Abstract/Sommario: Pur con i suoi limiti, la fruizione dell’arte per una persona non vedente non appare manchevole, ma anzi si connota per una sua specificità che non ne pregiudica il valore. Il Corriere della Sera pubblicò l’inverno scorso un articolo di Carmen Sylva, Regina di Rumenia, sull'idea di fondare una città dei ciechi, nella quale fosse loro dato di crearsi liberamente le condizioni loro proprie di vita, senza l'umiliazione e l'amarezza continua del confronto e della dipendenza dai fortunati v ...; [leggi tutto]
Pur con i suoi limiti, la fruizione dell’arte per una persona non vedente non appare manchevole, ma anzi si connota per una sua specificità che non ne pregiudica il valore. Il Corriere della Sera pubblicò l’inverno scorso un articolo di Carmen Sylva, Regina di Rumenia, sull'idea di fondare una città dei ciechi, nella quale fosse loro dato di crearsi liberamente le condizioni loro proprie di vita, senza l'umiliazione e l'amarezza continua del confronto e della dipendenza dai fortunati vedenti del sole. Questa idea piacque a molte persone, perché risponde a un sentimento di squisita delicatezza e pietà; e, con buona pace dei pessimisti, noi ciechi possiamo attestare che di delicatezza e pietà ve n'è assai. Non è raro infatti incontrare chi si faccia riguardo a non parlar di quadri o di paesaggi o di tramonti o di stelle alla presenza di un cieco, e anche si sono fatte apposite antologie, nelle quali i ciechi possano leggere, in caratteri punteggiati Braille, luoghi scelti dei migliori autori, senza incontrare parole o descrizioni sconosciute o cagioni di desideri vani e di rimpianti.
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Dell'arte plastica e figurativa per i ciechi/ Romagnoli, Augusto. - Tiflologia per l'integrazione, 2006, 16, 3 ; pp. 194-199
[Fa parte di]Tiflologia per l'integrazione: Rivista pedagogica e didattica per l'educazione dei minorati della vista / Piscitelli, Pietro2006, 16, 3; pp. 194-199