Abstract: Le dimensioni di stress e qualità della vita nelle famiglie con figli con Disturbo del neurosviluppo non sono state sufficientemente indagate dalla letteratura italiana, nonostante a livello internazionale si evidenzi come il compito dei genitori sia caratterizzato da un impegno più costante e persistente rispetto a quello delle famiglie con figli a sviluppo tipico. il presente studio si pone l'obiettivo di indagare questi fenomeni e la loro relazione all'interno di un campione di 109 ...; [Read more...]
Le dimensioni di stress e qualità della vita nelle famiglie con figli con Disturbo del neurosviluppo non sono state sufficientemente indagate dalla letteratura italiana, nonostante a livello internazionale si evidenzi come il compito dei genitori sia caratterizzato da un impegno più costante e persistente rispetto a quello delle famiglie con figli a sviluppo tipico. il presente studio si pone l'obiettivo di indagare questi fenomeni e la loro relazione all'interno di un campione di 109 famiglie italiane con almeno un figlio con DNS, attraverso il Parenting Stress Index - Short Form e lo Strumento di Indagine della Qualità della Vita della Famiglia (SIQF/FQOLS). I dati indicano come a maggiore livello di stress corrispondano livelli più bassi di qualità della vita, anche se a questo livello di stress elevato corrisponde spesso un valore positivo nei livelli di qualità. I dati risultano in linea con gli studi sulla resilienza e flessibilità psicologica e suggeriscono la necessità di ricerche future.
Abstract: Il concetto di Benessere è un termine spesso utilizzato per promuovere la salute mentale e fisica. Tuttavia spesso si ricorre a delle semplificazioni e si finisce per impoverirne il significato, associandola alla felicità o semplicemente ad un corretto stile di vita. Il benessere in realtà, nella sua reale accezione, può essere considerato come la combinazione di diversi fattori che concorrono ad un corretto funzionamento della persona in tutti gli ambiti di vita: è dunque una condizio ...; [Read more...]
Il concetto di Benessere è un termine spesso utilizzato per promuovere la salute mentale e fisica. Tuttavia spesso si ricorre a delle semplificazioni e si finisce per impoverirne il significato, associandola alla felicità o semplicemente ad un corretto stile di vita. Il benessere in realtà, nella sua reale accezione, può essere considerato come la combinazione di diversi fattori che concorrono ad un corretto funzionamento della persona in tutti gli ambiti di vita: è dunque una condizione sostenibile, che consente all'individuo (e in larga scala alla popolazione) di svilupparsi e prosperare. È a partire dagli anni 50 del secolo scorso che il movimento per i diritti delle persone con disabilità con sempre maggiore forza ha sottolineato come la condizioni delle persone con disabilità, le loro aspettative e i loro bisogni venissero ignorati e non considerati nella pianificazione dei Servizi e dell’accessibilità alla pari con il resto dei cittadini. L’analisi del rapporto tra disabilità intellettiva (DI) e Qualità della Vita (QdV), dagli anni ’80 in poi, ha portato alla definizione di un costrutto di QdV chiaro e condiviso, utile a guidare politiche pubbliche e sanitarie. Gli autori sottolineano che il capability approach ha mostrato come la qualità della vita dipenda più che dalle risorse materiali disponibili, dalle capacità che un soggetto può potenzialmente raggiungere e da quelle che effettivamente realizza. Il raggiungimento del benessere soggettivo è possibile pertanto solo attraverso un esercizio costante all’autonomia personale quale espressione di libertà positiva.
Abstract: Lo scopo di questo studio è quello di fornire una sintesi dello stato dell'arte riguardo alle tecniche di intervento progettate per aumentare la qualità della vita degli adulti autistici. è stata condotta una revisione sistematica su database al fine di reperire gli articoli sul tema di interesse alle condizioni che: pubblicati a partire del 2013, indagassero gli interventi (esclusa la terapia farmacologica) indirizzati agli adulti (over 18) con diagnosi di autismo e che avessero la qu ...; [Read more...]
Lo scopo di questo studio è quello di fornire una sintesi dello stato dell'arte riguardo alle tecniche di intervento progettate per aumentare la qualità della vita degli adulti autistici. è stata condotta una revisione sistematica su database al fine di reperire gli articoli sul tema di interesse alle condizioni che: pubblicati a partire del 2013, indagassero gli interventi (esclusa la terapia farmacologica) indirizzati agli adulti (over 18) con diagnosi di autismo e che avessero la qualità della vita come misura di esito primaria. Sono stati inclusi e analizzati quattro articoli. tutti mostrano miglioramenti in seguito al trattamento, ma solo una parte di questi mostra significatività statistica. Risulta inoltre rilevante il limitato tasso di abbandono (drop-out) comune a tutti gli interventi proposti. La letteratura evidenzia la necessità di condurre ulteriori studi al fine di isolare quali tipologie di trattamento risultino più adatte a garantire un maggior incremento della qualità della vita nelle persone con autismo da una prospettiva di life-span.
Abstract: Le caratteristiche di chi valuta - età, genere, ceto sociale, reddito e, ancor più, qualità delle relazioni e senso di appartenenza condizionano l’autovalutazione e la percezione della QdV. È possibile, invece, individuare e misurare i fattori in grado di modificare la QdV di una persona, di una comunità o dell’intera popolazione mondiale e valutarne con buona approssimazione l’incidenza. Questo grazie all’evoluzione del concetto di salute, come stato di completo benessere, che nella s ...; [Read more...]
Le caratteristiche di chi valuta - età, genere, ceto sociale, reddito e, ancor più, qualità delle relazioni e senso di appartenenza condizionano l’autovalutazione e la percezione della QdV. È possibile, invece, individuare e misurare i fattori in grado di modificare la QdV di una persona, di una comunità o dell’intera popolazione mondiale e valutarne con buona approssimazione l’incidenza. Questo grazie all’evoluzione del concetto di salute, come stato di completo benessere, che nella sua dimensione soggettiva e olistica ben si collega alla qualità di vita. Una persona con malattia diagnosticata (disease) e socialmente riconosciuta (sickness) può avere una buona qualità di vita anche se malata (illness). Questo è ancor più vero per le persone con disabilità il cui funzionamento deriva dall’interazione della persona con l’ambiente. I determinanti della salute modificano l’ambiente e incidono in maniera significativa sulla qualità della vita delle persone sia in senso positivo che negativo.
Abstract: La qualità di Vita (Qol: Quality of Life) e la Qualità di Vita relativa allo stato di salute (HRQol: Healt-Related Quality of Life) sono due costrutti sempre più utilizzati nell'ambito della sanità, in particolar modo nella elaborazione e valutazione dei piani di trattamento, rispettivamente per le disabilità intellettive e malattie croniche non fatali. Ad oggi questi due concetti vengono usati ,erroneamente, in modo interscambiabile senza fare alcuna distinzione. Questo articolo forni ...; [Read more...]
La qualità di Vita (Qol: Quality of Life) e la Qualità di Vita relativa allo stato di salute (HRQol: Healt-Related Quality of Life) sono due costrutti sempre più utilizzati nell'ambito della sanità, in particolar modo nella elaborazione e valutazione dei piani di trattamento, rispettivamente per le disabilità intellettive e malattie croniche non fatali. Ad oggi questi due concetti vengono usati ,erroneamente, in modo interscambiabile senza fare alcuna distinzione. Questo articolo fornisce innanzitutto una definizione dei due costrutti, descrivendone le aree di interesse e di applicazione, i domini che li compongono, gli strumenti di misurazione e infine sono riportati i principali aspetti distintivi, nel tentativo di chiarire la differenza che intercorre tra di essi.
Abstract: Il diritto alla vita indipendente e all’inclusione nella società è sancito, per le persone con disabilità, in particolare dall’art. 19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09. Il concetto di vita indipendente non si esaurisce nella possibilità di gestire la propria sfera personale nei diversi ambiti in cui si esplica, ma implica anche la possibilità concreta di partecipare effettivamente e attivamente al vivere sociale. ...; [Read more...]
Il diritto alla vita indipendente e all’inclusione nella società è sancito, per le persone con disabilità, in particolare dall’art. 19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09. Il concetto di vita indipendente non si esaurisce nella possibilità di gestire la propria sfera personale nei diversi ambiti in cui si esplica, ma implica anche la possibilità concreta di partecipare effettivamente e attivamente al vivere sociale. Da questo punto di vista è importante, al tempo stesso, sottolineare come il concetto di interdipendenza rimandi al fatto che le vite di tutte le persone sono legate tra loro e riguarda quindi la dimensione della vita all’interno della comunità e l’inclusione sociale di ognuno (interdipendenza). Grazie alla più recente introduzione della Legge 112/2016 (la cosiddetta legge sul “Durante Noi e Dopo di Noi”), è possibile oggi prevedere all’interno dei Progetti Individuali delle specifiche misure volte a favorire l’attivazione nel “durante noi” di percorsi per il “dopo di noi”.
Abstract: In questo lavoro di ricerca si indaga il significato e la portata della diagnosi, che cambia la vita di una famiglia, segna il percorso esistenziale, l’identità e l’evoluzione della persona con disabilità, con particolare riferimento alla sindrome di Down. La diagnosi che impatta nel momento particolare della nascita, in cui la famiglia è chiamata rivedere in senso quantitativo la sua composizione e in senso qualitativo il senso e il significato proprio del suo esistere. In tal senso v ...; [Read more...]
In questo lavoro di ricerca si indaga il significato e la portata della diagnosi, che cambia la vita di una famiglia, segna il percorso esistenziale, l’identità e l’evoluzione della persona con disabilità, con particolare riferimento alla sindrome di Down. La diagnosi che impatta nel momento particolare della nascita, in cui la famiglia è chiamata rivedere in senso quantitativo la sua composizione e in senso qualitativo il senso e il significato proprio del suo esistere. In tal senso vengono chiamate in causa mediante la disabilità i significati e i valori profondi che impongono la ridefinizione identitaria collettiva nel nucleo e contestualmente l’avvio della costruzione della identità del nuovo membro che con la sua presenza offre diverse prospettive esistenziali. Si avvia un progetto di vita che viene ideato con forte impegno pedagogico declinato operativamente coinvolgendo la famiglia, i servizi sociali e sanitari, le associazioni del terzo settore. Il nuovo membro non accresce semplicemente il nucleo familiare, ma lo modifica, ne disegna diverse traiettorie esistenziali, ne ridefinisce il futuro, disegnando nuove forme di consapevolezza e responsabilità.
Abstract: Video modeling e video prompting sono applicazioni che consentono di sfruttare apparecchiature audiovisive per favorire l'apprendimento di bambini con autismo e soggetti con altre disabilità. Questo articolo intende fornire indicazioni sule tecniche di produzione per la costruzione mirata ed efficace di VM e VP da parte di psicologi, operatori e parenti dei bambini con autismo. La possibilità di realizzare video ad hoc per casi specifici può rivelarsi sopporto determinante nel delicato ...; [Read more...]
Video modeling e video prompting sono applicazioni che consentono di sfruttare apparecchiature audiovisive per favorire l'apprendimento di bambini con autismo e soggetti con altre disabilità. Questo articolo intende fornire indicazioni sule tecniche di produzione per la costruzione mirata ed efficace di VM e VP da parte di psicologi, operatori e parenti dei bambini con autismo. La possibilità di realizzare video ad hoc per casi specifici può rivelarsi sopporto determinante nel delicato processo di educazione comportamentale.
Abstract: La recente emergenza sanitaria ha messo in luce le criticità della didattica tradizionale anche relativamente all'inclusione. La didattica in presenza, infatti, è spesso solo formalmente una didattica di vicinanza. Essa si basa, tra l'altro, prevalentemente su mediatori da utilizzare a distanza, come il libro o le schede, e su spazi e tempi di progressiva costrizione dei corpi, a mano a mano che si sale nel grado di istruzione. La didattica a distanza, anziché essere utilizzata come un ...; [Read more...]
La recente emergenza sanitaria ha messo in luce le criticità della didattica tradizionale anche relativamente all'inclusione. La didattica in presenza, infatti, è spesso solo formalmente una didattica di vicinanza. Essa si basa, tra l'altro, prevalentemente su mediatori da utilizzare a distanza, come il libro o le schede, e su spazi e tempi di progressiva costrizione dei corpi, a mano a mano che si sale nel grado di istruzione. La didattica a distanza, anziché essere utilizzata come una sorta di brutta copia di quella in presenza, potrebbe, invece, diventare un modo per stimolare aspetti socio-relazionali, soprattutto in piccolo gruppo, con i compagni. Il tempo scuola degli alunni con disabilità è infatti solitamente dimidiato tra quello in aula e quello dell'interazione individuale con l'insegnante, mentre l'interazione in piccolo gruppo di pari, che potrebbe sollecitare l'autostima e permettere una migliore qualità dell'approccio al contesto scolastico, non è praticamente esperita o lo è sporadicamente. La necessitàdi coinvolgere attivamente i familiari nella didattica a distanza, inoltre, poteva e può servire per un confronto proficuo in merito all'immagine dell'alunno con disabilità, le cui competenze e capacità sono spesso al centro di conflitti interpretativi tra familiari, da una parte, e operatori scolastici e sanitari dall'altra. Tale conflitto, però, anziché fungere da ostacolo per l'alleanza terapeutica, potrebbe costituire il fulcro di una riflessione dinamica condivisa sulle potenzialità dell'alunno stesso.
Abstract: Per le Persone con Disabilità Intellettiva l’attività fisica ricopre un duplice ruolo: da una parte è strumento riabilitativo e dall’altra è promotore dello sviluppo sia fisico che psicologico, andando ad accrescere, oltre che la tenuta muscolare ed aerobica, anche un maggiore senso di sé, di autostima e di capacità relazionali all’interno di un contesto sociale. L’attività fisica promuove inoltre quelle che sono le autonomie personali, dalla capacità di prendersi cura di se stessi, de ...; [Read more...]
Per le Persone con Disabilità Intellettiva l’attività fisica ricopre un duplice ruolo: da una parte è strumento riabilitativo e dall’altra è promotore dello sviluppo sia fisico che psicologico, andando ad accrescere, oltre che la tenuta muscolare ed aerobica, anche un maggiore senso di sé, di autostima e di capacità relazionali all’interno di un contesto sociale. L’attività fisica promuove inoltre quelle che sono le autonomie personali, dalla capacità di prendersi cura di se stessi, della propria salute, fino all’autocontrollo personale, aree spesso deficitarie nelle Persone con Disabilità. Nelle Persone con Disabilità in comorbilità con disturbo dello spettro autistico, ad esempio, vi è un forte rischio di inattività e obesità. L’attività fisica per una persona con autismo può rappresentare, quindi, oltre ad una sana abitudine, anche un’importante occasione per lo sviluppo di abilità funzionali proprio nelle aree che risultano maggiormente compromesse dal disturbo: l’area della comunicazione, quella dell’interazione sociale, degli interessi e del comportamento in genere. Anche i bambini affetti da ADHD (Disturbi da deficit dell’attenzione ed iperattività) possono trarre importanti benefici dall’attività sportiva. I risultati delle ricerche disponibili sembrano dunque supportare l’evidenza dei benefici dell’attività sportiva anche nelle Persone con Disabilità Intellettiva e il fatto che la promozione di essa e dello sport/esercizio fisico può contribuire a migliorare i livelli di QdV e ridurre le disuguaglianze da loro sperimentate.