Conduttanza cutanea come indice nella diagnosi differenziale in psicopatologia
Abstract/Sommario: Allo scopo di individuare eventuali pattern tipici di attivazione neurovegetativa, sono stati esaminati un totale di 54 soggetti rispettivamente con: disturbo d’ansia generalizzata, disturbo da attacchi di panico, disturbo dell’umore di tipo episodio depressivo maggiore di grado moderato e disturbo ossessivo - compulsivo, secondo i criteri del DSM-IV. A tutti i soggetti è stata effettuata la registrazione in continuo della conduttanza cutanea in tre momenti consecutivi: a riposo, per v ...; [leggi tutto]
Allo scopo di individuare eventuali pattern tipici di attivazione neurovegetativa, sono stati esaminati un totale di 54 soggetti rispettivamente con: disturbo d’ansia generalizzata, disturbo da attacchi di panico, disturbo dell’umore di tipo episodio depressivo maggiore di grado moderato e disturbo ossessivo - compulsivo, secondo i criteri del DSM-IV. A tutti i soggetti è stata effettuata la registrazione in continuo della conduttanza cutanea in tre momenti consecutivi: a riposo, per valutare il livello di base di attivazione neurovegetativa (fase riposo), durante lo svolgimento di un compito mentale (fase stress) e nuovamente a riposo per valutare la capacità di ripristinare le condizioni fisiologiche iniziali (fase recupero). In base ai risultati ottenuti i pazienti con disturbo d’ansia generalizzata e da attacchi di panico si distinguono dai pazienti con disturbo dell’umore con diagnosi di «episodio depressivo maggiore di grado moderato» e disturbo ossessivo - compulsivo per un livello di base più elevato e per una maggiore ampiezza della risposta di conduttanza cutanea. Quanto ottenuto in questo studio preliminare sottolinea l’importanza della conduttanza cutanea quale variabile psicofisiologica essenziale alla diagnosi differenziale in psicopatologia ed è stato discusso alla luce della teoria del behavioural inhibition system e del behavioural activation system, a suo tempo proposta da Gray e Fowles.
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