Abstract: Attualmente si avvalorano due ipotesi su come si possa sviluppare un deficit uditivo: quella convenzionale si riferisce dalla perdita della percezione dei suoni legata a problemi del sistema nervoso centrale; l'altra chiama in causa il sistema cerebrale periferico che influenza i fattori cognitivi e può avere effetti anche su altre capacità percettive. Una alternativa a queste due ipotesi potrebbe essere una causa principalmente cognitiva che interessa i processi del linguaggio, dell'a ...; [Read more...]
Attualmente si avvalorano due ipotesi su come si possa sviluppare un deficit uditivo: quella convenzionale si riferisce dalla perdita della percezione dei suoni legata a problemi del sistema nervoso centrale; l'altra chiama in causa il sistema cerebrale periferico che influenza i fattori cognitivi e può avere effetti anche su altre capacità percettive. Una alternativa a queste due ipotesi potrebbe essere una causa principalmente cognitiva che interessa i processi del linguaggio, dell'attenzione, della memoria e di altre funzioni percettive. Gli autori nel presupporre l'esistenza di una sindrome neuroevolutiva NDS, presentano l'esito di una indagine condotta nei servizi di audiologia pediatrica per individuare l'incidenza di casi che presentino disturbi uditivi associati a quelli neuroevolutivi.
Abstract: Nel primo anno di vita il sistema periferico uditivo si trasforma velocemente nei bambini nati nella norma. Soprattutto nel periodo postnatale c'è necessità di periodiche valutazioni delle funzioni uditive legate allo sviluppo dell'orecchio esterno e di quello medio avvalendosi del WAI (Wideband Acoustic Immittance). L'articolo presenta una indagine condotta sugli studi che hanno utilizzato questo strumento per valutare lo sviluppo dell'apparato uditivo nei neonati. Sono emerse evident ...; [Read more...]
Nel primo anno di vita il sistema periferico uditivo si trasforma velocemente nei bambini nati nella norma. Soprattutto nel periodo postnatale c'è necessità di periodiche valutazioni delle funzioni uditive legate allo sviluppo dell'orecchio esterno e di quello medio avvalendosi del WAI (Wideband Acoustic Immittance). L'articolo presenta una indagine condotta sugli studi che hanno utilizzato questo strumento per valutare lo sviluppo dell'apparato uditivo nei neonati. Sono emerse evidenti discrepanze nei dati ottenuti nei vari studi e gli autori hanno voluto verificare se fossero dovute alla metodologia utilizzanta, al campione o allo strumento in se. Gli autori confermano la validità del WAI utilizzato nei primi 12 mesi di vita purchè vengano mantenute costanti le condizioni di valutazione durante tutto l'arco dell'anno. Emerge comunque la necessità di disporre di ulteriori dati.