Abstract/Sommario: Vari studi hanno suggerito in passato che gli interventi volti a ridurre il comportamento stereotipato sono più efficaci quando contengono un accesso a stimoli combacianti con le specifiche conseguenze sensoriali che si ipotizza mantengano la stereotipia. Nel tentativo di replicare questo risultato, abbiamo utilizzato una valutazione delle preferenze dello stimolo e un disegno inverso. Lo scopo era valutare l’efficacia dell’accesso non contingente a stimoli altamente preferiti combacia ...; [Leggi tutto...]
Vari studi hanno suggerito in passato che gli interventi volti a ridurre il comportamento stereotipato sono più efficaci quando contengono un accesso a stimoli combacianti con le specifiche conseguenze sensoriali che si ipotizza mantengano la stereotipia. Nel tentativo di replicare questo risultato, abbiamo utilizzato una valutazione delle preferenze dello stimolo e un disegno inverso. Lo scopo era valutare l’efficacia dell’accesso non contingente a stimoli altamente preferiti combacianti con le conseguenze sensoriali specifiche che mantenevano, secondo la nostra ipotesi, il comportamento stereotipato in un soggetto con disabilità dello sviluppo. Al partecipante venne anche offerto un accesso non contingente a uno stimolo commestibile altamente preferito come condizione di controllo. I risultati indicarono che l’accesso non contingente a uno stimolo sensoriale combaciante produsse una diminuzione consistente del comportamento aberrante, mentre l’accesso allo stimolo commestibile altamente preferito non lo fece.
Abstract/Sommario: Poiché non esistono dati relativi alla durata, alla frequenza e ai contenuti delle attività di tempo libero per persone con disabilità multiple e intellettive profonde (pimd) nelle strutture residenziali durante il fine settimana, nel 2003 sono state studiate sette strutture a tale riguardo. Nel progetto di studio sono stati intervistati gli operatori incaricati delle cure dirette presso 112 unità abitative. In seguito, è stata registrata l’offerta di attività di tempo libero a 160 per ...; [Leggi tutto...]
Poiché non esistono dati relativi alla durata, alla frequenza e ai contenuti delle attività di tempo libero per persone con disabilità multiple e intellettive profonde (pimd) nelle strutture residenziali durante il fine settimana, nel 2003 sono state studiate sette strutture a tale riguardo. Nel progetto di studio sono stati intervistati gli operatori incaricati delle cure dirette presso 112 unità abitative. In seguito, è stata registrata l’offerta di attività di tempo libero a 160 persone con pimd in un periodo di quattro fine settimana. Sono state inoltre esaminate le relazioni tra le caratteristiche delle strutture e la distribuzione di contenuti, frequenze e durate delle attività di tempo libero, tenendo conto anche dell’età e del sesso dei pazienti. Dai risultati è emerso che nell’intero fine settimana vengono offerte in totale 3,8 ore di attività di tempo libero, di cui quasi la metà consiste nel guardare la televisione e ascoltare musica. Le attività di tempo libero vengono proposte quasi esclusivamente dagli operatori: i genitori e i volontari ne forniscono soltanto una quantità minima. I risultati indicano che l’offerta di attività di tempo libero per persone con pimd è gravemente limitata e non è legata Ad alcuna organizzazione di servizi in particolare. In generale, con l’aumentare dell’età diminuisce l’offerta Di attività di tempo libero a persone con pimd, sia dal punto di vista della quantità che della qualità, mentre non sono state riscontrate differenze causate dal sesso. In conclusione, il tempo libero delle persone con disabilità multiple e intellettive profonde contiene molte ore vuote piuttosto che momenti di qualità.
Abstract/Sommario: I microswitch sono strumenti importantissimi per aiutare le persone con disabilità multiple estese ad acquisire un controllo sulla stimolazione ambientale. Questo studio aveva l’obiettivo di approfondire la valutazione di un sistema informatico utilizzato come microswitch per enunciati verbali con tre partecipanti con disabilità multiple. Per i partecipanti vennero utilizzati gruppi di 7 e 12 enunciati, divisi in tre sottogruppi, esposti durante l’intervento. Durante la fase d’interven ...; [Leggi tutto...]
I microswitch sono strumenti importantissimi per aiutare le persone con disabilità multiple estese ad acquisire un controllo sulla stimolazione ambientale. Questo studio aveva l’obiettivo di approfondire la valutazione di un sistema informatico utilizzato come microswitch per enunciati verbali con tre partecipanti con disabilità multiple. Per i partecipanti vennero utilizzati gruppi di 7 e 12 enunciati, divisi in tre sottogruppi, esposti durante l’intervento. Durante la fase d’intervento e di controllo post-intervento a due mesi di distanza, le emissioni degli enunciati bersaglio da parte dei partecipanti provocavano la presentazione da parte del sistema di stimoli preferiti abbinati. I risultati dell’intervento mostrarono che i partecipanti aumentarono le frequenze degli enunciati bersaglio e il computer riconobbe circa l’80% di questi enunciati. Tali risultati si mantennero anche nel controllo post-intervento. Un’analisi dei livelli di frequenza degli enunciati individuali mostrò differenze statisticamente significative tra essi, in linea con le ipotesi di preferenza e scelta. In conclusione, il sistema informatico fu utile come microswitch per permettere l’accesso agli stimoli preferiti. C’è bisogno tuttavia di migliorare l’accuratezza del sistema nel riconoscimento degli enunciati dei partecipanti.
Abstract/Sommario: Sono state valutate, attraverso un colloquio con il principale caregiver, le abilità, la compromissione Sociale e i comportamenti problema di 166 bambini, con gravi disabilità intellettive e/o autismo, quando Avevano meno di 15 anni (Tempo 1). Dodici anni dopo, 141 di questi soggetti sono stati nuovamente valutati, impiegando le stesse misure (Tempo 2). I comportamenti «anomali» tendevano a ridursi con l’età ed erano Associati a competenze linguistiche più scarse e una minore qualità d ...; [Leggi tutto...]
Sono state valutate, attraverso un colloquio con il principale caregiver, le abilità, la compromissione Sociale e i comportamenti problema di 166 bambini, con gravi disabilità intellettive e/o autismo, quando Avevano meno di 15 anni (Tempo 1). Dodici anni dopo, 141 di questi soggetti sono stati nuovamente valutati, impiegando le stesse misure (Tempo 2). I comportamenti «anomali» tendevano a ridursi con l’età ed erano Associati a competenze linguistiche più scarse e una minore qualità dell’interazione sociale. I soggetti con I comportamenti più anomali al Tempo 1 tendevano ad avere comportamenti più anomali al Tempo 2. Il comportamento anomalo al Tempo 2 veniva predetto dalla presenza di comportamento anomalo, scarso linguaggio espressivo, scarsa qualità dell’interazione sociale e una diagnosi di autismo/spettro autistico al Tempo 1.
Abstract/Sommario: I giorni 13 e 14 dicembre 2005 si è tenuto a Roma il Convegno internazionale dal titolo ICF e Politiche Lavorative delle Persone con Disabilità. Si è trattato dell’incontro conclusivo di un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro in merito all’applicazione dell’ICF nel collocamento mirato di persone con disabilità. Il progetto nel suo insieme è stato di grande interesse; l’idea di promuovere iniziative concrete e operative di applicazione del nuovo sistema di classificazione inte ...; [Leggi tutto...]
I giorni 13 e 14 dicembre 2005 si è tenuto a Roma il Convegno internazionale dal titolo ICF e Politiche Lavorative delle Persone con Disabilità. Si è trattato dell’incontro conclusivo di un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro in merito all’applicazione dell’ICF nel collocamento mirato di persone con disabilità. Il progetto nel suo insieme è stato di grande interesse; l’idea di promuovere iniziative concrete e operative di applicazione del nuovo sistema di classificazione internazionale proposto dall’OMS è di per sé un’azione degna di lode e approvazione. Al di là dei risultati presentati e del loro grado di generalizzabilità, possiamo cogliere questa occasione per riflettere ancora una volta sulla dimensione della gravità che, anche in questa esperienza, sembra essere stata accantonata. Nei giorni 10 e 11 aprile questa stessa rivista promuove una giornata di studio organizzata dalla Lega del Filo d'Oro di Osimo, sull'applicazione dell'ICF.
Abstract/Sommario: Due studi hanno valutato l’attendibilità e l’utilità dello Stimulus Preference Coding System (SPCS) per misurare i comportamenti di avvicinamento, di evitamento, di felicità e di infelicità in persone con disturbi dello sviluppo. Lo Studio 1 si è svolto in un contesto istituzionale. I nove partecipanti erano tutti adulti con ritardo mentale e disabilità multiple associate. L’attendibilità inter osservatori è variata dal 72% al 100%. Lo Studio 2 si è svolto in un contesto di dopo scuola ...; [Leggi tutto...]
Due studi hanno valutato l’attendibilità e l’utilità dello Stimulus Preference Coding System (SPCS) per misurare i comportamenti di avvicinamento, di evitamento, di felicità e di infelicità in persone con disturbi dello sviluppo. Lo Studio 1 si è svolto in un contesto istituzionale. I nove partecipanti erano tutti adulti con ritardo mentale e disabilità multiple associate. L’attendibilità inter osservatori è variata dal 72% al 100%. Lo Studio 2 si è svolto in un contesto di dopo scuola. I quattro partecipanti erano bambini con diagnosi di autismo e ritardo mentale. La concordanza inter osservatori variò da 70% a 91%. I comportamenti di avvicinamento e di evitamento erano una funzione dell’operatore presente e del compito. L’SPCS potrebbe servire per individuare i rinforzi, promuovere la felicità, analizzare gli effetti dei compiti, e chiarire la relazione tra preferenza degli stimoli e psicopatologia.
Abstract/Sommario: Valutare e misurare la Qualità della Vita Soggettiva (QdVS) in persone con disabilità multiple profonde rimane una tra le maggiori difficoltà per i teorici e gli operatori del campo. È stato dimostrato che gli approcci tipici di utilizzare resoconti per delega da parte di familiari sono di dubbia attendibilità e validità per le persone con queste disabilità. La ricerca corrente dell’autore nella comprensione della qualità della vita soggettiva ha portato allo sviluppo e alla valutazion ...; [Leggi tutto...]
Valutare e misurare la Qualità della Vita Soggettiva (QdVS) in persone con disabilità multiple profonde rimane una tra le maggiori difficoltà per i teorici e gli operatori del campo. È stato dimostrato che gli approcci tipici di utilizzare resoconti per delega da parte di familiari sono di dubbia attendibilità e validità per le persone con queste disabilità. La ricerca corrente dell’autore nella comprensione della qualità della vita soggettiva ha portato allo sviluppo e alla valutazione della Life Satisfaction Matrix (LSM), uno strumento per la valutazione della qualità della vita soggettiva di queste persone. In questo articolo viene descritta la ricerca qualitativa che ha prodotto prove empiriche in favore degli assunti sottostanti la LSM e della sua validità di facciata. I risultati dello studio dimostrano la possibilità di affrontare e superare le difficoltà nella valutazione della qualità della vita soggettiva in persone con disabilità multiple profonde.
Abstract/Sommario: Lo sviluppo delle abilità di comunicazione nei bambini con gravi disabilità dipende in parte dall’abilità dei genitori di rispondere a tutte le forme di comportamento comunicativo. Questo studio ha esaminato i comportamenti che i genitori interpretano come comunicativi. Sono stati intervistati i genitori di 10 bambini, di età compresa tra 4 e 9 anni, riguardo alle forme di comunicazione utilizzate dai loro bambini. Tutti i bambini avevano una grave disabilità intellettiva e non erano i ...; [Leggi tutto...]
Lo sviluppo delle abilità di comunicazione nei bambini con gravi disabilità dipende in parte dall’abilità dei genitori di rispondere a tutte le forme di comportamento comunicativo. Questo studio ha esaminato i comportamenti che i genitori interpretano come comunicativi. Sono stati intervistati i genitori di 10 bambini, di età compresa tra 4 e 9 anni, riguardo alle forme di comunicazione utilizzate dai loro bambini. Tutti i bambini avevano una grave disabilità intellettiva e non erano in grado di utilizzare il linguaggio parlato come principale forma di comunicazione. I genitori hanno descritto come comportamenti comunicativi un’ampia gamma di comportamenti, tra cui l’uso di espressioni facciali, movimenti del corpo, vocalizzazioni, gesti, approssimazioni di parole e parole, segni formali e inventati, e oggetti e immagini simbolo. I genitori interpretavano come comunicativi molti di questi comportamenti, compresi quelli problematici, ma potrebbero aver bisogno di aiuto per incoraggiare i comportamenti comunicativi presimbolici. Infatti quando erano state introdotte nelle scuole delle strategie di Comunicazione Aumentativa e Alternativa formali, i genitori non sostenevano sempre il loro uso a casa.
Abstract/Sommario: La presenza di comportamenti autolesivi in persone con grave ritardo mentale ed evolutivo è stata ampiamente documentata da una serie di studi scientifici che, negli ultimi anni, hanno posto l’enfasi sull’analisi funzionale del comportamento attraverso sistemi sempre più raffinati di osservazione e valutazione del comportamento problema. La possibilità di utilizzo di una risposta comunicativa alternativa che, in alcuni casi sembra costituire una procedura di intervento valida, in quest ...; [Leggi tutto...]
La presenza di comportamenti autolesivi in persone con grave ritardo mentale ed evolutivo è stata ampiamente documentata da una serie di studi scientifici che, negli ultimi anni, hanno posto l’enfasi sull’analisi funzionale del comportamento attraverso sistemi sempre più raffinati di osservazione e valutazione del comportamento problema. La possibilità di utilizzo di una risposta comunicativa alternativa che, in alcuni casi sembra costituire una procedura di intervento valida, in questo studio è risultata di difficile applicazione, e comunque non risolutiva, visto che il comportamento veniva attuato dal bambino esclusivamente per evitamento/fuga della situazione. Lo studio era finalizzato alla riduzione di un comportamento autolesionistico grave (pugni in testa) esibito principalmente durante la situazione pasti e nelle attività educative svolte a tavolino, con un'incidenza elevata da richiedere un intervento immediato per preservare l'incolumità.
Abstract/Sommario: Lo studio ha l’obiettivo di approfondire la valutazione di un sistema informatico utilizzato come microswitch per enunciati verbali con tre partecipanti con disabilità multiple. Durante l’intervento e il controllo dopo due mesi, le emissioni degli enunciati bersaglio da parte dei partecipanti provocavano la presentazione da parte del sistema di stimoli preferiti abbinati. I risultati dell’intervento mostrarono che i partecipanti aumentarono le frequenze degli enunciati bersaglio e il c ...; [Leggi tutto...]
Lo studio ha l’obiettivo di approfondire la valutazione di un sistema informatico utilizzato come microswitch per enunciati verbali con tre partecipanti con disabilità multiple. Durante l’intervento e il controllo dopo due mesi, le emissioni degli enunciati bersaglio da parte dei partecipanti provocavano la presentazione da parte del sistema di stimoli preferiti abbinati. I risultati dell’intervento mostrarono che i partecipanti aumentarono le frequenze degli enunciati bersaglio e il computer riconobbe circa l’80% di questi enunciati. I risultati si mantennero anche nel controllo post-intervento.