Monografie (a stampa)
Gli obblighi contabili per le organizzazioni di volontariato
Ancona : AVM Associazione Volontariato Marche, 2004
Abstract/Sommario:
L'opuscolo propone una guida per i registri e la contabilità delle organizzazioni di volontariato. Così come la disciplina fiscale anche quella contabile è influenzata dal fatto che l’associazione di volontariato (adv) sia iscritta o meno nel registro regionale del volontariato. Nel nostro lavoro, pertanto, i due casi verranno affrontati distintamente. Le adv non iscritte, da un punto di vista fiscale, sono enti non commerciali. Per questi ultimi, l’art. 20, comma 1, D.P.R. 600/73 pre ...; [leggi tutto]
L'opuscolo propone una guida per i registri e la contabilità delle organizzazioni di volontariato. Così come la disciplina fiscale anche quella contabile è influenzata dal fatto che l’associazione di volontariato (adv) sia iscritta o meno nel registro regionale del volontariato. Nel nostro lavoro, pertanto, i due casi verranno affrontati distintamente. Le adv non iscritte, da un punto di vista fiscale, sono enti non commerciali. Per questi ultimi, l’art. 20, comma 1, D.P.R. 600/73 prevede l’obbligo delle scritture contabili solo per le attività commerciali eventualmente esercitate. Solo se l’associazione svolge un’attività commerciale (l’associazione che non esercita attività commerciale non deve tenere alcuna contabilità fiscale, anche in presenza di redditi quali quelli fondiari, di capitale o diversi; lo svolgimento di attività commerciale occasionale non comporta alcun obbligo contabili). L’obbligo di contabilità separata. Secondo l’art. 109, c.2, del TUIR, le adv nel caso in cui svolgano un’attività
commerciale devono contabilizzarla separatamente da quella istituzionale; ciò al fine di: conferire trasparenza alla gestione complessiva; di facilitare la determinazione del reddito d’impresa. Per adempiere a tale obbligo, non è necessario tenere registri contabili separati ma è sufficiente la predisposizione di accorgimenti pratici
[comprimi]