Abstract: Gli autori presentano gli esiti di una ricerca condotta su 130 bambini diagnosticati con paralisi cerebrale infantile al fine di valutare la validità discriminativa, la ricorrenza e la prevalenza di segnali indicatori di problemi legati alla disfagia. Durante i pasti sono stati individuati sedici indicatori di queste problematiche e utilizzando il Gross Motor Function Classification System è emerso che il 67,7% dei bambini presentavano questi indicatori clinici. I più frequenti sono ri ...; [Read more...]
Gli autori presentano gli esiti di una ricerca condotta su 130 bambini diagnosticati con paralisi cerebrale infantile al fine di valutare la validità discriminativa, la ricorrenza e la prevalenza di segnali indicatori di problemi legati alla disfagia. Durante i pasti sono stati individuati sedici indicatori di queste problematiche e utilizzando il Gross Motor Function Classification System è emerso che il 67,7% dei bambini presentavano questi indicatori clinici. I più frequenti sono risultati la tosse, ricorrenti ricorenti, gorgoglii, catarro e conati di vomito. Questi indicatori di disfagia faringea sono spesso presenti nella paralisi cerebrale infantile, anche in chi deambula, ma pure quello più frequente come il tossire non è sufficiente per individuare questi problemi nei bambini tra i 18 e i 36 mesi di età.
Abstract: Le persone con deficit intellettivo sono spesso oggetto di discriminazione da parte dei servizi sanitari e questo crea disparità a tal punto che le Nazioni Unite hanno sentito il bisogno di promulgare la carta dei diritti delle persone disabili per sancire anche il diritto alla salute. Gli autori hanno voluto conoscere le esperienze dei familiari e il loro atteggiamento verso le forme di patricinio per la difesa dei diritti di persone adulte con deficit intellettivo. Sono stati intervi ...; [Read more...]
Le persone con deficit intellettivo sono spesso oggetto di discriminazione da parte dei servizi sanitari e questo crea disparità a tal punto che le Nazioni Unite hanno sentito il bisogno di promulgare la carta dei diritti delle persone disabili per sancire anche il diritto alla salute. Gli autori hanno voluto conoscere le esperienze dei familiari e il loro atteggiamento verso le forme di patricinio per la difesa dei diritti di persone adulte con deficit intellettivo. Sono stati intervistati telefonicamentet 113 genitori e 84 caregiver di adulti con deficit intellettivo e l'analisi delle risposte, anche di tipo aperto, ha fatto emergere alcuni argomenti rilevanti. Il patrocinio a favore di queste parsone è valutato positivamente sia dai genitori che dai caregiver; le tematiche affrontate riguardano tutti i tipi di bisogni compresi quelli per appartengono ad aspetti di tipo psicosociale. Sono emerse differenze nella motivazione per offrire patrocinio: i genitori hanno insistito più sul prendersi cura, mentre i caregiver hanno rimarcato più il senso del dovere di difesa del diritto della persona.
Abstract: La terapia farmacologica nelle persone con deficit intellettivo pone molti problemi a causa del frequente ricorso ai farmaci necessari per affrontare i vari problemi di salute che questa popolazione presenta, basti accennare agli anticonvulsivi e a quelli psicotropi. Gli autori presentano l'esito di una ricerca condota tra il 2000 e il 2002 su questa popolazione residente a Brisbane in Australia. Attraverso l'estrapolazione di dati e interviste è emerso che dei 117 soggetti rilevati il ...; [Read more...]
La terapia farmacologica nelle persone con deficit intellettivo pone molti problemi a causa del frequente ricorso ai farmaci necessari per affrontare i vari problemi di salute che questa popolazione presenta, basti accennare agli anticonvulsivi e a quelli psicotropi. Gli autori presentano l'esito di una ricerca condota tra il 2000 e il 2002 su questa popolazione residente a Brisbane in Australia. Attraverso l'estrapolazione di dati e interviste è emerso che dei 117 soggetti rilevati il 35% era trattato con psicotropi e antipsicotici. Il 29% di loro riceveva anche terapie complementari come vitamine, sali minerali, aminoacidi, olii ed erbe medicinali. Dai dati emersi risulta che i farmaci psicotropi sono i più utilizzati nei trattamenti di disturbi psichiatrici e di comportamenti problematici.
Abstract: I dati longitudinali sull'uso di farmaci negli adulti con disabilità intellettiva sono scarsi. Gli autori descrivono l'uso longitudinale e i fattori associati alla prescrizione di farmaci psicotropi negli adulti con disabilità intellettiva che vivono nelle comunità australiane. I dati longitudinali sono stati ottenuti da adulti della comunità del Queensland tra il 1999 e il 2015. Le caratteristiche dei partecipanti e le informazioni sull'uso dei farmaci sono state estratte da questiona ...; [Read more...]
I dati longitudinali sull'uso di farmaci negli adulti con disabilità intellettiva sono scarsi. Gli autori descrivono l'uso longitudinale e i fattori associati alla prescrizione di farmaci psicotropi negli adulti con disabilità intellettiva che vivono nelle comunità australiane. I dati longitudinali sono stati ottenuti da adulti della comunità del Queensland tra il 1999 e il 2015. Le caratteristiche dei partecipanti e le informazioni sull'uso dei farmaci sono state estratte da questionari e libretti di controllo sanitario. La regressione logica è stata utilizzata per studiare le associazioni tra le caratteristiche dei partecipanti e l'uso, l'inizio o la fine dei farmaci psicotropi. I dati longitudinali sono stati ricavati da 138 partecipanti su 697 utenti. La percentuale di partecipanti con terapia con farmaci psicotropi è aumentata dal 43% al 54% tra il 1999 e il 2015. Le percentuali di inizio e fine dei farmaci psicotropi tra periodi consecutivi variavano dal 9% al 18% e dal 7% al 15%, rispettivamente. Il comportamento problematico era associato all'uso di farmaci psicotropi. La presenza di comportamenti sfidanti, simili o recentemente identificati, è stata positivamente associata all'inizio e alla continuità dell'uso dei farmaci psicotropi. I farmaci psicotropi sono comunemente prescritti agli adulti con disabilità intellettiva. Il comportamento sfidante è associato positivamente con l'inizio e l'uso continuo.
Abstract: La risonanza magnetica è un valido strumento prognostico della funzione motoria nel complesso nei bambini con paralisi cerebrale, ma non è chiaro il rapporto con le capacità comunicative. Gli autori presentano uno studio mirato proprio ad esaminare la relazione tra tipo, gravità della lesione cerebrale rilevati con la risonanza e capacità di comunicazione nei bambini con paralisi cerebrale. Sono stati esaminati 131 di questi bambini (di cui 73 maschi (56%) utilizzando la Gross Motor Fu ...; [Read more...]
La risonanza magnetica è un valido strumento prognostico della funzione motoria nel complesso nei bambini con paralisi cerebrale, ma non è chiaro il rapporto con le capacità comunicative. Gli autori presentano uno studio mirato proprio ad esaminare la relazione tra tipo, gravità della lesione cerebrale rilevati con la risonanza e capacità di comunicazione nei bambini con paralisi cerebrale. Sono stati esaminati 131 di questi bambini (di cui 73 maschi (56%) utilizzando la Gross Motor Functional Classification System e la Communication and Symbolic Behavioral Scales Developmental Profile (CSBS-DP) Infant-Toddler Checklist.. I rapporti tra tipo di lesione, gravità e capacità di comunicazione sono stati analizzati utilizzando la regressione multivariata. I bambini con lesioni della materia bianca periventricolare avevano un linguaggio migliore rispetto a quelli con lesioni corticali o profonde della materia grigia. I bambini con lesioni cerebrali più gravi presentano in generale scarse capacità di comunicazione, mentre quelli nati a termine hanno una comunicazione più povera di quelli nati prematuramente ed hanno più probabilità di avere lesioni della sostanza grigia corticale e profonda. La funzione motoria complessiva è più correlata ad abilità di comunicazione globali rispetto al tipo o alla gravità della lesione cerebrale.
Abstract: Lo scopo di questo lavoro è esaminare i problemi del sonno in un campione di bambini in età scolare (8-12 anni) con paralisi cerebrale (CP). Hanno partecipato 86 bambini (media 9 anni, 5 mesi, SD = 1 anno, 6 mesi; maschi = 60) con PC (Gross Motor Function Classification System). Le classificazioni/valutazioni includevano: Sleep Disturbance Scale for Children (SDSC), Gross Motor Function Measure (GMFM-66), Manual Ability Classification System (MACS), Communication Function Classificatio ...; [Read more...]
Lo scopo di questo lavoro è esaminare i problemi del sonno in un campione di bambini in età scolare (8-12 anni) con paralisi cerebrale (CP). Hanno partecipato 86 bambini (media 9 anni, 5 mesi, SD = 1 anno, 6 mesi; maschi = 60) con PC (Gross Motor Function Classification System). Le classificazioni/valutazioni includevano: Sleep Disturbance Scale for Children (SDSC), Gross Motor Function Measure (GMFM-66), Manual Ability Classification System (MACS), Communication Function Classification System (CFCS), Strengths and Difficulties Questionnaire (SDQ) e la sottoscala Pain Impact della Cerebral Palsy- Quality of Life (CP-QOL). L'analisi ha incluso la regressione lineare e logistica. 38 bambini (44%) rientravano nel range clinico per i problemi del sonno. I problemi di sonno erano significativamente associati all'epilessia, alla funzione motoria lorda, all'abilità manuale, alla comunicazione, al comportamento del bambino e alla QOL correlata al dolore. Nel modello multivariabile, i problemi di sonno sono rimasti significativamente associati all'epilessia, al comportamento del bambino e alla QOL correlata al dolore. I problemi di sonno sono comuni e associati all'epilessia, al comportamento dei bambini e alla QOL correlata al dolore.