Abstract: La spiritualità è stata ripetutamente considerata come un bisogno umano fondamentale alla salute mentale. Nell’era moderna, il significato di spiritualità si è progressivamente ampliato, abbandonando il riferimento esclusivo alla religiosità (Cooper-Effa et al., 2001; Estanek, 2006) nel modo ben espresso dalla definizione proposta da Swinton alla fine del secolo scorso: la spiritualità rappresenta l’esplicitazione della continua ricerca dell’essere umano di un significato, di uno scopo ...; [Read more...]
La spiritualità è stata ripetutamente considerata come un bisogno umano fondamentale alla salute mentale. Nell’era moderna, il significato di spiritualità si è progressivamente ampliato, abbandonando il riferimento esclusivo alla religiosità (Cooper-Effa et al., 2001; Estanek, 2006) nel modo ben espresso dalla definizione proposta da Swinton alla fine del secolo scorso: la spiritualità rappresenta l’esplicitazione della continua ricerca dell’essere umano di un significato, di uno scopo, di una conoscenza che trascenda il contingente, di relazioni significative, d’amore e di valore assoluto. Secondo Pierre Teilhard de Cardin la spiritualità coincide con l’indefinibile complessità della natura umana: “noi non siamo esseri umani che vivono un’esperienza spirituale, noi siamo esseri spirituali che vivono un’esperienza umana” (Furey, 1993). Con questa valenza, sebbene possa presentare declinazioni soggettive di significato, la spiritualità assume un ruolo centrale per la cura e la riabilitazione di tutte le persone, non solo per quelle con un chiaro impegno religioso (Egan, 2010). La dimensione religiosa e spirituale della salute mentale non ha ricevuto molta attenzione da parte degli studiosi nel corso degli ultimi 150 anni. Alla fine del XIX secolo, Charcot e Freud cominciarono ad associare la religione con l’isteria e la nevrosi. Tali condizioni hanno dato seguito ad un progressivo allontanamento dell’aspetto religioso e spirituale dalla cura della salute mentale che si è protratto per tutto il secolo successivo. Questa tendenza negativa si è invertita negli ultimi 20 anni, in cui si è assistito ad un crescente interesse da parte della comunità scientifica al ruolo della spiritualità sul disagio psichico, sia in termini di protezione che di resilienza e guarigione. La Disabilità intellettiva e i Disturbi dello Spettro Autistico a Basso Funzionamento sono rimasti esclusi da questo interesse, nonostante la maggiore vulnerabilità psichica e le minori soddisfazioni di vita rispetto alla popolazione generale.
Abstract: Noi siamo esseri spirituali che vivono un’esperienza umana e non viceversa. L’autore parte da questo principio per affermare la centralità della cura di tute le persone, non solo di quelle che manifestano un chiaro impegno religioso. La riscoperta della persona disabile anche nella dimensione religiosa è un processo recente ed ha a che fare con la qualità della vita intesa come soddisfacimento degli interessi gerarchizzata del singolo individuo. L’autore ha condotto una ricerca bibliog ...; [Read more...]
Noi siamo esseri spirituali che vivono un’esperienza umana e non viceversa. L’autore parte da questo principio per affermare la centralità della cura di tute le persone, non solo di quelle che manifestano un chiaro impegno religioso. La riscoperta della persona disabile anche nella dimensione religiosa è un processo recente ed ha a che fare con la qualità della vita intesa come soddisfacimento degli interessi gerarchizzata del singolo individuo. L’autore ha condotto una ricerca bibliografica nella letteratura esistente ed ha individuato 19 articoli pertinenti da cui ha tratto alcuni argomenti principali: relazione tra spiritualità e qualità di vita; Applicazione della qualità di vita alla spiritualità delle persone e viceversa.
Abstract: Sebbene i disturbi psichiatrici siano da tre a quattro volte più prevalenti nelle persone con disabilità intellettiva rispetto alla popolazione generale, la ricerca indica che l'impatto dei disturbi psichiatrici sul funzionamento adattivo è stato solo minimamente studiato con risultati che non sono sufficientemente chiari. I pochi contributi presenti in letteratura si concentrano su bambini, adolescenti e individui con disturbi dello spettro autistico. Non ci sono studi che valutino l' ...; [Read more...]
Sebbene i disturbi psichiatrici siano da tre a quattro volte più prevalenti nelle persone con disabilità intellettiva rispetto alla popolazione generale, la ricerca indica che l'impatto dei disturbi psichiatrici sul funzionamento adattivo è stato solo minimamente studiato con risultati che non sono sufficientemente chiari. I pochi contributi presenti in letteratura si concentrano su bambini, adolescenti e individui con disturbi dello spettro autistico. Non ci sono studi che valutino l'impatto non specifico di qualsiasi tipo di psicopatologie sul deficit intellettivo, anche se conoscenze aggiuntive sarebbero utili per spiegare la disfunzione e pianificare il trattamento. Inoltre, per molti anni, un particolare interesse è stato riservato ai "fenotipi comportamentali", o alla possibilità che determinati modelli di comportamento disadattivi siano il risultato di specifiche alterazioni genetiche. I fenotipi più studiati erano le sindromi Down, X Fragile e Prader-Willi. Rapporti di letteratura hanno rilevato correlazioni significative tra autismo e difficoltà nelle aree di socializzazione, comunicazione e abilità motorie nella prima età adulta o più giovani. Altre correlazioni sono state riportate tra l'ADHD e deficit nelle funzioni esecutive nei bambini e tra i disturbi dell'umore e alcune abilità verbali negli adulti. Punteggi notevolmente elevati sono stati trovati nelle aree di comunicazione e abilità motorie in disabilità intellettiva e schizofrenia. L'epilessia sembra avere i maggiori handicap nelle aree di socializzazione e abilità motorie. Non sono stati effettuati confronti tra disturbi psichiatrici e disordini organici, compresi i disturbi neurologici. Lo scopo di questo studio era di valutare l'impatto della presenza di un disturbo psichiatrico sul funzionamento adattivo degli adulti con deficit intellettivo, si riportano i dati ottenuti.