Abstract: I materiali proposti nascono dalla collaborazione tra Camillo Bortolato e Maria Clarice Bracci, Educatore tiflologico, e sono frutto di una sperimentazione pluriennale con alunni con disabilità sensoriali frequentanti al scuola primaria. Gli strumenti possono essere utilizzati anche come strumento didattico compensativo in caso di pluriminorazione. Ideata dal maestro Camillo Bortolato, La linea del 20 è lo strumento che ha rivoluzionato l’insegnamento della matematica nella prima class ...; [Read more...]
I materiali proposti nascono dalla collaborazione tra Camillo Bortolato e Maria Clarice Bracci, Educatore tiflologico, e sono frutto di una sperimentazione pluriennale con alunni con disabilità sensoriali frequentanti al scuola primaria. Gli strumenti possono essere utilizzati anche come strumento didattico compensativo in caso di pluriminorazione. Ideata dal maestro Camillo Bortolato, La linea del 20 è lo strumento che ha rivoluzionato l’insegnamento della matematica nella prima classe della primaria, e fin dalla scuola dell’infanzia, nelle attività prescolastiche, poiché accompagna i bambini nell’apprendimento in modo naturale mediante metafore e analogie. La linea del 20 valorizza le capacità intuitive di ciascun bambino, che nasce, secondo recenti studi, con una spiccata propensione verso il calcolo di numerosità e giunge a scuola carico di informazioni sui numeri e di voglia di apprendere. Rispetto ai regoli colorati, che presuppongono un lungo percorso di istruzioni, La linea del 20 può essere usata immediatamente, con gioia e stupore. Consente di operare da subito entro il 20 svolgendo addizioni e sottrazioni, che prima di essere algoritmi della disciplina sono azioni della vita quotidiana che hanno il semplice significato di «aggiungere» e «togliere». Gli alunni riconoscono lo strumento come rappresentazione delle proprie mani e non occorrono spiegazioni, perché sono proprio le mani lo strumento naturale che ha permesso l’evoluzione del calcolo mentale. La linea del 20 è consigliata in particolare per gli alunni in difficoltà nel calcolo a mente e si rivela molto utile con quelli ipovedenti o ipoacusici, oltre che con alunni stranieri con difficoltà linguistiche. Può inoltre rivelarsi un supporto ideale per i genitori che vogliano sperimentare un apprendimento precoce del figlio in un quadro di valorizzazione prescolastica delle sue piene potenzialità. Non è una nuova invenzione, ma la reintroduzione del modo naturale di apprendere, una rivoluzione verso la semplicità, perché parte dalle capacità intuitive di ciascun bambino, che giunge a scuola carico di informazioni sui numeri e di voglia di imparare.