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Abstract/Sommario: È risaputo che la mancanza di amici con il conseguente stato di solitudine e di emarginazione, può avere una notevole influenza negativa sulla sviluppo fisico, psicologico e relazionale di ogni bambino. Naturalmente, non vi è motivo di ritenere che la stessa cosa non valga a pieno anche per il bambino con ritardo mentale. Le abilità connesse con il fare amicizie (ed il mantenerle) raramente sono considerate materia da poter essere direttamente insegnate. In questo studio, gli autori pa ...; [Leggi tutto...] È risaputo che la mancanza di amici con il conseguente stato di solitudine e di emarginazione, può avere una notevole influenza negativa sulla sviluppo fisico, psicologico e relazionale di ogni bambino. Naturalmente, non vi è motivo di ritenere che la stessa cosa non valga a pieno anche per il bambino con ritardo mentale. Le abilità connesse con il fare amicizie (ed il mantenerle) raramente sono considerate materia da poter essere direttamente insegnate. In questo studio, gli autori partono da posizione opposte. Essi ritengono che nel caso di bambini con particolare difficoltà nei rapporti amicali, difficoltà che spesso i soggetti con ritardo mentale evidenziano, non sia affatto produttivo attendere che tali abilità si sviluppino spontaneamente, ma che esse vadano insegnate attraverso procedure educative dirette. In questo lavoro vengono offerte all'educatore numerose indicazioni pratiche su come individuare le specifiche abilità costituenti i comportamenti amicali e come favorirne un efficace e duraturo apprendimento.

Abstract/Sommario: In caso di comportamenti gravemente disadattivi (aggressività, autolesionismo, stereotipie..) si ritiene spesso che il ricorso all'uso di qualche forma di intervento punitivo sia inevitabile, anche per evitare danni futuri ben maggiori per il soggetto. L'autore, analizzando la letteratura specifica sull'argomento, ritiene che, attraverso un'applicazione competente della metodologia dell'analisi funzionale, si possano risolvere molti casi (non tutti) evitando per gran parte l'uso di tec ...; [Leggi tutto...] In caso di comportamenti gravemente disadattivi (aggressività, autolesionismo, stereotipie..) si ritiene spesso che il ricorso all'uso di qualche forma di intervento punitivo sia inevitabile, anche per evitare danni futuri ben maggiori per il soggetto. L'autore, analizzando la letteratura specifica sull'argomento, ritiene che, attraverso un'applicazione competente della metodologia dell'analisi funzionale, si possano risolvere molti casi (non tutti) evitando per gran parte l'uso di tecniche punitive.

Abstract/Sommario: Rispondere al telefono costituisce una cosiddetta specifica "abilità funzionale di vita". In questa ricerca, gli Autori hanno definito quattro situazioni-problema e su ognuna hanno poi allestito un training intensivo che questa ricerca descrive dettagliatamente. I risultati hanno dimostrato che tutti gli studenti sono riusciti ad apprendere il compito, seppur con notevoli differenze fra l'uno e l'altro.