Abstract: L'autore analizza come l’udito aiuti i ciechi ad orientarsi camminando, a misurare le distanze, a sentire l’ampiezza delle vie, i dislivelli, gli ostacoli di colonne, di alberi, di fanali ed anche di oggetti di assai minore dimensione. Quella che lui chiama l'audizione delle forme, si rifà al principio che vista e d udito sono due sensi in grado di supplire l’altro. La testa ed il cuore di un cieco possono conoscere e avere gli stessi sentimenti degli altri uomini; che importa se le im ...; [Read more...]
L'autore analizza come l’udito aiuti i ciechi ad orientarsi camminando, a misurare le distanze, a sentire l’ampiezza delle vie, i dislivelli, gli ostacoli di colonne, di alberi, di fanali ed anche di oggetti di assai minore dimensione. Quella che lui chiama l'audizione delle forme, si rifà al principio che vista e d udito sono due sensi in grado di supplire l’altro. La testa ed il cuore di un cieco possono conoscere e avere gli stessi sentimenti degli altri uomini; che importa se le immagini costitutive di questi concetti e le sensazioni eccitatrici di questi sentimenti siano diverse? Le immagini sono simboli e le sensazioni non escono mai dall'individuo. L'articolo è stato pubblicato per la prima volta nel Corriere della Sera del 16 settembre 1909 e poi ripreso in Luce con luce n. 1 del 1957 pp. 5-10, la rivista trimestrale della Scuola di Metodo “Augusto Romagnoli” per gli educatori dei ciechi.