Abstract: Sono già passati 40 anni dall'emanazione di questa legge che, senza dubbio, possiamo definirla epocale in quanto ha rappresentato la fine della segregazione in classi speciali dei bambini-allievi con disabilità ed il loro inserimento nella scuola normale. Importante è stata l'istituzione di una nuova figura professionale, l'insegnante di sostegno che, prendendosi cura delle difficoltà di questo tipo di alunni li avrebbe accompagnati, passo dopo passo, nel loro inserimento non solo nell ...; [Read more...]
Sono già passati 40 anni dall'emanazione di questa legge che, senza dubbio, possiamo definirla epocale in quanto ha rappresentato la fine della segregazione in classi speciali dei bambini-allievi con disabilità ed il loro inserimento nella scuola normale. Importante è stata l'istituzione di una nuova figura professionale, l'insegnante di sostegno che, prendendosi cura delle difficoltà di questo tipo di alunni li avrebbe accompagnati, passo dopo passo, nel loro inserimento non solo nell'ambito della classe ma anche nella loro vita quotidiana, facendo da filtro tra scuola, famiglia e servizi sociali e sanitari (integrazione). I saggi raccolti da questa monografia riguardano molti aspetti comuni, considerazioni generali, clima culturale dell'anno in cui è stata emanata la legge, evoluzione storica di intendere l'integrazione. Da tutti gli autori poi viene sottolineato come la legislazione scolastica in Italia, riguardante il tema dell'integrazione, abbia rappresentato in passato e ancora tutt'oggi un modello a livello internazionale. I contributi: 1) La legge sull'integrazione scolastica più amata. Alla ricerca di radici ed antenne (Pavone, Marisa); 2) Dall'integrazione alla inclusione, tra tensioni utopistiche e resistenze (Galanti, Maria Antonella); 3) Il coraggio nel rinnovare per includere la differenziazione didattica (d'Alonzo, Luigi); 4) Dopo 40 anni dalla L. 517, l'esigenza è sempre la stessa: avere insegnanti inclusivi (Cottini, Lucio); 5) La L. 517 del 1977: riflessioni e interrogativi (Caldin, Roberta); 6) Evoluzione dell'inclusione scolastica in Italia e in Europa a 40 anni dalla 517: problemi e prospettive (Ciambrone, Raffaele); 7) Ricerche sull'inclusione scolastica di bambini con Disturbi dello Spettro Autistico nella scuola ordinaria, con particolare riferimento alla situazione francese (Adrien, Jean-Luis e Barthélémy, Catherine); 8) Il Piano Educativo Individualizzato: luci ed ombre di 40 anni di storia di uno strumento fondamentale dell'integrazione scolastica in Italia (Ianes, Dario e Demo, Heidrun); 9) Il contributo delle associazioni delle persone disabili e dei loro familiari allo sviluppo dei processi di integrazione (Mura, Antonello).
Abstract: Il percorso che ha portato alla stesura del nostro libro "Un manicomio dismesso" ci è parso, a tratti, simile a un viaggio nel tempo per penetrare in una sorta di non-mondo. Un viaggio, comunque, per recarci all’incontro con persone vissute un secolo fa e conoscerle, sia pure indirettamente, attraverso parole scritte da loro, a loro o su di loro, per raccontare il sistema “manicomio”, l’ambiente e il contesto. Nel libro raccontiamo storie, descriviamo ambienti e parliamo dei diversi pr ...; [Read more...]
Il percorso che ha portato alla stesura del nostro libro "Un manicomio dismesso" ci è parso, a tratti, simile a un viaggio nel tempo per penetrare in una sorta di non-mondo. Un viaggio, comunque, per recarci all’incontro con persone vissute un secolo fa e conoscerle, sia pure indirettamente, attraverso parole scritte da loro, a loro o su di loro, per raccontare il sistema “manicomio”, l’ambiente e il contesto. Nel libro raccontiamo storie, descriviamo ambienti e parliamo dei diversi professionisti che afiancavano queste persone ospitate al Sant'Artemio di Treviso.
Abstract: La recente emergenza sanitaria ha messo in luce le criticità della didattica tradizionale anche relativamente all'inclusione. La didattica in presenza, infatti, è spesso solo formalmente una didattica di vicinanza. Essa si basa, tra l'altro, prevalentemente su mediatori da utilizzare a distanza, come il libro o le schede, e su spazi e tempi di progressiva costrizione dei corpi, a mano a mano che si sale nel grado di istruzione. La didattica a distanza, anziché essere utilizzata come un ...; [Read more...]
La recente emergenza sanitaria ha messo in luce le criticità della didattica tradizionale anche relativamente all'inclusione. La didattica in presenza, infatti, è spesso solo formalmente una didattica di vicinanza. Essa si basa, tra l'altro, prevalentemente su mediatori da utilizzare a distanza, come il libro o le schede, e su spazi e tempi di progressiva costrizione dei corpi, a mano a mano che si sale nel grado di istruzione. La didattica a distanza, anziché essere utilizzata come una sorta di brutta copia di quella in presenza, potrebbe, invece, diventare un modo per stimolare aspetti socio-relazionali, soprattutto in piccolo gruppo, con i compagni. Il tempo scuola degli alunni con disabilità è infatti solitamente dimidiato tra quello in aula e quello dell'interazione individuale con l'insegnante, mentre l'interazione in piccolo gruppo di pari, che potrebbe sollecitare l'autostima e permettere una migliore qualità dell'approccio al contesto scolastico, non è praticamente esperita o lo è sporadicamente. La necessitàdi coinvolgere attivamente i familiari nella didattica a distanza, inoltre, poteva e può servire per un confronto proficuo in merito all'immagine dell'alunno con disabilità, le cui competenze e capacità sono spesso al centro di conflitti interpretativi tra familiari, da una parte, e operatori scolastici e sanitari dall'altra. Tale conflitto, però, anziché fungere da ostacolo per l'alleanza terapeutica, potrebbe costituire il fulcro di una riflessione dinamica condivisa sulle potenzialità dell'alunno stesso.