Abstract: Psicofarmaci e psicoterapia sembrano avere pregi e difetti spesso complementari: i primi, efficaci, rapidi, poco costosi (anche se non sempre) e poco impegnativi, hanno però effetti collaterali, sono un po' deresponsabilizzanti e, soprattutto, non insegnano a fronteggiare i problemi; la seconda, lenta, faticosa, costosa, insegna però a reagire e contribuisce a modificare idee ed atteggiamenti irrazionali. Lo psicologo, anche se non è abilitato alla prescrizione, si trova comunque a seg ...; [Read more...]
Psicofarmaci e psicoterapia sembrano avere pregi e difetti spesso complementari: i primi, efficaci, rapidi, poco costosi (anche se non sempre) e poco impegnativi, hanno però effetti collaterali, sono un po' deresponsabilizzanti e, soprattutto, non insegnano a fronteggiare i problemi; la seconda, lenta, faticosa, costosa, insegna però a reagire e contribuisce a modificare idee ed atteggiamenti irrazionali. Lo psicologo, anche se non è abilitato alla prescrizione, si trova comunque a seguire pazienti che usano psicofarmaci: questa è la norma quando si hanno in terapia pazienti anziani, bipolari, psicotici, depressi. Lo stesso però si nota anche con pazienti con disturbi ansiosi e (spesso con minori giustificazioni) con disabilità intellettiva, diagnosi ADHD, disturbo dello spettro autistico e disturbi di personalità. Il testo prende in esame molti diversi disturbi descritti nel DSM 5 e dimostra come, nei fatti, sia possibile, e talvolta auspicabile, un'integrazione tra intervento psicoterapeutico e psicofarmacologico, tra psichiatria e psicologia clinica. Vengono quindi fornite precise indicazioni pratiche, suggerimenti operativi e prospettive per tale integrazione, con pochi essenziali rimandi teorici e continui riferimenti alla pratica clinica.
Abstract: In Italia la psicologia applicata al mondo sanitario ha una storia di impegno e crescita, ma un presente faticoso. Non certo per la carenza di modelli operativi validati o per dubbi sulla loro efficacia, ma forse per la resistenza a dare loro una voce nel linguaggio duro oggi diventato sensatamente prioritario: quello economico. Se la psicologia vuole entrare nelle istituzioni sanitarie portando il suo contributo, deve imparare a descriverlo anche in termini di rapporti costo-efficaci ...; [Read more...]
In Italia la psicologia applicata al mondo sanitario ha una storia di impegno e crescita, ma un presente faticoso. Non certo per la carenza di modelli operativi validati o per dubbi sulla loro efficacia, ma forse per la resistenza a dare loro una voce nel linguaggio duro oggi diventato sensatamente prioritario: quello economico. Se la psicologia vuole entrare nelle istituzioni sanitarie portando il suo contributo, deve imparare a descriverlo anche in termini di rapporti costo-efficacia e costo-utilità; deve dimostrare quanta e quale salute si può generare e quanta malattia si può prevenire o contenere investendo su interventi psicologici mirati, analogamente a quanto avviene in altri Paesi. C'è una psicologia basata sull'evidenza che rende concreta questa possibilità e costituisce un riferimento imprescindibile a cui il costante aggiornamento deve tendere. Questo libro offre una prospettiva da cui osservare molte delle grandi potenzialità del sapere psicologico applicato al mondo sanitario e offre la giusta voce con cui portarlo all'attenzione di chi non lo conosce ancora, o di chi già lo conosce e vuole continuare a crederci. Psicologi, psicoterapeuti, medici, psichiatri, studenti di Psicologia, Scienze umane e sociali, Medicina sono i destinatari principali di questo testo che vuole dimostrare che la psicologia può costituire un produttivo investimento a medio e lungo termine per una medicina che deve trovare nuovi equilibri e nuove risposte per le esigenze di una società in continuo cambiamento.