Abstract: I disturbi della percezione sono frequenti nelle persone con disabilità intellettiva ed è stata discussa la loro influenza sulla cognizione. L'obiettivo di questo studio è quello di chiarire i meccanismi alla base di queste alterazioni analizzando la componente precoce dei potenziali legati all'evento visivo, l'onda N1, che è correlata alle alterazioni della percezione in diverse patologie. Inoltre, la relazione tra N1 e i test visivi neuropsicologici è stat studiata con l'obiettivo di ...; [Read more...]
I disturbi della percezione sono frequenti nelle persone con disabilità intellettiva ed è stata discussa la loro influenza sulla cognizione. L'obiettivo di questo studio è quello di chiarire i meccanismi alla base di queste alterazioni analizzando la componente precoce dei potenziali legati all'evento visivo, l'onda N1, che è correlata alle alterazioni della percezione in diverse patologie. Inoltre, la relazione tra N1 e i test visivi neuropsicologici è stat studiata con l'obiettivo di comprenderne l'aspetto funzionale nelle persone con disabilità intellettiva. Un gruppo di 69 soggetti, con disabilità intellettiva lieve eziologicamente eterogenea, ha svolto un compito di discriminazione attiva delle figure geometriche. Le onde N1a (frontale) e N1b (post-occipitale) sono state ottenute dai potenziali evocati. Hanno anche eseguito diversi test neuropsicologici. Solo il componente N1a, prodotto dallo stimolo target, ha mostrato correlazioni significative con l'integrazione visiva, l'associazione semantica visiva, i test di ragionamento analogico visivo, l'indice di ragionamento percettivo (Wechsler Intelligence Scale for Children Fourth Edition) e il quoziente di intelligenza. Le correlazioni sistematiche, prodotte dallo stimolo target nei compiti di abilità percettive, con N1a (frontale) e non con N1b (posteriore), suggeriscono che il processo di percezione visiva coinvolge la partecipazione frontale. Queste correlazioni supportano l'idea che N1a e N1b non siano equivalenti. Viene rivisto e discusso il rapporto tra le funzioni frontali e le prime fasi della percezione visiva, nonché il contributo frontale con i test neuropsicologici utilizzati. Viene suggerita una possibile relazione tra la disfunzione dell'attività frontale nella disabilità intellettiva e problemi percettivi. L'alterazione percettiva osservata nelle persone con deficit intellettivo potrebbe infatti essere dovuta ad aree sensoriali alterate, ma anche ad una mancata partecipazione frontale dei processi percettivi concepiti come elaborazioni all'interno di circuiti riverberanti di percezione-azione.