Abstract/Sommario: Nel presente contributo gli autori spiegano quali sono le difficoltà che i bambini adottati possono incontrare a scuola, illustrando operativamente programmi di intervento funzionali alla inclusione positiva degli stessi soggetti nella scuola. La presenza di minori adottati nelle scuole italiane è ormai diventato un fenomeno alquanto rilevante (dal p.d.v. quantitativo), il quale si presenta con caratteristiche peculiari già dall'inizio della scolarizzazione; questo perché, i bambini e ...; [leggi tutto]
Nel presente contributo gli autori spiegano quali sono le difficoltà che i bambini adottati possono incontrare a scuola, illustrando operativamente programmi di intervento funzionali alla inclusione positiva degli stessi soggetti nella scuola. La presenza di minori adottati nelle scuole italiane è ormai diventato un fenomeno alquanto rilevante (dal p.d.v. quantitativo), il quale si presenta con caratteristiche peculiari già dall'inizio della scolarizzazione; questo perché, i bambini e ragazzi adottati hanno maggiori difficoltà scolastiche rispetto ai loro coetanei non adottati. Inoltre per quanto riguarda i bambini stranieri c'è da dire che questi ultimi presentano una doppia vulnerabilità, sia per problemi derivanti da un contesto culturale e linguistico diverso, e sia per la storia di vita che rende i compiti di crescita, formazione della personalità e identità ancora più impegnativi. In particolare, le difficoltà riguardano le aree fondamentali dell'apprendimento: calcolo, scrittura e lettura alle quali si aggiungono anche le difficoltà di attenzione, autoregolazione e problematiche di comportamento. Un programma di intervento, in questi casi, particolarmente efficace potrebbe essere il modello di coaching educativo (proposto dagli autori), ovvero un approccio pratico che risulta utile nelle problematiche emotive, relazionali e comportamentali. Tale metodologia di intervento (rivolta non solo agli insegnanti ma anche ai familiari) punta all'aumento della consapevolezza del problema portato dal bambino mediante l'osservazione e interpretazione delle informazioni, ed infine la raccolta e la selezione dei dati per risolvere il problema. Il coaching educativo rappresenta un intervento che ha la capacità di stimolare la responsabilità degli insegnanti e dei genitori, e di conseguenza come loro scelta spontanea di prendersi carico del compito educativo del bambino (senza dipendenza dal coach) e di portare a termine tale compito e mantenerlo anche nel futuro.
[comprimi]
La classe adottiva: Linee guida per l'inclusione del bambino adottato a scuola e in famiglia / Coppa, Mauro Mario; Ricciardi, Rosalinda; Olivetti, Emanuela. - Psicologia e Scuola, 2018, 38, 55 ; pp. 47-57
Titoli analitici
[Fa parte di]Psicologia e Scuola: Giornale Italiano di psicologia dell'educazione e pedagogia sperimentale / Lauretta, Luisa2018, 38, 55; pp. 47-57