Abstract: Il rischio di caduta risulta correlato all’età, raggiungendo il culmine fra gli 80 e i 90 anni ed aumentando esponenzialmente tra gli anziani fragili, esposti a pluripatologie croniche e disabilità. Le conseguenze delle cadute possono essere molto pesanti: costituiscono la quinta causa di morte negli ultrasessantacinquenni, inoltre la mortalità sale drammaticamente nelle classi di età più avanzate, triplicandosi ogni dieci anni dopo i 65 anni. La prevenzione delle cadute risulta perta ...; [Read more...]
Il rischio di caduta risulta correlato all’età, raggiungendo il culmine fra gli 80 e i 90 anni ed aumentando esponenzialmente tra gli anziani fragili, esposti a pluripatologie croniche e disabilità. Le conseguenze delle cadute possono essere molto pesanti: costituiscono la quinta causa di morte negli ultrasessantacinquenni, inoltre la mortalità sale drammaticamente nelle classi di età più avanzate, triplicandosi ogni dieci anni dopo i 65 anni. La prevenzione delle cadute risulta pertanto essenziale. A questo proposito, le linea guida sulla prevenzione delle cadute negli anziani hanno lo scopo di presentare le prove scientifiche attualmente disponibili sui fattori di rischio di caduta negli anziani e sugli interventi efficaci per individuare i soggetti a rischio di caduta. Un particolare dibattito è attualmente in corso circa i mezzi fisici di contenzione; al fine di ridurre l’utilizzo della contenzione nel paziente anziano, si raccomandano piani personalizzati di cura e strategie mirate di prevenzione ed intervento.
Abstract: In una ottica di prevenzione dei deficit cognitive legati alla Malattia di Alzheimer la terapia cognitive nel Mild Cognitive Impairment (MCI) sta ricevendo sempre maggiori attenzioni. Parecchie recenti review sull’efficacia di questi interventi non farmacologici indicano come essi permettano di mgliorare le abilità cognitivie sia dal punto di vista soggettivo che oggettivo. I diversi interevnti cognitive nel MCI proposti dalla letteratura vengono nel nostro lavoro analizzati, discutend ...; [Read more...]
In una ottica di prevenzione dei deficit cognitive legati alla Malattia di Alzheimer la terapia cognitive nel Mild Cognitive Impairment (MCI) sta ricevendo sempre maggiori attenzioni. Parecchie recenti review sull’efficacia di questi interventi non farmacologici indicano come essi permettano di mgliorare le abilità cognitivie sia dal punto di vista soggettivo che oggettivo. I diversi interevnti cognitive nel MCI proposti dalla letteratura vengono nel nostro lavoro analizzati, discutendone i punti di forza e di debolezza.