Abstract: Questo articolo esplora l’evoluzione nella definizione e gestione del dolore secondo le linee guida dell’International Association for the Study of Pain (IASP) del 2020, mettendo in evidenza l’importanza di un approccio olistico che comprende aspetti sensoriali, emotivi e psicosociali. Vengono distinti il dolore acuto e il dolore cronico, che persiste oltre il normale processo di guarigione, influenzando significativamente la qualità di vita del paziente. L’articolo sottolinea il ruolo ...; [Read more...]
Questo articolo esplora l’evoluzione nella definizione e gestione del dolore secondo le linee guida dell’International Association for the Study of Pain (IASP) del 2020, mettendo in evidenza l’importanza di un approccio olistico che comprende aspetti sensoriali, emotivi e psicosociali. Vengono distinti il dolore acuto e il dolore cronico, che persiste oltre il normale processo di guarigione, influenzando significativamente la qualità di vita del paziente. L’articolo sottolinea il ruolo cruciale dell’educazione del paziente e della preabilitazione nella prevenzione della cronicizzazione del dolore e nel miglioramento del recupero funzionale. È stata analizzata l’efficacia della pain education, che utilizza il modello biopsicosociale per migliorare la comprensione e la gestione del dolore cronico, e della tele-riabilitazione come strumenti per ottimizzare l’accesso alle cure e aumentare la soddisfazione del paziente. L’articolo si conclude con un focus particolare sull’integrazione della telemedicina nei percorsi di cura.
Abstract: La riabilitazione digitale e la teleriabilitazione sono sempre più integrate nella pratica clinica quotidiana, utilizzando strumenti innovativi e dispositivi per esercizi terapeutici remoti e sistemi per verificare l’aderenza terapeutica. Nonostante l’efficacia delle app per il monitoraggio del dolore sia ancora dibattuta, esse sono ben accette dai clinici. L’uso di alert predefiniti migliora l’aderenza terapeutica e i risultati clinici. Dispositivi domiciliari per terapie fisiche come ...; [Read more...]
La riabilitazione digitale e la teleriabilitazione sono sempre più integrate nella pratica clinica quotidiana, utilizzando strumenti innovativi e dispositivi per esercizi terapeutici remoti e sistemi per verificare l’aderenza terapeutica. Nonostante l’efficacia delle app per il monitoraggio del dolore sia ancora dibattuta, esse sono ben accette dai clinici. L’uso di alert predefiniti migliora l’aderenza terapeutica e i risultati clinici. Dispositivi domiciliari per terapie fisiche come magnetoterapia ed elettroterapia, monitorati tramite app, permettono di programmare e controllare le sedute, garantendo un rigido controllo delle cure. La formazione dei pazienti e dei caregiver tramite app è essenziale per un’esecuzione autonoma e sicura dei trattamenti domiciliari. La Medicina Digitale offre quindi opportunità terapeutiche significative, integrando la valutazione clinica in presenza e rendendo le terapie più sicure, semplici ed efficaci
Abstract: il viso, mediante la mimica facciale, facilita la comunicazione interpersonale e l’espressione delle emozioni. Un deficit facciale conseguente a una lesione del VII nervo cranico (nervo facciale) può comportare una compromissione della qualità della vita del paziente, dal punto di vista sia funzionale sia del benessere soggettivo. Lo scopo di questo studio è indagare, attraverso la Medicina Narrativa, il vissuto di malattia del paziente con paralisi facciale e confrontarlo al punteggio ...; [Read more...]
il viso, mediante la mimica facciale, facilita la comunicazione interpersonale e l’espressione delle emozioni. Un deficit facciale conseguente a una lesione del VII nervo cranico (nervo facciale) può comportare una compromissione della qualità della vita del paziente, dal punto di vista sia funzionale sia del benessere soggettivo. Lo scopo di questo studio è indagare, attraverso la Medicina Narrativa, il vissuto di malattia del paziente con paralisi facciale e confrontarlo al punteggio ottenuto al “Facial Disability Index”, scala validata che quantifica l’impatto del deficit facciale sulla qualità della vita.