Abstract: E' noto che la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità riconosce ad esse il diritto di scegliere ed è ormai una idea ampiamente condivisa tra gli operatori sociali. Ma secondo gli autori, si pone la domanda: come si realizza e cosa è in gioco nella relazione tra gli stessi operatori e le persone con disabilità? Questa riflessione pur partendo dalla consapevolezza che limitare la libertà di scelta delle persone disabili e di conseguenza, favorire una condizione di esclu ...; [Read more...]
E' noto che la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità riconosce ad esse il diritto di scegliere ed è ormai una idea ampiamente condivisa tra gli operatori sociali. Ma secondo gli autori, si pone la domanda: come si realizza e cosa è in gioco nella relazione tra gli stessi operatori e le persone con disabilità? Questa riflessione pur partendo dalla consapevolezza che limitare la libertà di scelta delle persone disabili e di conseguenza, favorire una condizione di esclusione delle stesse, non sono altro che l'esito di un intreccio complesso di varia natura (ambientale, sociale, economico). E' dovere etico, quindi, da parte degli operatori sociali non contribuire ad azioni e/o processi di discriminazione che possono gravare sulle persone disabili e quindi, essere consapevoli di quali atteggiamenti possono ridurre gli spazi di libertà delle persone con disabilità. La co-progettazione risponde a tale tipo di esigenza, mettere al centro la volontà delle persona disabile e il suo progetto di vita e rendendo l'operatore un soggetto che accompagna lo stesso disabile ma non lo sostituisce, e quindi non definisce cosa fare e perché. Da ciò scaturisce che il primo elemento di un percorso di co-progettazione è rappresentato dalla decisione univoca tra i due soggetti di quale meta raggiungere e quale strada intraprendere per raggiungerla.