Percezione del corpo nel bambino con malattia organica
Abstract/Sommario: La diagnosi di malattia organica nel bambino (acuta e grave o cronica) demarca un confine netto tra la condizione di normalità e quella di diversità (necessità di visite, cure, ospedalizzazioni, malessere e dolore ...). Qualsiasi cambiamento in forma, funzione, funzionalità del corpo e le stesse procedure diagnostiche e terapeutiche sul corpo portano inevitabilmente il bambino (in relazione all’età e alle capacità psico-intellettive) a un cambiamento dell’immagine che ha di sé. Si rend ...; [leggi tutto]
La diagnosi di malattia organica nel bambino (acuta e grave o cronica) demarca un confine netto tra la condizione di normalità e quella di diversità (necessità di visite, cure, ospedalizzazioni, malessere e dolore ...). Qualsiasi cambiamento in forma, funzione, funzionalità del corpo e le stesse procedure diagnostiche e terapeutiche sul corpo portano inevitabilmente il bambino (in relazione all’età e alle capacità psico-intellettive) a un cambiamento dell’immagine che ha di sé. Si rende pertanto necessario un processo di adattamento del bambino e della famiglia alla nuova condizione. Nella patologia oncologica, là dove il cambiamento fisico è più evidente per l’invasività della malattia stessa e per gli effetti iatrogeni delle cure, il corpo viene vissuto dal bambino come protagonista passivo che subisce cure e aggressioni; uno stato di precarietà costante che richiede da parte del bambino una continua verifica della propria condizione e del proprio Sé. Anche nel caso di malattie ad andamento cronico (meno acutamente invalidanti), la sensazione di dolore e di disagio e le limitazioni funzionali porteranno inevitabilmente il bambino a una presa di coscienza del proprio corpo più precisa e precoce che nei coetanei sani. Inoltre, variabilmente con la tipologia di patologia, il bambino acquisterà una dimensione di percezione e soddisfazione corporea peculiari. Tali vissuti devono rappresentare il punto di partenza del clinico nella presa in carico del paziente bambino. Da ultimo, il dolore può rappresentare per un bambino (anche neonato) la memoria storica attraverso il corpo, e pertanto deve essere sempre tenuto ben presente e curato.
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