Abstract: Considerando il fatto che, ogni anno scolastico nuovo che si presenta è sempre una incognita dai vari punti di vista, sia dal gruppo classe (allievi e docenti) e sia dalle nuove situazioni che si possono verificare (come ad esempio, ultimamente, l'evento della pandemia), c'è da dire che tutto ciò è di per sé già sufficiente per immaginare e comprendere il lavoro gravoso che incombe (e viene richiesto) ai docenti già dai primi mesi di scuola. Quando, poi, nel gruppo classe è presente un ...; [Read more...]
Considerando il fatto che, ogni anno scolastico nuovo che si presenta è sempre una incognita dai vari punti di vista, sia dal gruppo classe (allievi e docenti) e sia dalle nuove situazioni che si possono verificare (come ad esempio, ultimamente, l'evento della pandemia), c'è da dire che tutto ciò è di per sé già sufficiente per immaginare e comprendere il lavoro gravoso che incombe (e viene richiesto) ai docenti già dai primi mesi di scuola. Quando, poi, nel gruppo classe è presente un allievo con la diagnosi di spettro autistico (ASD) lo sforzo, da parte degli insegnanti, e il loro impegno devono essere maggiormente necessari. Inoltre, data la grande varietà all'interno della sindrome autistica, risulta difficile avere e fornire in seguito delle linee guida generali per quanto concerne l'apprendimento. Da ciò è importante progettare e svolgere dei programmi ad hoc, che oltre a promuovere il benessere e la crescita di tutti gli alunni del gruppo classe, tengono conto anche delle diverse aree di intervento oltre a quello scolastico: famiglia, tempo libero, ambiente. Occorre fare un lavoro sincronizzato, in questo caso, che tenga conto degli obiettivi sui quali poter lavorare in un certo periodo dell'anno, degli strumenti da utilizzare, e della suddivisione tra casa e scuola delle attività da svolgere; importante risulta, poi, creare un rete tra i vari professionisti che tengono in cura il bambino con ASD e fare in modo che quest'ultimo sia motivato ad apprendere.
Abstract: Le due autrici affrontano in questo articolo il tema del pregiudizio maggiormente diffuso sui disturbi dello spettro autistico, cioè la credenza che le persone affette da questa condizione non riescono a provare le emozioni e sono poco propense ad allacciare qualsiasi tipo di relazione. La verità, invece, è che oltre alla gravità della malattia e a secondo del livello generale di funzionamento, i soggetti autistici hanno difficoltà nel riconoscere le proprie emozioni e poi utilizzarle ...; [Read more...]
Le due autrici affrontano in questo articolo il tema del pregiudizio maggiormente diffuso sui disturbi dello spettro autistico, cioè la credenza che le persone affette da questa condizione non riescono a provare le emozioni e sono poco propense ad allacciare qualsiasi tipo di relazione. La verità, invece, è che oltre alla gravità della malattia e a secondo del livello generale di funzionamento, i soggetti autistici hanno difficoltà nel riconoscere le proprie emozioni e poi utilizzarle nella comunicazione-relazione con gli altri. Da ciò l'idea di creare un laboratorio delle emozioni. Il laboratorio nasce come parte di un percorso psicoeducativo volto a sostenere la capacità di riconoscere e di esprimere le proprie emozioni, di decodificare e interpretare gli stati emotivi degli altri e condividere il significato attribuito ai sentimenti, in una situazione protetta come quella di un piccolo gruppo alla pari. A tale scopo è stato scelto l'utilizzo di albi illustrati che fossero motivanti e che a partire dalle cinque emozioni di base (ognuna di queste è rappresentata dal personaggio corrispondente) è stato possibile costruire, insieme ai bambini, una specie di libro virtuale che mantiene traccia del lavoro svolto insieme; ogni allievo, in tale modo, all'interno del gruppo può dare il proprio contributo e nello stesso tempo può trarre il proprio beneficio con il continuo confronto con i suoi compagni.