Abstract: Nello studio e nel trattamento della schizofrenia si usano sempre più spesso concetti e compiti di tipo cognitivo. Alcune meta-analisi recenti dimostrano che, considerato un ventaglio di ambiti di ricerca diversi, soltanto le misure cognitive distinguono la maggioranza delle persone con schizofrenia da quelle sane. Le misure dell’effetto medie risultanti dai comuni test clinici di attenzione, memoria, linguaggio e ragionamento sono il doppio di quelle ottenute considerando gli studi ba ...; [Read more...]
Nello studio e nel trattamento della schizofrenia si usano sempre più spesso concetti e compiti di tipo cognitivo. Alcune meta-analisi recenti dimostrano che, considerato un ventaglio di ambiti di ricerca diversi, soltanto le misure cognitive distinguono la maggioranza delle persone con schizofrenia da quelle sane. Le misure dell’effetto medie risultanti dai comuni test clinici di attenzione, memoria, linguaggio e ragionamento sono il doppio di quelle ottenute considerando gli studi basati sulla risonanza magnetica strutturale e sulla tomografia a emissione di positroni. Lo stress cronico, i geni, le affezioni cerebrali, la struttura del compito, il sesso e il retroterra socioculturale sono tutti elementi che possono aumentare la sensibilità delle prestazioni cognitive alla schizofrenia. Al contempo, l’eterogeneità della malattia e la presenza di endofenotipi e sottotipi nella popolazione dei pazienti possono porre un limite alla forza di qualunque risultato cognitivo specifico. La schizofrenia è un disturbo biocomportamentale complesso che si manifesta principalmente nella cognizione.