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Abstract: In questo articolo si sottolinea come interdipendenza, autodeterminazione non siano concetti opposti, ma facenti capo ad un unico percorso che porti la persona con disabilità ad avere un suo progetto di vita. Sostegno non è sostituirsi, ma fornire ciò che serve affinché si possa arrivare a decidere sulla propria vita nel modo più autonomo possibile. Autodeterminarsi come parte di un percorso che vede al centro la persona con disabilità che aiutata dalla famiglia, dagli amici e dalla su ...; [Read more...] In questo articolo si sottolinea come interdipendenza, autodeterminazione non siano concetti opposti, ma facenti capo ad un unico percorso che porti la persona con disabilità ad avere un suo progetto di vita. Sostegno non è sostituirsi, ma fornire ciò che serve affinché si possa arrivare a decidere sulla propria vita nel modo più autonomo possibile. Autodeterminarsi come parte di un percorso che vede al centro la persona con disabilità che aiutata dalla famiglia, dagli amici e dalla sua comunità vive il suo tempo. L’Anfass da tempo realizza, oltre i modelli teorici, concrete esperienze messe in pratica nell’ottica della Vita Indipendente, supporta la famiglia e offre sostegno alla comunità perché si possano abbattere barriere e pregiudizi.

Abstract: L’articolo descrive il progetto della nuova sede del Filo d’Oro come una struttura destinata ad essere all’avanguardia per materiali, efficienza energetica e gestione della stessa. Il complesso residenziale verrà realizzato con criteri di basso impatto ambientale, di risparmio energetico e con l’impiego di sorgenti rinnovabili: solare e termico, fotovoltaico e geotermia.

Abstract: La rubrica che segnala i percorsi accessibili per ciechi e ipovedenti in Italia, parla in questo articolo dell’Abruzzo e in particolare del Parco Nazionale della Majella, indica diversi luoghi e percorsi, lunghezza, orario di percorrenza, punti di interesse e segnaletica in braille.

Abstract:
Con questo articolo si vuole condividere l'esperienza di una formazione personale in natura, rivolta ad adulti, professionisti delle relazioni d'aiuto. La presentazione si articola in questi punti fondamentali: definizione dei contesti spazio-temporali, intreccio dei linguaggi offerti, intenzioni e obiettivi dello stage residenziale, racconto del dipanarsi dell'esperienza, metodologia utilizzata. Centrale la partecipazione/co-conduzione da parte del gruppo "Formatori in formazione" d ...; [Read more...]
Con questo articolo si vuole condividere l'esperienza di una formazione personale in natura, rivolta ad adulti, professionisti delle relazioni d'aiuto. La presentazione si articola in questi punti fondamentali: definizione dei contesti spazio-temporali, intreccio dei linguaggi offerti, intenzioni e obiettivi dello stage residenziale, racconto del dipanarsi dell'esperienza, metodologia utilizzata. Centrale la partecipazione/co-conduzione da parte del gruppo "Formatori in formazione" di Kyron-Milano.

Abstract: Il progetto è stato presentato alla coordinatrice della scuola dell'infanzia Origo di Calco (Lecco) - che a sua volta l'ha valorizzato nella équipe pedagogica e amministrativa della scuola - e ai genitori nell'anno scolastico 2020/21, per poi essere ripreso con alcune modifiche l'anno scolastico successivo. La scuola ha 5 sezioni, con la presenza di bambini certificati. Negli anni passati la coordinatrice e le insegnanti hanno sviluppato una cultura della pedagogia in natura, permetten ...; [Read more...] Il progetto è stato presentato alla coordinatrice della scuola dell'infanzia Origo di Calco (Lecco) - che a sua volta l'ha valorizzato nella équipe pedagogica e amministrativa della scuola - e ai genitori nell'anno scolastico 2020/21, per poi essere ripreso con alcune modifiche l'anno scolastico successivo. La scuola ha 5 sezioni, con la presenza di bambini certificati. Negli anni passati la coordinatrice e le insegnanti hanno sviluppato una cultura della pedagogia in natura, permettendo al progetto di incontrare terreno fertile in questo senso. La situazione pandemica ha stimolato uno slancio necessario verso questo tipo di esperienza. Il progetto è stato svolto come illustrato nell'articolo.

Abstract: Nel mondo della scuola o comunque dell'istruzione, il ruolo dell'educazione alla sostenibilità viene sempre più riconosciuto fondamentale, non solo in Italia ma anche a livello internazionale, alimentato negli ultimi tempi anche dal dibattito pubblico riguardanti i temi dello sviluppo sostenibile e della sostenibilità (concetti spesso confusi). Esiste da qualche tempo un rinnovato interesse ad una vita più semplice, quasi che possa condurre ad un ritorno alle radici; in tale contesto, ...; [Read more...] Nel mondo della scuola o comunque dell'istruzione, il ruolo dell'educazione alla sostenibilità viene sempre più riconosciuto fondamentale, non solo in Italia ma anche a livello internazionale, alimentato negli ultimi tempi anche dal dibattito pubblico riguardanti i temi dello sviluppo sostenibile e della sostenibilità (concetti spesso confusi). Esiste da qualche tempo un rinnovato interesse ad una vita più semplice, quasi che possa condurre ad un ritorno alle radici; in tale contesto, L'Outdoor Education è diventata protagonista delle nuove tendenze didattiche e del cambiamento sociale che mirano ad una liberalizzazione democratica della natura. Sviluppo sostenibile: è oggi il principio base dell'analisi e della progettazione ambientale e socio-economica, il cui scopo è quello di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Sostenibilità: vive al di fuori del concetto dello sviluppo e il suo scopo è quello di esistere in un completo stato di equilibrio, essa è legata al fenomeno dei cicli e dell'equilibrio esistenti in natura. Per educare alla sostenibilità, secondo l'autrice, occorre riscoprire (e curare) il legame tra bambino e natura, da coltivare già dalla primissima infanzia e ciò permette di potenziare il rapporto emotivo che il bambino può nutrire con la natura. L'Outdoor education, nato nei Paesi scandinavi, prevede tutta una serie di attività didattiche all'aperto svolte dalle scuole, in un ambiente naturale anche se oggi, per Outdoor education si intendono e sono previste attività realizzate in contesti urbani (es. parchi urbani) che prevedono il pieno coinvolgimento del bambino in tutte le sue dimensioni evolutive: fisica, cognitiva, affettiva e relazionale.

Abstract: L'esigenza di ripensare le proposte psicomotorie educative in spazi aperti nasce durante le chiusure emergenziali divenute occasioni per costituire focus group in cui progettare spazi possibili e di possibilità per l'infanzia. Al termine delle esperienze sul campo, il gruppo di lavoro si è impegnato a riconsiderare analiticamente le categorie di spazio, tempo, materiali alla luce delle inevitabili differenze tra il dentro e il fuori, restando fedeli alla natura psicomotoria della nostr ...; [Read more...] L'esigenza di ripensare le proposte psicomotorie educative in spazi aperti nasce durante le chiusure emergenziali divenute occasioni per costituire focus group in cui progettare spazi possibili e di possibilità per l'infanzia. Al termine delle esperienze sul campo, il gruppo di lavoro si è impegnato a riconsiderare analiticamente le categorie di spazio, tempo, materiali alla luce delle inevitabili differenze tra il dentro e il fuori, restando fedeli alla natura psicomotoria della nostra pratica che fa del corpo il mezzo priviligiato per raccontarsi ed esprimersi.

Abstract: Outdoor education significa un approccio educativo che fa del luogo dell'apprendimento, al di fuori delle mura della scuola, il fulcro delle esperienze condotte dalle tre autrici; a tale proposito, un giardino, un parco può diventare un ambiente didattico ma anche gli spazi urbani del quartiere del paese e/o città, ampliando così l'ottica della formazione-educazione in un'ottica ecologica e di comunità. Questo tipo di laboratorio riguarda la necessità di rinnovare gli spazi didattici e ...; [Read more...] Outdoor education significa un approccio educativo che fa del luogo dell'apprendimento, al di fuori delle mura della scuola, il fulcro delle esperienze condotte dalle tre autrici; a tale proposito, un giardino, un parco può diventare un ambiente didattico ma anche gli spazi urbani del quartiere del paese e/o città, ampliando così l'ottica della formazione-educazione in un'ottica ecologica e di comunità. Questo tipo di laboratorio riguarda la necessità di rinnovare gli spazi didattici e le modalità di insegnamento e, inoltre contrasta la sedentarietà dei bambini e il loro minor tempo passato all'aria aperta, soprattutto per quelli che vivono nelle città (dove questo tipo di esperienza è meno diffusa). Dalla ricerca condotta dalle tre autrici è emerso che l'ambiente esterno, la natura ha un effetto che stimola l'attenzione da parte degli alunni; la classe, in un ambiente aperto, passa maggiore tempo sui compiti proposti e tale risultato ha una forte ricaduta sull'apprendimento, considerando il maggior tempo che la classe passava sulla concentrazione dei compiti e il minore affaticamento delle sue risorse cognitive. In ultimo, la didattica interattiva e dinamica (sia a livello qualitativo e sia a quello quantitativo) è risultata più efficace rispetto a quella frontale e passiva, l'ambiente esterno, rispetto all'ambiente statico della classe, si presta più facilmente ad una didattica flessibile, poiché stando all'aperto si può sperimentare nella realtà alcuni elementi didattici (es. gli alberi) e di conseguenza, a distinguerli e padroneggiarli maggiormente. La metodologia proposta allude al concetto di imparare facendo esperienze concrete, e quindi, valorizzando la partecipazione attiva di tutti gli allievi, si può affermare che l'outdoor education rappresenta una esperienza inclusiva.

Abstract: La sperimentazione della psicomotricità in ambiente naturale pone parecchi interrogativi, soprattutto sulla permanenza delle caratteristiche della professione all'interno di un setting non delimitato, diverso e non abituale. Il gioco psicomotorio all'aperto si dimostra però capace di fornire le risposte. Una sperimentazione in corso d'opera.

Abstract: L'attività psicomotoria, basata sul contatto e la prossimità, è stata messa in crisi molto più di altre professioni dalla pandemia del covid-19. E' quindi costretta di ripensarsi aprendosi con coraggio a grandi cambiamenti, dei quali può far parte lo sperimentare spazi imprevisti, come i giardini e i luoghi di natura. La grande sfida è quella di riuscire a conservare le prerogative essenziali della professione pur modificando in maniera sostanziale il panorama di intervento.