Abstract: Numerose ricerche hanno dimostrato che il neonato manifesta precoci competenze attentive, tuttavia mancano, in ambito applicativo, adeguati strumenti di valutazione che tengano conto dei più recenti modelli teorici e distinguano l'orientamento spaziale dall'attenzione sostenuta. Il presente lavoro propone l'utilizzo di due tecniche di indagine, consolidate in ambito sperimentale, e fornisce in via preliminare un consistente insieme di dati che descrivono il comportamento attentivo di n ...; [Read more...]
Numerose ricerche hanno dimostrato che il neonato manifesta precoci competenze attentive, tuttavia mancano, in ambito applicativo, adeguati strumenti di valutazione che tengano conto dei più recenti modelli teorici e distinguano l'orientamento spaziale dall'attenzione sostenuta. Il presente lavoro propone l'utilizzo di due tecniche di indagine, consolidate in ambito sperimentale, e fornisce in via preliminare un consistente insieme di dati che descrivono il comportamento attentivo di neonati sani e nati a termine testati in un compito di orientamento dell'attenzione nello spazio e in un compito di attenzione sostenuta. Le indagini statistico-matematiche effettuate dimostrano che, indipendentemente dall'ampia variabilità riscontrata, è possibile predire la probabilità di comparsa di un determinato comportamento attentivo alla nascita.
Abstract: Le competenze nelle aree visuospaziali entrano in gioco in numerosi apprendimenti, dalla geometria alla comprensione del testo, e risultano indispensabili al bambino che si trova a dover elaborare informazioni trasmesse attraverso le immagini. I bambini che presentano disturbi negli apprendimenti che implicano abilità non verbali spesso sfuggono all'attenzione degli insegnanti, dato che generalmente la scuola ha dato maggior importanza alle abilità verbali. Negli ultimi vent'anni un cr ...; [Read more...]
Le competenze nelle aree visuospaziali entrano in gioco in numerosi apprendimenti, dalla geometria alla comprensione del testo, e risultano indispensabili al bambino che si trova a dover elaborare informazioni trasmesse attraverso le immagini. I bambini che presentano disturbi negli apprendimenti che implicano abilità non verbali spesso sfuggono all'attenzione degli insegnanti, dato che generalmente la scuola ha dato maggior importanza alle abilità verbali. Negli ultimi vent'anni un crescente interesse nei confronti di queste abilità ha segnato lo sviluppo di ricerche, metodi di valutazione e di trattamento che hanno permesso di comprendere meglio l'importanza delle competenze non verbali, sia nella scuola che nella vita di tutti i giorni.
Abstract: L'articolo riporta i risultati di un intervento di recupero di tipo metacognitivo applicato ad una bambina di 10 anni con disturbi dell'attenzione.
Abstract: Viene presentata una ricerca che coinvolge 80 bambini e ragazzi con disturbo specifico dell'apprendimento (DSA) e 350 bambini e ragazzi normali di III, IV, V elementare e I media inferiore, appaiati per livello scolare, nella loro prestazione come parlanti e come ascoltatori. Entrambi i gruppi di soggetti sono stati valutati su una serie di misure di controllo, e precisamente: a) velocità di lettura valutata tramite le prove 4 e 5 della Batteria per la valutazione della dislessia e del ...; [Read more...]
Viene presentata una ricerca che coinvolge 80 bambini e ragazzi con disturbo specifico dell'apprendimento (DSA) e 350 bambini e ragazzi normali di III, IV, V elementare e I media inferiore, appaiati per livello scolare, nella loro prestazione come parlanti e come ascoltatori. Entrambi i gruppi di soggetti sono stati valutati su una serie di misure di controllo, e precisamente: a) velocità di lettura valutata tramite le prove 4 e 5 della Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia evolutiva; b) livello di vocabolario recettivo valutato tramite la somministrazione del Peabody Picture Vocabulary Test e c) livello di vocabolario produttivo, valutato tramite il Vocabolario di Differenziazione semantica.