Prendersi cura della diversità nella scuola dell'infanzia
Abstract/Sommario: Negli ultimi anni la scuola italiana ha cercato di rinnovare ed adeguare i propri programmi e metodi per valorizzare i cosiddetti alunni "unici", cioè quelli che presentano alcune difficoltà, cercando di dar voce alla loro diversità, la quale spesso risulta soffocata. Facendo riferimento alla stessa definizione data dalla OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) del 2002, che sancisce che i bisogni e i problemi delle persone disabili devono essere visti anche in relazione con l'altro ...; [leggi tutto]
Negli ultimi anni la scuola italiana ha cercato di rinnovare ed adeguare i propri programmi e metodi per valorizzare i cosiddetti alunni "unici", cioè quelli che presentano alcune difficoltà, cercando di dar voce alla loro diversità, la quale spesso risulta soffocata. Facendo riferimento alla stessa definizione data dalla OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) del 2002, che sancisce che i bisogni e i problemi delle persone disabili devono essere visti anche in relazione con l'altro e/o gli altri, mettendo bene in evidenza l'importanza di questa relazione ed, inoltre, rendendo esplicita la responsabilità della dimensione sociale nella presa in carico della persona, partendo dall'infanzia. La scuola rappresenta l'ente che, oltre ad affiancare ed integrare la formazione educativa del minore, deve educare i propri allievi alla presenza della diversità, favorendo le relazioni e la convivenza reciproca. La scuola deve, quindi, fornire un ambiente ricco di stimoli adeguati per favorire la crescita da un punto di vista cognitivo, motorio e socio-affettivo dei bambini con disabilità; ed è sicuramente necessaria per una presa in carico (il più idonea possibile) valutare una diagnosi precoce, poichè una anomalia o un ritardo non identificato presto nel bambino con difficoltà produce un ritardo, di conseguenza, alle cure ed allontanano lo stesso dai suoi compagni; ciò procura già da piccolissimi una scarsa autostima e autoefficacia. In questi casi è importante la funzione dell'insegnate che deve essere, non solo preparata, ma deve essere in grado di suscitare una partecipazione emotiva agli stati d'animo degli allievi, proponendo delle attività che evidenziano i valori della collaborazione e della reciprocità.
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La disabilità intellettiva e relazionale è una condizione di salute irreversibile, data dall’effetto di gravi patologie psichiche e neuromotorie in un ambiente di vita sfavorevole