Abstract: L'incontro quotidiano con l'altro e, in particolare, con le persone che hanno bisogno di un aiuto per affrontare il proprio percorso di vita, pone gli assistenti sociali (sia come professionisti e sia come persone) di fronte a sfide che gli stessi incontri comportano con la loro varietà e complessità. L'incontro poi porta sempre a formare le future azioni e soprattutto quella professionale; infatti, l'alterità rappresenta una componente essenziale del lavoro degli assistenti sociali, p ...; [Read more...]
L'incontro quotidiano con l'altro e, in particolare, con le persone che hanno bisogno di un aiuto per affrontare il proprio percorso di vita, pone gli assistenti sociali (sia come professionisti e sia come persone) di fronte a sfide che gli stessi incontri comportano con la loro varietà e complessità. L'incontro poi porta sempre a formare le future azioni e soprattutto quella professionale; infatti, l'alterità rappresenta una componente essenziale del lavoro degli assistenti sociali, poiché l'incontro tra due persone è sempre l'incontro tra due mondi diversi. Di conseguenza, l'assistente sociale (o social work) deve avere la responsabilità di tenere un certo equilibrio nella relazione con l'altro, la quale è una relazione di aiuto e riconoscere, allo stesso tempo, l'uguaglianza con l'altro e la differenza tra quest'ultimo e sé stesso. Inoltre, riconoscendo l'esistenza di determinati processi nel lavoro sociale (othering: altro, altri), la professione è chiamata a generare spazi di resistenza e di contrasto, cioè porta l'assistente a costruire dei confini e delimitare le distanze con l'altro, giungendo in tal modo ad esiti discriminatori. Il processo di othering comporta l'invenzione di categorie e di idee che identificano le persone diverse da sé, quindi altro da sé, concettualizzando l'attribuzione di codici morali di inferiorità e di distanza nei confronti con l'altro, inteso come diversità e quindi non è riconosciuta la sua vulnerabilità. Se l'assistente sociale agisce, nello svolgimento della sua professione, guidato dall'othering mette in pratica un atteggiamento oppressivo ed è sbilanciato verso una definizione sull'altra persona come diverso, inferiore, incapace; non lo reputa come persona ed è negata la sua umanità. In questo caso occorre riflettere sulle strategie e sulle tattiche che, inserendo una nuova variabile in questo processo possono portare ad una analisi e al suo superamento.
Abstract: Scrivere è un’attività professionale rappresentativa del potere insito nella relazione d’aiuto e della capacità di dar voce (o meno) alle persone che vivono una condizione di difficoltà. Quando si scrive, a qualunque titolo (relazioni, diari, progetti, schede cliniche…) occorre mettere in campo competenze, professionalità, capacità di sintesi e di metodo. Ma la scrittura è anche relazione, rispetto, consapevolezza, partecipazione, condivisione. Occorre pensare e ripensare alle parole, ...; [Read more...]
Scrivere è un’attività professionale rappresentativa del potere insito nella relazione d’aiuto e della capacità di dar voce (o meno) alle persone che vivono una condizione di difficoltà. Quando si scrive, a qualunque titolo (relazioni, diari, progetti, schede cliniche…) occorre mettere in campo competenze, professionalità, capacità di sintesi e di metodo. Ma la scrittura è anche relazione, rispetto, consapevolezza, partecipazione, condivisione. Occorre pensare e ripensare alle parole, rileggerle può far emergere i nostri pregiudizi e valori e aiutare rivedere in senso critico i nostri pensieri.