Abstract: I ricoveri ospedalieri per motivi prevedibili possono indicare lacune nell'accesso o nella qualità delle cure primarie. Questo documento cerca di documentare il numero e le cause di queste ammissioni in Inghilterra per le persone con disabilità intellettiva rispetto a quelle senza. Si è condotto uno studio su una coorte rilevando numero e durata degli episodi di pazienti ricoverati in emergenza, nel complesso e per causa, utilizzando il database delle cure primarie di Clinical Practice ...; [Read more...]
I ricoveri ospedalieri per motivi prevedibili possono indicare lacune nell'accesso o nella qualità delle cure primarie. Questo documento cerca di documentare il numero e le cause di queste ammissioni in Inghilterra per le persone con disabilità intellettiva rispetto a quelle senza. Si è condotto uno studio su una coorte rilevando numero e durata degli episodi di pazienti ricoverati in emergenza, nel complesso e per causa, utilizzando il database delle cure primarie di Clinical Practice Research Datalink GOLD e il dataset collegato delle statistiche sugli episodi ospedalieri. Lo studio ha coperto il 5,2% della popolazione dell'Inghilterra da aprile 2010 a marzo 2014, fornendo una base di popolazione totale di 59280 anni-persona per le persone con disabilità intellettiva e 11103910 per le persone senza disabilità intellettiva. Il tasso di ricoveri d'urgenza per le persone condisabilità intellettiva era 77,5 per 1000 anni-persona. A titolo di confronto approssimativo, questo era 3,0 volte il tasso per quelli senza disabilità intellettiva. La durata del soggiorno per questi episodi era più lunga sia per le persone in età giovane che per quelle in età lavorativa con disabilità intellettiva. Complessivamente le persone con disabilità intellettiva hanno utilizzato 399,8 giorni a letto per 1000 anni-persona. A titolo di confronto approssimativo, questo è 2,8 volte la cifra per le persone senza disabilità intellettiva. Standardizzando per età e profilo di sesso, è 5,4 volte il numero previsto se avessero gli stessi tassi specifici per età e sesso. Per i pazienti con disabilità intellettiva, il 16,6% (uno su sei) di tutti gli episodi di pazienti ammessi e il 24,3% (uno su quattro) dei giorni di degenza per le persone con disabilità intellettiva. I dati corrispondenti per quelli senza disabilità intellettiva erano 8,3% (uno su 12) e 14,4% (uno su sette). La differenza nei tassi tra quelli con e senza disabilità intellettiva era più marcata nelle persone in età lavorativa. Le tre cause più comuni di episodi di emergenza nelle persone con disabilità intellettiva erano convulsioni ed epilessia, polmonite influenzale e polmonite da aspirazione. I tassi di ricovero ospedaliero forniscono un importante indicatore di alfabetizzazione sanitaria, cura di sé di base (o supporto da parte di coloro che prestano assistenza) e l'accessibilità delle cure primarie. Si osservano tassi elevati per alcune condizioni specificamente associate a morte prematura nelle persone con disabilità intellettiva. Il monitoraggio locale di queste cifre potrebbe essere utilizzato per indicare l'efficacia dei servizi sanitari primari locali nel fornire supporto alle persone con disabilità intellettiva.
Abstract: Fornire ai pazienti ricoverati con disabilità intellettive assitenza di alta qualità richiede di prendere in particolare considerazione le loro esigenze particolari considerando la comunicazione e il consenso. Tenere conto di questi requisiti speciali potrebbe essere utile agli ospedali e questo studio ha inteso identificare l'importo e i modelli di intervento del ricovero per casi gravi non psichiatrici di persone con disabilità intellettiva in Inghilterra. I modelli sono considerati ...; [Read more...]
Fornire ai pazienti ricoverati con disabilità intellettive assitenza di alta qualità richiede di prendere in particolare considerazione le loro esigenze particolari considerando la comunicazione e il consenso. Tenere conto di questi requisiti speciali potrebbe essere utile agli ospedali e questo studio ha inteso identificare l'importo e i modelli di intervento del ricovero per casi gravi non psichiatrici di persone con disabilità intellettiva in Inghilterra. I modelli sono considerati in relazione alle specialità cliniche, alle modalità di ammissione (di emergenza o pianificate) e alla vita (bambini e giovani, età lavorativa e adulti più anziani). In ogni caso, i modelli per le persone con disabilità intellettiva sono stati confrontati con i modelli per la popolazione in generale. Complessivamente le persone identificate dal proprio medico di famiglia con disabilità intellettiva avevano richieste più elevate di assistenzadi ricovero e periodi di permanenza più lunghi della popolazione in generale. Le differenze variano considerevolmente tra specialità cliniche con tassi più elevati in medicina e pediatria rispetto alle altre specialità chirurgiche. Le ammissioni per le donne in ostetricia e ginecologia risoltano inferiori rispetto ad altre donne, mentre i ricoveri per cure odontoiatriche sono molto elevati sia per uomini che donne con deficit intellettivo. In media, un'Area amministrativa sanitaria inglese con la popolazione di 250.000 persone eroga ricoveri per circa 670 persone e sei di queste sono con deficit intellettivo. Con lo 0,9% dei ricoverati in ospedale, questo dato rappresenta poco meno il doppio della proporzione nella popolazione in generale. È probabile che le cifre non corrispondano in piene alla situazione reale, però indicano che il numero di persone con disaboilità intellettiva in strutture ospedaliere sia sostanzialmente più elevato.
Abstract: Una condizione orale che è stata ignorata nella popolazione della sindrome di Down è l'usura patologica dei denti. Questo studio ha lo scopo di creare una maggiore consapevolezza delle ragioni alla base dell'usura dei denti osservate nei pazienti con sindrome di Down e di suggerire diversi metodi per prevenire questa condizione. Questa ricerca serve potenzialmente anche come piattaforma per i futuri ricercatori per eseguire un'analisi approfondita dei fattori che abbiamo identificato. ...; [Read more...]
Una condizione orale che è stata ignorata nella popolazione della sindrome di Down è l'usura patologica dei denti. Questo studio ha lo scopo di creare una maggiore consapevolezza delle ragioni alla base dell'usura dei denti osservate nei pazienti con sindrome di Down e di suggerire diversi metodi per prevenire questa condizione. Questa ricerca serve potenzialmente anche come piattaforma per i futuri ricercatori per eseguire un'analisi approfondita dei fattori che abbiamo identificato. Lo scopo di questo studio era di determinare se i bambini con sindrome di Down sono più inclini all'usura dei denti rispetto ai bambini che non hanno la sindrome di Down. Il nostro campione consisteva di 120 bambini con sindrome di Down che sono stati confrontati con 120 bambini senza disabilità. Ai genitori o ai tutori è stato chiesto di compilare un questionario e una tabella di dieta di 3 giorni, mentre l'usura su ciascun dente è stata registrata utilizzando l'indice standardizzato semplificato Smith e Knight Tooth Wear. I bambini con sindrome di Down presentano l'usura dei denti più frequentemente rispetto ai bambini con sindrome di Down. Una storia di asma, respirazione della bocca e malattia da reflusso gastroesofageo, nonché l'assunzione di dieta e bevande acide hanno esercitato effetti significativi sulla prevalenza dell'usura dei denti. La diagnosi precoce e l'analisi dell'eziologia di base sono importanti per la gestione dell'usura dei denti nei bambini con sindrome di Down che hanno mostrato una maggiore tendenza a sviluppare lesioni erosive.
Abstract: La sindrome dell'autismo può derivare da un problema delle beta endorfine striatali che tendono a diminuire con la maturazione. Molti sintomi autistici assomigliano ai comportamenti indotti in animali o nell'uomo mediante somministrazione di oppiacei, tra cui la ridotta socializzazione, la diminuzione del pianto, le stereotipie, l'insensibilità al dolore e l'iperattività motoria. Il Naltrexone, un antagonista oppioide, è stato utilizzato nella gestione di bambini autistici e può produr ...; [Read more...]
La sindrome dell'autismo può derivare da un problema delle beta endorfine striatali che tendono a diminuire con la maturazione. Molti sintomi autistici assomigliano ai comportamenti indotti in animali o nell'uomo mediante somministrazione di oppiacei, tra cui la ridotta socializzazione, la diminuzione del pianto, le stereotipie, l'insensibilità al dolore e l'iperattività motoria. Il Naltrexone, un antagonista oppioide, è stato utilizzato nella gestione di bambini autistici e può produrre una riduzione clinicamente significativa del comportamento grave e pericoloso per la vita di individui che non sono risultati recettivi a qualsiasi altro tipo di trattamento. Pertanto gli autori hanno ritenuto opportuno riconsiderare le ricerche disponibili ed effettuare una revisione sistematica sugli antagonisti oppioidi efficaci nell'attenuare i sintomi principali dello spettro autistico nei bambini.
Abstract: Conosciamo sindromi neurogenetiche con fenotipi comportamentali ben definiti come: le sindromi X fragile, di Prader-Willi, di Williams e quella velo-cardio-facciale. L’autismo e il deficit dell’attenzione e iperattività sono, invece, spesso associati a condizioni psichiatriche. È stato chiesto a 381 genitori di bambini in età scolare, che presentavano una di queste quattro sindromi nel Regno Unito e in Irlanda, se il loro bambino era stato ufficialmente diagnosticato autistico, o con ...; [Read more...]
Conosciamo sindromi neurogenetiche con fenotipi comportamentali ben definiti come: le sindromi X fragile, di Prader-Willi, di Williams e quella velo-cardio-facciale. L’autismo e il deficit dell’attenzione e iperattività sono, invece, spesso associati a condizioni psichiatriche. È stato chiesto a 381 genitori di bambini in età scolare, che presentavano una di queste quattro sindromi nel Regno Unito e in Irlanda, se il loro bambino era stato ufficialmente diagnosticato autistico, o con disturbo dell’attenzione e iperattità o con un disturbo mentale. Il più alto livello di diagnosi che riportavano autismo o DDAI è risultato nella sindrome X fragile. La prescrizione di farmaci per motivi comportamentali è stata più elevata nella sindrome X fragile, anche se la melatonina risulta più utilizzata nella sindrome di Williams. Sembra che ci sia una certa reticenza sull'utilità della diagnosi nelle sindromi neurogenetiche da parte dei professionisti, oppure una mancanza di professionisti abbastanza competenti per diagnosticare in materia di sindromi neurogenetiche. I bassi tassi di prescrizione di farmaci per motivi comportamentali o psichiatrici possono riflettere il basso livello di diagnosi cliniche o la convinzione dell’inutilità del psicofarmaco in questa popolazione.
Abstract: Calciare un pallone è un'azione molto frequente nelle attività sportive e del tempo libero e una scarsa padronanza di questa abilità potrebbe limitare la partecipazione ad attività sportive ricreative. Questo problema è enfatizzato negli individui con sindrome di Down per i quali i dati sulla competenza motoria nel calcio sono limitati ai bambini. Si è voluta valutare la competenza di kicking di questa popolazione adulta combinando metodo qualitativo e quantitativo. 23 adulti con sindr ...; [Read more...]
Calciare un pallone è un'azione molto frequente nelle attività sportive e del tempo libero e una scarsa padronanza di questa abilità potrebbe limitare la partecipazione ad attività sportive ricreative. Questo problema è enfatizzato negli individui con sindrome di Down per i quali i dati sulla competenza motoria nel calcio sono limitati ai bambini. Si è voluta valutare la competenza di kicking di questa popolazione adulta combinando metodo qualitativo e quantitativo. 23 adulti con sindrome di Down e 21 individui con sviluppo tipico si sono offerti volontari per partecipare allo studio. L'accelerazione lineare 3D picco-picco e la velocità angolare sono state registrate a 200 campioni/s utilizzando due unità di misurazione inerziale posizionate sulla parte bassa della schiena e sul malleolo laterale dell'arto dominante durante il calcio. La competenza motoria nei calci è stata valutata secondo i criteri proposti nel test di sviluppo grossomotorio versione 3 (TGMD-3). Gli individui con sindrome di Down hanno mostrato una minore competenza motoria e velocità angolari inferiori rispetto al cranio-caudale e agli assi medio-laterali del tronco rispetto al gruppo di controllo. La velocità angolare del gambo attorno all'asse medio-laterale era inferiore nei soggeti con Down. Anche la velocità angolare inferiore del tronco può limitare la possibilità di fare affidamento sul sequenziamento prossimale-distale comunemente osservato nei calci e generare un'elevata velocità angolare del gambo all'impatto con la palla. La velocità angolare firiore del tronco può derivare da caratteristiche ortopediche della cintura pelvica e possibilmente da un controllo neuromuscolare più scarso dei muscoli del cuore.
Abstract: Questo studio ha valutato l'equivalenza della misurazione dei bisogni di supporto tra i bambini con disabilità intellettiva e i bambini con disabilità intellettive e motorie e ha confrontato entrambi i gruppi nei diversi settori di supporto. La Supports Intensity Scale-Child è stata utilizzata per valutare le esigenze di supporto di 713 bambini con deficit intellettivo e di 286 bambini con anche deficit motorio, principalmente associati alla paralisi cerebrale. I risultati hanno suppor ...; [Read more...]
Questo studio ha valutato l'equivalenza della misurazione dei bisogni di supporto tra i bambini con disabilità intellettiva e i bambini con disabilità intellettive e motorie e ha confrontato entrambi i gruppi nei diversi settori di supporto. La Supports Intensity Scale-Child è stata utilizzata per valutare le esigenze di supporto di 713 bambini con deficit intellettivo e di 286 bambini con anche deficit motorio, principalmente associati alla paralisi cerebrale. I risultati hanno supportato l'invarianza della misurazione tra i due gruppi e questo ha permesso di effettuare un confronto tra di loro. I bambini del secondo gruppo hanno ottenuto un punteggio più elevato rispetto alle esigenze di supporto rispetto ai bambini senza deficit motorio, suggerendo che questi avevano bisogno di un supporto maggiore rispetto ai loro coetanei senza problemi motori. Inoltre, i livelli di deficit intellettivo interagivano con le menomazioni motorie: ai livelli più alti, i gruppi tendevano ad essere simili nelle esigenze di supporto, con punteggi alti e bassa variabilità. Le maggiori differenze sono state riscontrate nei settori delle attività domestiche e comunitarie. Questo studio evidenzia la condizione trasversale della costruzione dei bisogni di supporto nelle popolazioni con disabilità intellettive e dello sviluppo. Tuttavia, durante la valutazione e la pianificazione di sistemi di supporto dovrebbero essere presi in considerazione ulteriori problemi di mobilità. A questo proposito, la versione della Supports Intensity Scale ‐ Children potrebbe avere limitazioni quando si discriminano tra campioni con esigenze di supporto elevate.
Abstract: Ricerche sul comportamento adattivo e sull'invecchiamento nelle persone con sindrome Down hanno rilevato che esiste una correlazione positiva tra tipo di risposta ai vari item dei questionari ed età. Gli autori hanno condotto una ricerca nella letteratura estendendo l'interesse delle correlazioni anche alla gravità (intensità) degli elementi comportamentali inseriti negli item dei vari questionari. Per questo il The Adaptive Behaviour Assessment System-II Adult (ABAS-II Adult) è stato ...; [Read more...]
Ricerche sul comportamento adattivo e sull'invecchiamento nelle persone con sindrome Down hanno rilevato che esiste una correlazione positiva tra tipo di risposta ai vari item dei questionari ed età. Gli autori hanno condotto una ricerca nella letteratura estendendo l'interesse delle correlazioni anche alla gravità (intensità) degli elementi comportamentali inseriti negli item dei vari questionari. Per questo il The Adaptive Behaviour Assessment System-II Adult (ABAS-II Adult) è stato somministrato a 53 adulti con sindrome Down in una studio longitudinale che ha coinvolto familiari e caregiver. L'analisi statistica ha evidenziato la forte correlazione tra età e perdita delle abilità adattive, ma non particolarmente con gli item che richiedevano comportamenti adattivi più complessi. Gli autori suppongono che tale risultato sia da attribuire ai supporti sociali che gli adulti ricevono in funzione della loro età.
Abstract: Si presume che una preponderanza dei sintomi comportamentali sia la principale differenza nella manifestazione dei sintomi del disturbo da stress post-traumatico nelle persone con disabilità intellettiva (ID). Tuttavia, nessuno studio finora ha valutato la relazione tra comportamento provocatorio e disturbo da stress post-traumatico. Il presente studio si propone di esplorare questa relazione esplorando se il comportamento provocatorio è direttamente correlato all'esposizione al trauma ...; [Read more...]
Si presume che una preponderanza dei sintomi comportamentali sia la principale differenza nella manifestazione dei sintomi del disturbo da stress post-traumatico nelle persone con disabilità intellettiva (ID). Tuttavia, nessuno studio finora ha valutato la relazione tra comportamento provocatorio e disturbo da stress post-traumatico. Il presente studio si propone di esplorare questa relazione esplorando se il comportamento provocatorio è direttamente correlato all'esposizione al trauma o se questa relazione è mediata attraverso i sintomi principali del disturbo da stress post-traumatico. L'esposizione al trauma e gli attuali sintomi del disturbo da stress post-traumatico sono stati valutati in 43 adulti con ID da lieve a moderata. Versioni parallele sono state somministrate a 43 caregiver, inclusa la lista di controllo del comportamento aberrante per misurare il comportamento problematico. Le analisi di mediazione bayesiana sono state condotte utilizzando dati autovalutati e valutati da informatori. I dati di autovalutazione non hanno mostrato associazioni di comportamento impegnativo con esposizione a traumi o sintomi di disturbo da stress post-traumatico. L'associazione tra l'esposizione al trauma valutata dall'informatore e l'irritabilità è stata mediata dalla gravità e dalla frequenza dei sintomi del disturbo da stress post-traumatico. Le associazioni tra l'esposizione al trauma segnalata dall'informatore e l'iperattività delle sottoscale della lista di controllo del comportamento aberrante e il linguaggio inappropriato sono state mediate dalla gravità dei sintomi del disturbo da stress post-traumatico. La relazione tra l'esposizione al trauma e il comportamento provocatorio è stata mediata dai sintomi del disturbo da stress post-traumatico. I sintomi principali del disturbo da stress post-traumatico dovrebbero essere considerati come cause alla base del comportamento provocatorio, evidenziando la necessità di esplorare la biografia del trauma e i sintomi del disturbo da stress post-traumatico. Il miglioramento dell'autovalutazione nelle persone con ID è un compito importante per studi futuri.
Abstract: La relazione rappresenta l'elemento fondamentale per affrontare lo stigma e la discriminazione legata alla disabilità intellettiva. La teoria afferma che la qualità e il tipo di contatto, nonché la circostanza dell'esperienza del contatto, influenzano l'effetto di contatto sul pregiudizio. La maggior parte delle ricerche sulla disabilità intellettiva si sono limitate alla presenza o assenza del contatto e gli autori hanno voluto approfondire alcuni aspetti intervistando 1264 membri adu ...; [Read more...]
La relazione rappresenta l'elemento fondamentale per affrontare lo stigma e la discriminazione legata alla disabilità intellettiva. La teoria afferma che la qualità e il tipo di contatto, nonché la circostanza dell'esperienza del contatto, influenzano l'effetto di contatto sul pregiudizio. La maggior parte delle ricerche sulla disabilità intellettiva si sono limitate alla presenza o assenza del contatto e gli autori hanno voluto approfondire alcuni aspetti intervistando 1264 membri adulti della popolazione generale del Regno Unito. Questi hanno risposto ad alcune interviste che utilizzavano vignette per rilevare sintomi, distanza sociale (come misura della stigmatizzazione) e credenze. tra le variabili più significative sono emerse il contatto e la vicinanza, mentre è risultata poco significativa la distanza sociale. Gli autori concludono che per aumentare la nostra comprensione della stigmatizzazione della disabilità intellettiva si dovrebbero prendere in considerazione altri fattori che riguardano alcuni aspetti della relazione.