Abstract: Il contributo propone gli esiti di un progetto di ricerca - azione denominato "Io Ti Conosco-minori" (ITC-m) che ha sviluppato un nuovo modello di responsabilità condivisa e progettazione per l'alunno con disabilità. La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (WHO, 2001) è stata individuata e utilizzata come framework concettuale di riferimento; il progetto, coordinato dall'Università della Valle d'Aosta, ha previsto la fattiva collaborazione d ...; [Read more...]
Il contributo propone gli esiti di un progetto di ricerca - azione denominato "Io Ti Conosco-minori" (ITC-m) che ha sviluppato un nuovo modello di responsabilità condivisa e progettazione per l'alunno con disabilità. La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (WHO, 2001) è stata individuata e utilizzata come framework concettuale di riferimento; il progetto, coordinato dall'Università della Valle d'Aosta, ha previsto la fattiva collaborazione di tutte le istituzioni e le associazioni che sul territorio regionale si occupano di disabilità e di processi inclusivi. I documenti programmatici (Diagnosi Funzionale, Profilo Dinamico Funzionaale e Progetto Educativo Individualizzato) che accompagnano l'alunno con disabilità nel suo percorso scolastico sono stati ristrutturati sulla base dell'ICF, e un nuovo modello è stato concretizzato, anticipando quanto espresso all'interno della normativa denominata "Buona Scuola". La digitalizzazione di tale modello, che prevede la costruzione di un nuovo Profilo di Funzionamento, ha infine rappresentato l'ultima fase del progetto.
Abstract: Il gioco è una delle attività più importanti dell’infanzia e svolge un ruolo centrale nello sviluppo del bambino in quanto promotore di abilità cognitive, linguistiche e sociali. Nel caso dei bambini con disabilità l’accesso alla dimensione del gioco può essere fortemente circoscritto, sia in relazione alle limitazioni funzionali caratterizzanti la disabilità stessa, sia perché la possibilità di partecipare a forme di gioco è decisamente ridotta. La diffusione della consapevo ...; [Read more...]
Il gioco è una delle attività più importanti dell’infanzia e svolge un ruolo centrale nello sviluppo del bambino in quanto promotore di abilità cognitive, linguistiche e sociali. Nel caso dei bambini con disabilità l’accesso alla dimensione del gioco può essere fortemente circoscritto, sia in relazione alle limitazioni funzionali caratterizzanti la disabilità stessa, sia perché la possibilità di partecipare a forme di gioco è decisamente ridotta. La diffusione della consapevolezza dell’importanza di offrire anche ai bambini con disabilità l’opportunità̀ di giocare è di fondamentale importanza: è necessario dunque agire sui fattori contestuali che promuovono il gioco al fine di creare le condizioni indispensabili perché esso possa dispiegarsi per tutti. Il presente contributo vuole proprio situarsi in questa cornice, analizzando il ruolo del giocattolo per lo sviluppo del gioco per il bambino con disabilità intendendolo, quando e se ben progettato, un fattore ambientale che agisce da facilitatore in relazione all’attività e alla partecipazione. Anche i giocattoli dunque, come tutti gli oggetti, gli ambienti e le relazioni, dovrebbero essere ripensati a partire dai paradigmi di accessibilità e dello Universal Design, per divenire realmente inclusivi e garantire l’opportunità di godere del diritto al gioco. L’articolo presenta uno strumento di valutazione del giocattolo in relazione a bambini con disabilità visiva, uditiva e motoria: il “TUET–Toys and games Usability Evaluation Tool”, ideato da Costa, Perino, Ray-Kaeser (2018) e tradotto in italiano da Besio, Bianquin, Bulgarelli (2019). Lo strumento e il suo protocollo di utilizzo permettono di analizzare i giocattoli presenti sul mercato al fine di valutarne gli aspetti propri, ipotizzando anche delle modifiche per un loro adattamento in relazione ad un pubblico più vasto.
Abstract: In letteratura, le definizioni e le classificazioni di gioco sono variegate: questo si traduce in una molteplicità di strumenti e procedure per la sua valutazione. La presente sintesi di ricerca analizza, attraverso l'indagine in 6 database bibliografici, gli strumenti e le procedure di valutazione del gioco utilizzati nella ricerca psico-pedagogica italiana a partire dal 1980. Sono stati rinvenuti 70 studi, di cui 43 ritenuti pertinenti. La valutazione del gioco viene svolta tendenzia ...; [Read more...]
In letteratura, le definizioni e le classificazioni di gioco sono variegate: questo si traduce in una molteplicità di strumenti e procedure per la sua valutazione. La presente sintesi di ricerca analizza, attraverso l'indagine in 6 database bibliografici, gli strumenti e le procedure di valutazione del gioco utilizzati nella ricerca psico-pedagogica italiana a partire dal 1980. Sono stati rinvenuti 70 studi, di cui 43 ritenuti pertinenti. La valutazione del gioco viene svolta tendenzialmente con i bambini a sviluppo tipico nella fascia d'età 0-6 anni, con strumenti tradotti dal panorama internazionale e utilizzando l'osservazione come strumento principe di raccolta dati. Si evidenzia una mancanza di strumenti centrati sulla partecipazionbe al gioco, tematica di ricerca invece indagata a livello internazionale.