Abstract/Sommario: Tra le patologie dell'Età Evolutiva l'Autismo Infantile costituisce un problema sotto certi aspetti ancora insoluto. Infatti dal momento in cui Kanner lo definì sintomatologicamente nel 1943, non sono stati effettuati dei rilevanti progressi per quanto concerne la sua eziologia. Durante gli ultimi 20 anni le numerose ricerche pensate ed attuate dalle varie scuole di psicologia, hanno avuto il merito di sviluppare discussioni accademiche che nella maggior parte dei casi sono rimaste int ...; [leggi tutto]
Tra le patologie dell'Età Evolutiva l'Autismo Infantile costituisce un problema sotto certi aspetti ancora insoluto. Infatti dal momento in cui Kanner lo definì sintomatologicamente nel 1943, non sono stati effettuati dei rilevanti progressi per quanto concerne la sua eziologia. Durante gli ultimi 20 anni le numerose ricerche pensate ed attuate dalle varie scuole di psicologia, hanno avuto il merito di sviluppare discussioni accademiche che nella maggior parte dei casi sono rimaste interpretazioni teoriche, fornendo risultati talvolta ininfluenti per quanto riguarda le metodologie pratiche di recupero. Un'eccezione a tale orientamento, in cui l'aspetto interpretativo è dominante è dato dalla Behavior Modification che ha invece prodotto apprezzabili risultati proprio nei confronti degli aspetti prassici del recupero. Un particolare contributo in tal senso è stato fornito da Kozloff (1981) e da Lovaas (1977) i quali, sulla base delle teorie dell'apprendimento e con tecniche comportamentali, hanno sviluppato validi programmi d'intervento atti a produrre cambiamenti socialmente adattivi. Il caso che stiamo per illustrare è un'ulteriore conferma che il bambino autistico, quando venga trattato con le metodologie adeguate, è in grado di migliorare sensibilmente le proprie abilità prassiche, cognitive e relazionali.
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Dall'istituzione alla comunità : Il caso di Marco/ Pagliaro, Domenica; Maresca, Antonio. - Hd - Handicap e disabilità di apprendimento, 1985, 2, 5 ; pp. 30-37