Monografie (a stampa)
Torino : Gruppo Abele, 2004
Abstract: Lo scenario generale della ridefinizione del welfare vede un aumento esponenziale del numero e della complessità dei bisogni che sembra rendere insufficiente la pur imprescindibile politica delle buone collaborazioni tra pubblico e privato sociale, e sembra richiede che la comunità locale nel suo insieme (società civile e istituzioni) si riappropri del disagio che l’attraversa. In questo quadro è cruciale la valorizzazione delle risorse informali e l’ampliamento dell’idea di pubblico o ...; [Read more...]
Lo scenario generale della ridefinizione del welfare vede un aumento esponenziale del numero e della complessità dei bisogni che sembra rendere insufficiente la pur imprescindibile politica delle buone collaborazioni tra pubblico e privato sociale, e sembra richiede che la comunità locale nel suo insieme (società civile e istituzioni) si riappropri del disagio che l’attraversa. In questo quadro è cruciale la valorizzazione delle risorse informali e l’ampliamento dell’idea di pubblico oltre i confini dello statuale. Le ricorrenti difficoltà nel leggere e gestire i nuovi problemi sociali che abbiamo di fronte hanno evidenziato l’inadeguatezza dell’utilizzo esclusivo dei paradigmi più accreditati (medico, giuridico, economico) e al contempo l’esigenza di utilizzarne altri, più complessi: i nuovi bisogni forse richiedono non solo nuove mappe, ma anche nuovi mezzi di esplorazione. Non ci sono più diagnosi psichiatriche a disposizione; non servono più le tradizionali categorie di bisogni definite dal diritto amministrativo; portando alle estreme conseguenze la logica del massimo risparmio di risorse finanziarie la soluzione ottimale sarebbe quella della soppressione fisica delle persone bisognose.