e intelligenza emotiva spiegano il 39% della varianza della soddisfazione per le parti del corpo; infine il tempo trascorso dall’intervento, l’età, l’ottimismo e la soddisfazione per l’immagine corporea spiegano il 65% della varianza del benessere psicologico. Questo studio suggerisce che fattori disposizionali quali l’ottimismo e altre dimensioni psicologiche, quali soddisfazione per l’immagine corporea e intelligenza emotiva, contribuiscono a un outcome di successo in termini di qualità della vita e benessere percepito in pazienti obesi dopo la chirurgia bariatrica. I risultati sottolineano l’importanza di un trattamento multidisciplinare dei pazienti obesi prima e dopo l’intervento chirurgico.
Abstract/Sommario: In questo articolo vengono esposti i risultati ottenuti dalla traduzione e dalla validazione italiana del questionario della seconda edizione del Beck Depression Inventory. Il BDI-II è un miglioramento e aggiornamento della prima versione del Beck Depression Inventory (BDI; Beck, Ward, Mendelson, Mock e Erbaugh, 1961) e della sua parziale revisione, alla luce dei criteri diagnostici elencati nel DSM IV. Vengono esposti il procedimento di traduzione, somministrazione e analisi dei dati ...; [Leggi tutto...]
In questo articolo vengono esposti i risultati ottenuti dalla traduzione e dalla validazione italiana del questionario della seconda edizione del Beck Depression Inventory. Il BDI-II è un miglioramento e aggiornamento della prima versione del Beck Depression Inventory (BDI; Beck, Ward, Mendelson, Mock e Erbaugh, 1961) e della sua parziale revisione, alla luce dei criteri diagnostici elencati nel DSM IV. Vengono esposti il procedimento di traduzione, somministrazione e analisi dei dati su un campione italiano di 574 adulti senza patologie. Sono state verificate le correlazioni tra gli item che compongono il questionario, che sono risultate, come nella versione originale, generalmente elevate e significative. Si è poi proceduto all’analisi fattoriale, esplorativa e confermativa, e all’analisi di affidabilità per verificare la coerenza interna. I dati confermano l’esistenza di due versanti della depressione, quello mentale e quello somatico, come nell’edizione originale. La coerenza interna calcolata mediante l’alfa di Cronbach risulta 0,86 per il primo fattore e 0,65 per il secondo fattore. Questi risultati permettono di concludere che il BDI-II, nella presente traduzione su una popolazione italiana, è paragonabile alla versione originale. In questo articolo vengono esposti i risultati ottenuti dalla traduzione e dalla validazione italiana del questionario della seconda edizione del Beck Depression Inventory. Il BDI-II è un miglioramento e aggiornamento della prima versione del Beck Depression Inventory (BDI; Beck, Ward, Mendelson, Mock e Erbaugh, 1961) e della sua parziale revisione, alla luce dei criteri diagnostici elencati nel DSM IV. Vengono esposti il procedimento di traduzione, somministrazione e analisi dei dati su un campione italiano di 574 adulti senza patologie. Sono state verificate le correlazioni tra gli item che compongono il questionario, che sono risultate, come nella versione originale, generalmente elevate e significative. Si è poi proceduto all’analisi fattoriale, esplorativa e confermativa, e all’analisi di affidabilità per verificare la coerenza interna. I dati confermano l’esistenza di due versanti della depressione, quello mentale e quello somatico, come nell’edizione originale. La coerenza interna calcolata mediante l’alfa di Cronbach risulta 0,86 per il primo fattore e 0,65 per il secondo fattore. Questi risultati permettono di concludere che il BDI-II, nella presente traduzione su una popolazione italiana, è paragonabile alla versione originale.
Abstract/Sommario: La tendenza a differire gli impegni scolastici con il conseguente ritardo nel raggiungimento degli obiettivi o, talvolta, con l’impossibilità completa di realizzarli, è un problema diffuso. In letteratura sono state indagate le possibili cause e le possibili conseguenze di tale tipo di comportamento anche se non sono state tracciate indicazioni terapeutiche per sostenere chi si riconosca l’incapacità di attuare con efficacia un programma di studio finalizzato all’ottenimento dei risult ...; [Leggi tutto...]
La tendenza a differire gli impegni scolastici con il conseguente ritardo nel raggiungimento degli obiettivi o, talvolta, con l’impossibilità completa di realizzarli, è un problema diffuso. In letteratura sono state indagate le possibili cause e le possibili conseguenze di tale tipo di comportamento anche se non sono state tracciate indicazioni terapeutiche per sostenere chi si riconosca l’incapacità di attuare con efficacia un programma di studio finalizzato all’ottenimento dei risultati attesi. È illustrato il caso di uno studente universitario di 26 anni, che ha concluso brillantemente tutti gli esami del proprio piano di studi da un anno, ma tende a rinviare la preparazione della propria tesi di laurea. L’assessment mostra che, ogni volta in cui egli si accinge alla redazione della tesi, è invaso da dubbi, preoccupazioni e pensieri disfunzionali che lo portano ad interrompere tale lavoro. Il trattamento ha identificato il ruolo chiave delle credenze di tipo perfezionistico e ha proceduto alla loro modifica, è stato utilizzato il training di rilassamento muscolare per abbassare l’attivazione emozionale. Sono pure state impiegate le tecniche cognitive e comportamentali per la riduzione del rimuginio e per la riduzione delle attività distraenti, mediante la pianificazione e la ristrutturazione delle attività quotidiane. Nel corso del trattamento il paziente ha ripreso gradatamente l’attività accademica, sostenendo con successo la discussione finale e poi venendo ammesso a un dottorato di ricerca. Marcati miglioramenti si registrano inoltre nel tono dell’umore, valutato con il Beck Depression Inventory.
Abstract/Sommario: L’Archivio storico di questo numero non ha il significato celebrativo che ha di consueto, ma vuole essere piuttosto il segno di benvenuto di Psicoterapia cognitiva e comportamentale al nuovo staff editoriale.
Abstract/Sommario: Scopo dello studio era di valutare il training Interpersonal Cognitive Problem Solving, in particolare per i bambini con segnali precoci di disadattamento scolastico. Lo studio è stato condotto su un campione di 68 bambini di età compresa tra i 6 e i 7 anni. I ragazzi sono stati valutati, durante l’orario scolastico, dagli insegnanti attraverso una scala standardizzata sia alla baseline che dopo l’implementazione del training. Alla baseline sono stati identificati 15 bambini a rischio ...; [Leggi tutto...]
Scopo dello studio era di valutare il training Interpersonal Cognitive Problem Solving, in particolare per i bambini con segnali precoci di disadattamento scolastico. Lo studio è stato condotto su un campione di 68 bambini di età compresa tra i 6 e i 7 anni. I ragazzi sono stati valutati, durante l’orario scolastico, dagli insegnanti attraverso una scala standardizzata sia alla baseline che dopo l’implementazione del training. Alla baseline sono stati identificati 15 bambini a rischio disadattamento (9 del gruppo sperimentale e 6 del gruppo di controllo). L’analisi statistica è stata effettuata utilizzando la tecnica dei contrasti a priori per confrontare l’efficacia del trattamento nei diversi gruppi di bambini. I risultati hanno evidenziato come i bambini a rischio del gruppo sperimentale, rispetto a quello di controllo, ma anche rispetto a quelli del sottogruppo dei ragazzi non a rischio, hanno diminuito significativamente i punteggi relativi agli aspetti problematici (problemi comportamentali e di apprendimento) e hanno incrementato quelli relativi ad alcune competenze (tolleranza alla frustrazione). I risultati dello studio sembrano confermare l’efficacia del training in particolare per il gruppo indicato dei ragazzi a rischio disadattamento e in relazione all’emissione di comportamenti problematici.