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Abstract: Si prende atto dell'accordo tra Enti e Fondazione Lega del Filo d'Oro che stabilisce una rete di solidarietà con tutti gli utenti con disabilità del territorio.

Abstract: Glii strumenti dispensativi, ma soprattutto quelli compensativi per lo studente universitario con DSA, hanno un ruolo positivo con l’attività motoria, intesa con un’accezione più ampia di quella comunemente utilizzata nel processo di scolarizzazione primario e secondario. In particolare le nuove modalità di coinvolgimento del CUS universitario a favore degli studenti con diagnosi di DSA. Sse l’attività motoria ha validità peculiare nella formazione e riabilitazione di un alunno in dif ...; [Read more...] Glii strumenti dispensativi, ma soprattutto quelli compensativi per lo studente universitario con DSA, hanno un ruolo positivo con l’attività motoria, intesa con un’accezione più ampia di quella comunemente utilizzata nel processo di scolarizzazione primario e secondario. In particolare le nuove modalità di coinvolgimento del CUS universitario a favore degli studenti con diagnosi di DSA. Sse l’attività motoria ha validità peculiare nella formazione e riabilitazione di un alunno in difficoltà, questa potenzialità non può scomparire in età giovane adulta, quindi l’attività sportiva può ben rappresentare il proseguo di quanto praticato in precedenza in forma scientifica come azione curativa della motricità.

Abstract: Un bella storia di luce oltre il buio è quella di tre donne (Renata Barbarotti Saporiti, Lida Ceriscioli e Mirella Diomira Casari) di cui Osimo, la nostra cittadina, è stata testimone e parte attiva, offrendo servizi e tanti volontari (creando la Lega del Filo d'Oro), le quali hanno condiviso e reso possibile questo tipo importante di esperienza che, per una persona sordocieca significa la normalità che fa l'eccezione. Tutte e tre, lasciando l'Istituto per ciechi di Bologna, hanno ini ...; [Read more...] Un bella storia di luce oltre il buio è quella di tre donne (Renata Barbarotti Saporiti, Lida Ceriscioli e Mirella Diomira Casari) di cui Osimo, la nostra cittadina, è stata testimone e parte attiva, offrendo servizi e tanti volontari (creando la Lega del Filo d'Oro), le quali hanno condiviso e reso possibile questo tipo importante di esperienza che, per una persona sordocieca significa la normalità che fa l'eccezione. Tutte e tre, lasciando l'Istituto per ciechi di Bologna, hanno iniziato la loro avventura di vita in comune proprio scegliendo Osimo, trovando in affitto una casa nella frazione di Santo Stefano, non lontano dalla sede storica della Lega del Filo d'Oro, in via Montecerno. E' proprio l'Associazione che sostiene il loro progetto (aiutate da tanti volontari); le tre donne, infatti, lavorano, partecipano alla vita associativa della Lega, promuovono varie iniziative e favoriscono, anche, il contatto con le persone sordocieche (spesso in condizioni di solitudine), in tutta Italia. Il loro esempio è stato una coraggiosa testimonianza che ha contribuito a formare esperienze simili, come la loro, in tutta Italia.