Abstract: In una struttura riabilitativa di 3° livello per gravi cerebrolesioni acquisite (traumatiche, vascolari e anossiche caratterizzate da uno stato di coma di più di 24 ore e una Glasgow Coma Scale/GCS 8 nelle prime 24 ore), la riabilitazione della deglutizione e dell’alimentazione può essere sistematizzata in alcune tappe, dalla presa in carico agli esiti, in funzione del livello di coscienza del paziente. Queste tappe, che rappresentano gli obiettivi riabilitativi logopedici individuali ...; [Read more...]
In una struttura riabilitativa di 3° livello per gravi cerebrolesioni acquisite (traumatiche, vascolari e anossiche caratterizzate da uno stato di coma di più di 24 ore e una Glasgow Coma Scale/GCS 8 nelle prime 24 ore), la riabilitazione della deglutizione e dell’alimentazione può essere sistematizzata in alcune tappe, dalla presa in carico agli esiti, in funzione del livello di coscienza del paziente. Queste tappe, che rappresentano gli obiettivi riabilitativi logopedici individuali, sono generalmente costanti e sono raggiunte in quasi tutti i casi trattati, sebbene in tempi diversi. Inoltre esse migliorano notevolmente la gestione dei problemi di deglutizione, alimentari e ad essi correlati, elemento di non poco conto considerando la complessità di tali pazienti e la necessità di gestire al meglio le risorse generalmente scarse.
Abstract: Il primo obiettivo dello studio è stato quello di verificare la sovrapponibilità di due protocolli di valutazione dell'aprassia bucco-facciale sviluppati a 10 anni di differenza l'uno dall'altro, per comprendere quali dei due risultasse maggiormente utile ai fini di una diagnosi funzionale. Il secondo obiettivo è stato quello di valutare le prassie dell'intero volto, con lo scopo di verificare quanti dei pazienti che risultano aprassici per la parte inferiore del viso lo siano anche pe ...; [Read more...]
Il primo obiettivo dello studio è stato quello di verificare la sovrapponibilità di due protocolli di valutazione dell'aprassia bucco-facciale sviluppati a 10 anni di differenza l'uno dall'altro, per comprendere quali dei due risultasse maggiormente utile ai fini di una diagnosi funzionale. Il secondo obiettivo è stato quello di valutare le prassie dell'intero volto, con lo scopo di verificare quanti dei pazienti che risultano aprassici per la parte inferiore del viso lo siano anche per quella superiore.