Abstract/Sommario: Recuperando tesi della filosofia antica e varie tradizioni del passato, secondo gli autori, occorre smettere di eludere la morte e tentare di avvicinarla come quell'opposto della vita, di cui quest'ultima ha bisogno per acquisire senso. Significativi (anche se sono meno noti) sono i nuovi orizzonti che si stanno ultimamente aprendo nel campo della ricerca scientifica, grazie ad un insieme di studi (DEATH STUDIES) comprendente tutti quei percorsi che indagano le varie espressioni dell'i ...; [leggi tutto]
Recuperando tesi della filosofia antica e varie tradizioni del passato, secondo gli autori, occorre smettere di eludere la morte e tentare di avvicinarla come quell'opposto della vita, di cui quest'ultima ha bisogno per acquisire senso. Significativi (anche se sono meno noti) sono i nuovi orizzonti che si stanno ultimamente aprendo nel campo della ricerca scientifica, grazie ad un insieme di studi (DEATH STUDIES) comprendente tutti quei percorsi che indagano le varie espressioni dell'incontro con la morte, nei vari ambiti del sapere e delle conoscenze umane. E' proprio da quì che nasce (dagli anni '60 del secolo scorso) quella che viene definita "DEATH EDUCATION", cioè l'educazione alla morte e al dover morire, in una prospettiva pedagogica che parta dall'età scolare all'età adulta, per interessare anche la formazione universitaria in termini interdisciplinari. E partendo da tali concetti, diversi studi hanno mostrato come una educazione alla morte nel contesto educativo e scolastico, possa aiutare a gestire le difficoltà emozionali e permetta, anche, di attivare strategie di coping adattive rispetto alle esperienze di perdita che, in modo inevitabile, si verificano nell'arco della vita. Quindi è importante sostenere una educazione alla morte, al lutto come una componente fondamentale dei processi educativi a tutti i livelli e a tutte le età, perché le riflessioni sulla morte comportano una rivalutazione positiva della vita e del suo valore; essendo una volta consapevole l'essere umano della propria finitudine e fragilità, possono scaturire in lui processi di compassione e di compartecipazione e, di conseguenza, favorire una visione più globale ed etica della vita e soprattutto della relazione con gli altri.
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