Monografie (a stampa)
Dall'Olio, Ilaria
Parma : Casa Editrice Mattioli, 2003
Abstract: Progetto Calamaio, nato nel 1986 all'interno del Centro documentazione handicap (CDH) dell'AIAS di Bologna, ideato da persone con deficit fisico, in collaborazione con educatori e animatori, è sostanzialmente rivolto a sensibilizzare sull'handicap e sulla diversità. Esso si rivolge a insegnanti e classi di alunni di ogni ordine scolastico - dalle materne alle medie superiori - a gruppi di volontariato, educatori e obiettori di coscienza, con cui vengono programmati incontri su tutto il ...; [Read more...]
Progetto Calamaio, nato nel 1986 all'interno del Centro documentazione handicap (CDH) dell'AIAS di Bologna, ideato da persone con deficit fisico, in collaborazione con educatori e animatori, è sostanzialmente rivolto a sensibilizzare sull'handicap e sulla diversità. Esso si rivolge a insegnanti e classi di alunni di ogni ordine scolastico - dalle materne alle medie superiori - a gruppi di volontariato, educatori e obiettori di coscienza, con cui vengono programmati incontri su tutto il territorio nazionale. L'obiettivo principale del Calamaio è quello di diffondere una nuova cultura dell'handicap, come è stata ambiziosamente definita, basata sul riconoscimento del disabile per quello che è: prima di ogni altra cosa un uomo, al quale vanno riconosciute dignità e rispetto, al pari di tutti i diritti e i doveri riservati ad ogni altro. Sfogliando il libro si potranno così ripercorrere le tappe, la crescita, le testimonianze, la spettacolarizzazione di coloro che hanno vissuto l’esperienza e chi si riconoscerà potrà affermare: anch’io ho partecipato e dato il mio contributo ad un mio simile/diverso e sono consapevole della ricchezza interiore acquisita, che avrò cura di trasmettere al mio prossimo: unico e vero obiettivo del progetto Calamaio. Gli strumenti utilizzati dal Progetto sono molteplici: vanno dalla drammatizzazione di fiabe inerenti il tema dell'handicap, per i più piccoli, a giochi di vario genere, per i più grandi, fino a corsi di formazione (per educatori, insegnanti, genitori e studenti). Il fine comune è quello di consentire, attraverso un mezzo cosi bello come il gioco, di esternare le proprie paure e i propri pregiudizi sull'handicap per poterli superare. Il testo pubblica l'esperienza nel territorio di Noceto.