Abstract: Lo stress può avere effetti devastanti sulla vita di ciascuno di noi: adulti, lavoratori, persino – e forse con maggiori manifestazioni – nei bambini. Si tratta di una reazione “interna” che viene tuttavia esternalizzata, convertita in sintomo, in primis tramite il corpo. La neo-modernità porta con sé un background storico e culturale nel quale i minori crescono con un notevole livello di stress, che viene talora mal interpretato dagli adulti di riferimento e dalle istituzioni, come la ...; [Read more...]
Lo stress può avere effetti devastanti sulla vita di ciascuno di noi: adulti, lavoratori, persino – e forse con maggiori manifestazioni – nei bambini. Si tratta di una reazione “interna” che viene tuttavia esternalizzata, convertita in sintomo, in primis tramite il corpo. La neo-modernità porta con sé un background storico e culturale nel quale i minori crescono con un notevole livello di stress, che viene talora mal interpretato dagli adulti di riferimento e dalle istituzioni, come la scuola. Immaginiamo quale impatto potrebbe avere lo stesso livello di stress per un bambino con DDAI, forme di autismo, disregolazione emotiva, disturbi del neurosviluppo e deficit cognitivi. Quello che si crea è un vissuto, nella maggior parte dei casi, non solo stressante, ma anche frustrante dovuto a un ambiente sempre più richiestivo nei confronti di un soggetto che ha poca consapevolezza del sé e dell’ambiente stesso, con un inevitabile aumento di sofferenza emotiva e un peggioramento generale della Qualità di vita. Nell’ottica di una progettazione spirituale laica, che miri a una presa in carico olistica e globale del minore, si è pensato ad un’ipotesi di progetto riguardante l’inserimento di pratiche mindfulness nella scansione quotidiana della giornata di minori con disturbi del neurosviluppo inseriti in un centro riabilitativo semi-residenzale, al fine di aumentare, laddove possibile, la loro consapevolezza rispetto all’ambiente, o anche solo di creare momenti di rilassamento e avvicinamento al sé corporeo.
Abstract: L’obiettivo del presente studio è quello di valutare l’esistenza o meno di un bisogno di presa in carico della dimensione spirituale/religiosa dei pazienti che vivono nella comunità psichiatrica ad alta intensità (CPA) di Gorla Minore (VA). Si è cercato inoltre di indagare il divario tra l’importanza della spiritualità per i pazienti come strategia di coping positivo e la scarsa considerazione data a tale aspetto nella presa in carico. È stato scelto un metodo quantitativo di raccolta ...; [Read more...]
L’obiettivo del presente studio è quello di valutare l’esistenza o meno di un bisogno di presa in carico della dimensione spirituale/religiosa dei pazienti che vivono nella comunità psichiatrica ad alta intensità (CPA) di Gorla Minore (VA). Si è cercato inoltre di indagare il divario tra l’importanza della spiritualità per i pazienti come strategia di coping positivo e la scarsa considerazione data a tale aspetto nella presa in carico. È stato scelto un metodo quantitativo di raccolta dati, che ha previsto la somministrazione di questionari; sono state raccolte anche delle informazioni qualitative attraverso un gruppo di assertività. Il questionario scelto è stato creato appositamente per la ricerca, a partire da alcuni strumenti e scale di valutazione come la BASiQ, la SWBS o la FACIT.