Abstract: Calciare un pallone è un'azione molto frequente nelle attività sportive e del tempo libero e una scarsa padronanza di questa abilità potrebbe limitare la partecipazione ad attività sportive ricreative. Questo problema è enfatizzato negli individui con sindrome di Down per i quali i dati sulla competenza motoria nel calcio sono limitati ai bambini. Si è voluta valutare la competenza di kicking di questa popolazione adulta combinando metodo qualitativo e quantitativo. 23 adulti con sindr ...; [Read more...]
Calciare un pallone è un'azione molto frequente nelle attività sportive e del tempo libero e una scarsa padronanza di questa abilità potrebbe limitare la partecipazione ad attività sportive ricreative. Questo problema è enfatizzato negli individui con sindrome di Down per i quali i dati sulla competenza motoria nel calcio sono limitati ai bambini. Si è voluta valutare la competenza di kicking di questa popolazione adulta combinando metodo qualitativo e quantitativo. 23 adulti con sindrome di Down e 21 individui con sviluppo tipico si sono offerti volontari per partecipare allo studio. L'accelerazione lineare 3D picco-picco e la velocità angolare sono state registrate a 200 campioni/s utilizzando due unità di misurazione inerziale posizionate sulla parte bassa della schiena e sul malleolo laterale dell'arto dominante durante il calcio. La competenza motoria nei calci è stata valutata secondo i criteri proposti nel test di sviluppo grossomotorio versione 3 (TGMD-3). Gli individui con sindrome di Down hanno mostrato una minore competenza motoria e velocità angolari inferiori rispetto al cranio-caudale e agli assi medio-laterali del tronco rispetto al gruppo di controllo. La velocità angolare del gambo attorno all'asse medio-laterale era inferiore nei soggeti con Down. Anche la velocità angolare inferiore del tronco può limitare la possibilità di fare affidamento sul sequenziamento prossimale-distale comunemente osservato nei calci e generare un'elevata velocità angolare del gambo all'impatto con la palla. La velocità angolare firiore del tronco può derivare da caratteristiche ortopediche della cintura pelvica e possibilmente da un controllo neuromuscolare più scarso dei muscoli del cuore.