Abstract: Nei tempi antichi, le vertigini erano divise in due forme: ílingos (vertigini vero e proprio) e skotódino (vertigine associata a visione offuscata). Per secoli è stato considerato un affetto cerebrale: l'eziologia otologica è rimasta impensabile. Alla fine del XVI secolo, troviamo la prima documentazione scritta della triade otovestibolare patognomonica per idrope endolinfatica: il giurista Bonaventura Angeli di Ferrara, grazie alla descrizione dei suoi sintomi, può essere considerato ...; [Read more...]
Nei tempi antichi, le vertigini erano divise in due forme: ílingos (vertigini vero e proprio) e skotódino (vertigine associata a visione offuscata). Per secoli è stato considerato un affetto cerebrale: l'eziologia otologica è rimasta impensabile. Alla fine del XVI secolo, troviamo la prima documentazione scritta della triade otovestibolare patognomonica per idrope endolinfatica: il giurista Bonaventura Angeli di Ferrara, grazie alla descrizione dei suoi sintomi, può essere considerato a ragione il primo paziente con la sindrome di Ménière di cui si hanno informazioni storiche. Da ciò proseguirono gli studi anatomici e fisiologici del sistema di equilibrio: dopo Valsalva, una prima evoluzione del pensiero medico arrivò con il riconoscimento della presenza di liquido, e non di aria, all'interno del labirinto. Con Flourens, il principio che i canali semicircolari erano un organo vestibolare, cominciò ad emergere. Il fondamento logico per eseguire questa ricerca ha riguardato la necessità di indagare un capitolo affascinante della storia della medicina, riguardante un argomento difficile di otorinolaringoiatria: il sistema vestibolare. Abbiamo raccolto una varietà di documenti, dal greco antico al diciannovesimo secolo, relativi agli studi sulle patologie vestibolari, evidenziando le prime associazioni tra disturbi dell'udito e disturbi dell'equilibrio. I documenti selezionati sono stati valutati metodologicamente. A causa della frequente associazione tra i disturbi vestibolari e uditivi, l'ipotesi che l'orecchio potesse essere coinvolto sia nel senso dell'udito che dell'equilibrio progredì gradualmente nel corso dei secoli, fino alle osservazioni di Prosper Ménière: dal 1861 in poi, le vertigini furono riconosciute non solo come alterazione del cervello ma anche come un disturbo otologico. Sebbene ci siano stati ovvi sviluppi medici riguardo alla funzione dell'orecchio interno, i disordini labirintici rimangono un campo difficile ancora da esplorare.