Abstract: Il dossier comprende i seguenti contributi: 1) Valutare, ovvero triangolare (Un approccio trifocale per osservare le competenze del soggetto) di Castoldi Mario; 2) La valutazione per una progettazione inclusiva (Ripensare le modalità e le strategie di valutazione come strumento a supporto dell'inclusione) di Dell'Anna Silvia; 3) E' cambiato tutto. Cambiamo anche noi? (La valutazione come via per introdurre il cambiamento a scuola) di Tamagnini Davide; 4) Le attività (Un poster per l'au ...; [Read more...]
Il dossier comprende i seguenti contributi: 1) Valutare, ovvero triangolare (Un approccio trifocale per osservare le competenze del soggetto) di Castoldi Mario; 2) La valutazione per una progettazione inclusiva (Ripensare le modalità e le strategie di valutazione come strumento a supporto dell'inclusione) di Dell'Anna Silvia; 3) E' cambiato tutto. Cambiamo anche noi? (La valutazione come via per introdurre il cambiamento a scuola) di Tamagnini Davide; 4) Le attività (Un poster per l'autovalutazione) a cura di Sciapeconi Ivan e Pigliapoco Eva; 5) Personalizzare la valutazione nelle scuole medie (Perché al centro di ogni azione educativa c'è la dignità della persona) di Piras Marisa; 6) Tenere traccia del cammino (La documentazione come atto di coraggio, ascolto e lealtà verso l'infanzia) di Malavasi Laura; 7) Il progetto AC-MT (Prove standardizzate per l'esperto e prove per l'insegnante) di Cornoldi Cesare; 8) La valutazione fra pari nella scuola (Ragioni pedagogico-didattiche e potenzialità formative) di Grion Valentina e Restiglian Emilia.
Abstract: Gli autori considerano la necessità di creare parole chiave, esattamente 7 parole per favorire la costruzione di una scuola inclusiva. La prima parola è Ambiente: una scuola inclusiva è una scuola che organizza ambienti inclusivi, non solo intesi come spazi fisici ma soprattutto intesi come relazioni che esistono in quegli stessi spazi fisici. A scuola, nella società, secondo gli autori, dovrebbero sopravvivere tutti e bene; una scuola inclusiva si preoccupa, in effetti, di organizzare ...; [Read more...]
Gli autori considerano la necessità di creare parole chiave, esattamente 7 parole per favorire la costruzione di una scuola inclusiva. La prima parola è Ambiente: una scuola inclusiva è una scuola che organizza ambienti inclusivi, non solo intesi come spazi fisici ma soprattutto intesi come relazioni che esistono in quegli stessi spazi fisici. A scuola, nella società, secondo gli autori, dovrebbero sopravvivere tutti e bene; una scuola inclusiva si preoccupa, in effetti, di organizzare gli ambienti di apprendimento in cui fa stare bene tutti. Essa, quindi, si occupa prima che avvengono dei problemi organizzando gli ambienti di apprendimento secondo i principi dello Universal Design for Learning, ossia facendo delle scelte, valutandole e sperimentandole. La seconda parola è Ikigai (parola giapponese): ragion d'essere, cioè è il senso della vita per essere felici, e quindi l'inclusione è, per gli autori, una storia dolce perché può aiutare tutti i bambini a cercare la propria felicità passetto dopo passetto. La terza parola è rappresentata dalla Cooperazione: cioè pratica di costruire ponti (da parte degli insegnanti), fare in modo che i bambini più competenti possono mettere a disposizioni dei loro compagni/pari che hanno delle difficoltà il loro sapere. La quarta parola: Creatività, cioè maggiore possibilità di scelta data agli alunni (da parte degli insegnanti) per condurre un'attività. La quinta parola è Sensibilità: per una valutazione inclusiva c'è bisogno di coraggio e di fare delle scelte (sapere quali sono i criteri, gli oggetti, le modalità della valutazione stessa). Ultime parole sono quelle Speranza e Empatia: trasmettere speranza aiuta il bambino bisognoso a credere in se stesso, a non farlo sentire perdente (si sbaglia perché si prova ma si impara perché si prova). Però è l'empatia, alla fine, ciò che è alla base del lavoro dell'insegnante e rende speciale il suo rapporto con gli allievi, ossia la relazione.
Abstract: L'articolo riguarda le Linee guida per la certificazione delle competenze che nascono come documento di accompagnamento per l'adozione di una scheda nazionale (CM 3 del 13/02/2015) che contiene spunti di sintesi importanti sia sulla necessità di una progettazione orientata alle competenze, sia sulla valutazione. Il punto di partenza è che la scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del I° ciclo di studi, fondamentali ...; [Read more...]
L'articolo riguarda le Linee guida per la certificazione delle competenze che nascono come documento di accompagnamento per l'adozione di una scheda nazionale (CM 3 del 13/02/2015) che contiene spunti di sintesi importanti sia sulla necessità di una progettazione orientata alle competenze, sia sulla valutazione. Il punto di partenza è che la scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del I° ciclo di studi, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale (oggetto di certificazione). Da ciò risulta evidente che lo sviluppo delle competenze è una delle finalità del curricolo che sarà centrale in tutto il lavoro scolastico. Esiste, inoltre, un complesso costrutto di competenza, composto di conoscenze, abilità, atteggiamenti, potenzialità e attitudini personali. Proprio da questa complessità nasce l'esigenza che la rilevazione dei risultati degli alunni dovrà essere effettuata con modalità articolate, cioè attraverso osservazione, raccolta di documentazione ed attività di valutazione. Occorre, quindi, aggiungere nella valutazione anche le conoscenze e le abilità insieme al focus delle competenze, senza le quali non è possibile costruire una solida struttura di saperi disciplinari (su cui sviluppare dopo le competenze).