Abstract: Intervista a Marco Aime. A scuola abbiamo due bambini marocchini, cerchiamo sempre di farli parlare della loro cultura, ma loro non vogliono. Che fare?. Qualsiasi scuola italiana, più o meno attiva in quel variegato e informe universo chiamato intercultura, si chiede oggi come trattare la differenza culturale. Il rischio è che, pur animati da buone intenzioni, enfatizziamo troppo le diversità, pensiamo a linee nette che segnano confini precisi. Le frontiere? – ha affermato il grande vi ...; [Read more...]
Intervista a Marco Aime. A scuola abbiamo due bambini marocchini, cerchiamo sempre di farli parlare della loro cultura, ma loro non vogliono. Che fare?. Qualsiasi scuola italiana, più o meno attiva in quel variegato e informe universo chiamato intercultura, si chiede oggi come trattare la differenza culturale. Il rischio è che, pur animati da buone intenzioni, enfatizziamo troppo le diversità, pensiamo a linee nette che segnano confini precisi. Le frontiere? – ha affermato il grande viaggiatore norvegese Thor Heyerdhal. Esistono eccome. Nei miei viaggi ne ho incontrate molte e stanno tutte nella mente degli uomini.
Abstract: L'articolo propone l'Intervista a Gustavo Pietropolli Charmet. Attraversiamo una fase di decentramento in cui, mentre guardiamo con sospetto gli eccessi dell’anti-autoritarismo, siamo consapevoli che non si danno ritorni all’indietro, quasi che qualcuno possa prescrivere ad altri da che parte andare. Cresce piuttosto il bisogno di relazioni fondate sul principio che nessuno educa nessuno e nessuno educa se stesso, mentre ci si educa insieme. E cresce il bisogno di uscire dall’enfasi de ...; [Read more...]
L'articolo propone l'Intervista a Gustavo Pietropolli Charmet. Attraversiamo una fase di decentramento in cui, mentre guardiamo con sospetto gli eccessi dell’anti-autoritarismo, siamo consapevoli che non si danno ritorni all’indietro, quasi che qualcuno possa prescrivere ad altri da che parte andare. Cresce piuttosto il bisogno di relazioni fondate sul principio che nessuno educa nessuno e nessuno educa se stesso, mentre ci si educa insieme. E cresce il bisogno di uscire dall’enfasi del riconoscimento affettivo per ingaggiarsi invece, adulti e giovani, nell’aver cura della Terra. Dentro tali imprese le relazioni e i pensieri possono trovare nuove densità umanistiche.